LE NOSTRE IDEE


    La UILTRASPORTI si è posta il problema del perchè, nonostante da anni si parli di rilancio FSE e nonostante numerosi convegni svolti da ogni parte politica e amministrativa, ancora non vi sia il reale sviluppo dell'azienda.
    La UILT ormai ha scelto la strada della denuncia propositiva tentando di coinvolgere in questa nuova scelta strategica, anche la popolazione salentina.
    Le promese disattese, la grave situazione che vive l'azienda, hanno spinto questo sindacato ad intraprendere un'azione che, partendo dal basso attraverso documenti di denuncia, la protesta della popolazione, la raccolta delle firme, porti la classe politica salentina a capire come sia necessaria una idea propria di sviluppo del trasporto ferroviario e delle FSE che dia la possibilità di gestire localmente gli aspetti finanziari, amministrativi e di marketing del trasporto locale.
    In questa pagina seguiremo la cronologia, l'evoluzione e la manifestazione delle nostre idee.


• IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
(In rapporto con le Ferrovie del Sud Est)
Inizio pagina

    E' ormai acquisita l'idea che, la struttura portante di un moderno sistema di trasporti a servizio di una realtà locale (prov. di Lecce), non può essere che il trasporto ferroviario, oggi più di ieri perchè l'Italia è impegnata a livello internazionale per la riduzione dell'effetto serra, effetto che è risaputo, è dovuto anche e soprattutto al trasporto su gomma.

    La stessa Giunta Regionale, evidentemente recependo le preoccupazioni dei governi mondiali e nazionali, nonchè numerose direttive, per voce deIl'assessore competente ha posto a base del proprio piano triennale dei servizi "la prospettiva di rendere portante il trasporto su ferro e adduttore quello su gomma".
    Purtroppo dobbiamo constatare come i programmi operativi Regionali definiscano una serie di interventi nel settore delle ferrovie concesse (in prov. di Lecce le F.S.E.) che escludono quasi del tutto la provincia di Lecce, continuando con una mancanza di vera politica di sviluppo, così come accade da ormai 30 anni.
    Il forte sviluppo dell'economia locale, la difesa dell'ambiente, la necessità di ridurre il traffico privato e commerciale dalla strada, comportano la promozione del trasporto su ferro e in conseguenza il miglior utilizzo delle F.S.E. in provincia di Lecce.
    Occorre pertanto che le decisioni prese a livello Europeo (vedi recente accordo con la Francia per l'instradamento su rotaia di molti camion), Nazionale e Regionale, diventino realtà operative anche a Lecce.
    E' ormai necessario che le forze politiche si interessino dei trasporti come fattore di sviluppo e non esclusivamente di spesa; occorre l'impegno affinchè le F.S.E. diventino per il Salento quello che le Ferrovie del Nord e Centro sono diventate per quelle economie, producendo benefici effetti in termini di trasporto razionale, economicamente conveniente, al servizio dell'economia del territorio, a protezione dell'ambiente, decongestionando il traffico delle città.
    Occorre guardare alle FSE come fonte di sviluppo, motore per l'avvio di ulteriori iniziative imprenditoriali, capaci di sviluppi tecnologici; solo tali scelte politiche danno garanzia al lavoro e permettono la sua ulteriore espansione.
    In una recente inchiesta di "Repubblica" (v. "La Repubblica" del 19/2/2001) si legge come l'insufficienza di infrastrutture, nella provincia di Lecce, tenga alla larga le grosse industrie, e continua affermando come il nostro territorio abbia possibilità e potenzialità, ma siamo "ancora lontani dal vero sviluppo".
    In quest'ottica è necessario che gli amministratori locali delle cittadine interessate, sviluppino adeguati piani urbani del traffico e della mobilità in funzione del TPL e delle FSE.
    E' indispensabile che le FSE srl si dotino di:

