M. 27
gennaio 2004 ore 21.15 - Turno A e Libero
M. 28 gennaio ore 21.15 – Turni B e Libero
G. 29 gennaio ore 21.15 – Turni C e Libero
V. 30 gennaio ore 21.15 – Turno D e Libero
S. 31 gennaio ore 21.15 - Turno E e Libero
7 Dust show
regia Simona Levi
in collaborazione con Dominque Grandmougin
con Agnés Mateus, Albert Rial, Judit Saula, Mireia Serra
costumi Carlos Cervera
scenografie Lali Canosa, E.B.A., Conservas
musica Maddish Falzoni y Gat, Xavi Marx, Monica Oca
suono Xavi Marx
CONSERVAS Barcelona SPAGNA
durata: 1h.
Quattro attori, che sono anche danzatori, con la bizzarra abitudine di
sconvolgere le convenzioni. Mescolando riso, sesso, violenza, danza, mimo e
video il Centro Conservas ha creato un genere nuovo per creatività e originalità
espressiva.
Simona Levi fa parte della generazione dei giovani creatori che in questi ultimi
anni hanno agitato piacevolmente le acque del teatro catalano con un linguaggio
scenico audace.
La sottomissione, l’accettazione dell’inaccettabile e l’impossibilità reale di
fuggire sono alcuni degli aspetti trattatii con humor nero.
L’ambientazione sulla scena è quella del cabaret contemporaneo, con i suoi
presentatori, i cantanti e gli striptease, con tanta linfa tratta dalle
iconografie ormai classiche e desuete della televisione e lo zapping con le
immagini video che accompagnano le azioni che si susseguono in scena. Ma di
cabaret non si tratta.
“Se nel nostro precedente lavoro – scrive Simona Levi - parlavamo sobriamente
degli stereotipi femminili, in questo lanciamo una provocazione forte”, che è
anche una critica a come si svuoti costantemente la cultura di tutto il suo
contenuto e di come la società lo accetti con un sorriso soddisfatto.
Four actors that are also dancers, with the
bizarre habit to overturn the conventions. Mixing laughter, sex, violence, dance
mime and video the Centro Conservas has created a new genre for creativity and
expressed originality.
Simona Levi is part of the generation of young creators that in the past few
years have pleasantly shaken the waters of Catalan theatre with an audacious
scenic language.
Submission, acceptation of the unacceptable and the real impossibility to escape
are some of the aspects dissected with black humour.
The setting is that of contemporary cabaret, with its presenters, singers and
strip tease, with much sap taken from the classical iconographies of television
and zapping with video images that accompany the actions in succession on scene.
But it’s not cabaret.
“If in our preceding work we spoke about female stereotypes, in this we throw a
strong provocation “, which is also a critic to how culture constantly emptied
of its content and of how society accepts this with a satisfied smile.