  • Un vero progetto di sviluppo, da verificare con autorità locali, imprenditori e lavoratori, che preveda tra l'altro azioni di marketing sia per le merci che per i viaggiatori dell'area Salentina;
  • Dotare la sede locale delle FSE di capacità decisionale e spesa in ordine ad argomenti del trasporto da attuarsi nel Salento;
  • Assegnazioni di un numero sufficiente di mezzi di trazione (automotrici, locomotori, vetture...) alla sede di Lecce, nuovi o in buone condizioni;
  • Definire una sede ove si incontrino tutti i fruitori del servizio pubblico FSE per definire le esigenze di trasporto neIl'ottica del concetto che i treni servono se si trasportano viaggiatori e merci.
    La popolazione e gli elettori salentini hanno tutto il diritto ad avere un trasporto ferroviario locale (FSE) decente così come la popolazione e gli elettori del Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, etc., hanno già ottenuto da tempo.



• IMPEGNI PER LE FERROVIE DEL SUD EST Inizio pagina

    Nell'arco di pochi giorni la stampa locale ci ha informato di:
  • 110 miliardi da spendere per interventi sulle strade provinciali;
  • chiusura domenicale al traffico di Lecce;
  • la protesta di clienti delle Ferrovie del sud est;
  • l'impegno dell'amministrazione Provinciale a favore delle ferrovie.
    Questi quattro punti sono a due a due accomunati e contrapposti:
da una parte l'ente locale che stanzia somme per il trasporto su gomma e afferma di volere rilanciare la ferrovia, ma nell'ultima serie di stanziamenti relativi al piano triennale delle opere pubbliche (per come leggiamo sulla stampa), non c'è una lira.
    Dall' altra abbiamo:
  • i clienti del trasporto ferroviario che giustamente pretendono un servizio per il quale pagano;
  • Lecce che chiude al traffico (cosa peraltro giusta e lodevole) generando una richiesta non soddisfatta di trasporto collettivo che l'amministrazione interessata non affronta in modo risolutivo.
    Questa O.S. sinceramente, nonostate da tempo impegnata a sollecitare le amministrazioni interessate, non comprende come non si riesca a passare dalle buone intenzioni ai fatti; basterebbe la volontà di fare gli interessi della popolazione per risolvere problemi che generano: costi, inquinamento ambientale, traffico caotico, perdite di tempo ed in conseguenza mancanza di economie di scala.

DOVE SONO GLI INTERVENTI A FAVORE DELLE FERROVIE ?

    Ci hanno detto e spiegato che per avere un biglietto unico che permetta di muoversi nell'hinterland Leccese a costi contenuti occorre......; ci hanno detto che per razionalizzare il sistema dei trasporti occorra..... .
    Ogni "attore" sulla scena del trasporto pubblico locale ci ha spiegato la sua, e dobbiamo dire che ognuno ha ragione.

    Allora ci appare evidente che hanno torto gli utenti a lamentarsi per l' offerta di trasporto che eufemisticamente definiamo deficitario, come hanno torto i lavoratori a preoccuparsi della loro fine e di quella delle aziende di trasporto presso cui lavorano.
    Eppure è strano come città come Napoli, per restare nel sud, abbiano aziende di trasporto che sono in fase di rilancio, con idee, impegnate nella riorganizzazione dei servizi, con uffici preposti allo studio per lo sviluppo attraverso efficaci azioni di marketing con l'obiettivo di avvicinare il viaggiatore al trasporto ferroviario.
    Queste aziende si sono ritrovate dando soluzione ai problemi della loro integrazione che significa tariffe uniche, migliore gestione del servizio a favore di ampi territori, orari integrati tra le varie aziende; hanno man mano aumentato l'efficienza del sistema dando così garanzia ai posti di lavoro e contemporaneamente risparmio e servizio all'utenza.
    Da noi è tutto fermo, come se fossimo un'altra Italia, mentre Bari stanzia oltre 200 miliardi per la riorganizzazione del trasporto ferroviario, da noi con le stesse leggi non si arriva a nulla, tutto fermo, tutto tace; a chi fa comodo, chi è incapace di impegnarsi per il nostro futuro ?
    Qualche maligno parla di incapacità delle amministrazioni locali ad organizzarsi superando vecchie logiche di potere; sarà così ?
    A scanso di equivoci vorremmo conoscere, visto che in altre parti d'Italia già le cose funzionano:
  1. Perchè quando Lecce chiude al traffico per le "Domeniche ecologiche", che occorre moltiplicare ed estendere nel tempo, non si organizza e pubblicizza un adeguato servizio di trasporto ferroviario a favore dei viaggiatori dei paesi dell'immediato hinterland, che spesso lasciano l'auto, per giungere in piazza S.Oronzo, nei pressi della stazione ?
  2. Se è vero che l'amministrazione Provinciale intende rilanciare il trasporto su ferro delle FSE, quindi accogliendo le lamentele dei viaggiatori, perchè non ha stanziato neppure una lira per tale modalità spendendo invece ben 110 miliardi per la viabilità provinciale, perchè non si sposta parte del trasporto dalla "gomma" al "ferro"?; ci siamo forse dimenticati gli impegni Europei, nazionali e regionali a favore delle ferrovie?
  3. Cosa aspetta la giunta Regionale a dotare la Puglia di un piano regionale dei trasporti?
    Questa O.S. guarda con molta preoccupazione al futuro delle Ferrovie del Sud Est, stante la scarsa capacità di rispondere in modo moderno ed efficace, da parte delle amministrazioni interessate (Regione, Provincia, Comuni), alla richiesta di mobilità dei concittadini, nonchè alla incapacità finora dimostrata di difendere infrastrutture realizzate nel tempo.
    La politica locale si è sempre disinteressata della ferrovia; l'indifferenza a guardare ai suoi problemi ha prodotto un profondo distacco tra la ferrovia del Sud Est e le amministrazioni locali; si è guardato alla ferrovia come momento di esercizio di alta retorica ma non si è speso un so1o momento fattivo, né una lira a suo favore.
    Questo comportamento porterà alla progressiva estinzione della struttura e la responsabilità sarà tutta di chi oggi esercita il potere.
(Comunicato stampa UILT Lecce del 23 Marzo 2001)


• LA FERROVIA MUORE? COLPA DI CHI HA IL POTERE Inizio pagina

    Le Ferrovie del Sud Est? Un esercizio di alta retorica, in cui si sono cimentate tutte le componenti istituzionali, e nulla più. Lo sostiene la Uil Trasporti di Lecce, per bocca del suo segretario provinciale, Donato Mariano, sollevando pungenti interrogativi rispetto alla gestione del trasporto pubblico su ferro nel Salento ed esprimendo forte preoccupazione per il suo futuro.
    Secondo la Uil, la politica locale si è sempre disinteressata della ferrovia, condannandola alla progressiva estinzione e non rispondendo alla crescente richiesta riguardo al servizio da parte dei cittadini. "Mentre Bari stanzia oltre 200 miliardi per la riorganizzazione del trasporto ferroviario", si legge in una nota diffusa dal sindacato, "da noi con le stesse leggi non si arriva a nulla, tutto fermo, tutto tace; a chi fa comodo, chi è incapace di impegnarsi per il nostro futuro?". La risposta sembra scontata: le amministrazioni locali da una parte, incapaci di organizzarsi per dare impulso al settore e difendere le infrastrutture già realizzate, e la Regione dall'altra, che non si decide a dotare la Puglia di un piano regionale dei trasporti.
    Mentre a Lecce il traffico automobilistico si ferma per lasciare spazio ai pedoni delle domeniche ecologiche, nessuno pensa a incrementare l'offerta di trasporto ferroviano per i viaggiatori dei paesi vicini i quali, comunque, lasciano la macchina nei pressi della stazione, prima di raggiunge a piedi piazza Sant'Oronzo.
    La ricaduta di un intervento di questo tipo, estesa a tutti i giorni della settimana, sarebbe importante in termini economici, di salvaguardia ambientale e di traffico cittadino.
    Sembra assurdo, sempre secondo la Uil, che mentre in altre città del sud, come Napoli, si riesca a rilanciare le aziende di trasporto mediante la riorganizzazione dei servizi, la pianificazione dello sviluppo e gli accordi tra società (garantendo così posti di lavoro e risparmio e servizio all'utenza), nel Salento non si riesca a fare un solo passo avanti.
    L'amministrazione provinciale di Lecce ha investito 110 miliardi per la viabilità nella provincia, mentre non un soldo è stato stanziato per il miglioramento della rete ferroviaria, dimenticando, continua la Uil, "gli impegni europei, nazionali e regionali a favore delle ferrovie", per favorire Io spostamento di parte del trasporto dalla "gomma" al "ferro". Questa politica segnerà la morte della ferrovia; e la responsabilità, conclude il sindacato, "sarà tutta di chi oggi esercita il potere".
(Articolo pubblicato su Leccesera del 26 Marzo 2001)


• OCCORRE POTENZIARE I SERVIZI FERROVIARI Inizio pagina

"Va potenziato il servizio di trasporto ferroviario".
    L'appello arriva dal segretario provinciale della Uil trasporti, Donato Mariano, il quale spiega che - a proposito dei trasporti pubblici - ci sono città del Sud, come Napoli, che hanno aziende di trasporto che sono in fase di rilancio, con idee, impegnate nella riorganizzazione dei servizi, con l'obiettivo di avvicinare il viaggiatore al trasporto ferroviario.
    "Queste aziende - dice - si sono ritrovate dando soluzione ai problemi della loro integrazione, che significa tariffe uniche, migliore gestione del servizio a favore di ampi territori, orari integrati tra le varie aziende; man mano hanno aumentato l'efficienza del sistema dando così garanzia ai posti di lavoro e contemporaneamente risparmio e servizio all'utenza".
    Il segretario della Uil trasporti, tra l'altro, pone alcune domande : "perchè quando Lecce chiude al traffico per le domeniche ecologiche, che occorre moltiplicare ed estendere nel tempo, non organizza e pubblicizza un adeguato servizio di trasporto ferroviario a favore dei viaggiatori dei paesi dell'hinterland, che spesso lasciano l' auto per giungere in piazza Sant'Oronzo, nei pressi della stazione?".
    E poi ancora: "se è vero che la Provincia intende rilanciare il trasporto su ferro delle Ferrovie Sud Est, quindi accogliendo le lamentele dei viaggiatori, perchè non ha stanziato neppure una lira per tale modalità, spendendo invece ben 110 miliardi per la viabilità provinciale?
    Perchè non si sposta parte del trasporto dalla " gomma" al "ferro"? Ci siamo forse dimenticati gli impegni europei, nazionali e regionali a favore delle ferrovie? Cosa aspetta la giunta regionale a dotare la Puglia di un piano regionale dei trasporti?".
    La Uil trasporti guarda con molta preoccupazione al futuro delle Ferrovie Sud Est, "stante la scarsa capacità di rispondere in modo moderno ed efficace, da parte delle amministrazioni interessate (Regione, Provincia, Comuni), alla richiesta di mobilità dei cittadini, nonchè alla incapacità fino ad ora dimostrata di difendere infrastrutture realizzate nel tempo. La politica locale si è sempre disinteressata della ferrovia; questo comportamento porterà alla progressiva estinzione della struttura e la responsabilità sarà tutta di chi oggi esercita il potere".
(Articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno del 29 Marzo 2001)


• I TRASPORTI SALENTINI FANNO ACQUA. SUBITO UN VERTICE Inizio pagina

    Il sistema trasporti pugliese deraglia, con ferrovie, aeroporti e strade ancora lontane da una condizione accettabile per la popolazione salentina. La grave situazione della mobilità, per persone e merci, su gomma e su rotaia, nel sistema pugliese dei trasporti ed in particolare nella provincia di Lecce e le iniziative adeguate a risolvere l'annosa precarietà in cui vive questo fondamentale servizio pubblico, sono state esaminate, in un apposito incontro tra il Coordinatore provinciale di Forza Italia, Raffaele Baldassarre, e il responsabile del settore trasporti del partito, Donato Bartone, con i segretari provinciali dei sindacati autoferrotranvieri: Gino D'Oria della Filt-Cisl, Donato Mariano della Uiltrasporti e Sergio De Rinaldis della Faisa-Cisal.
    Da tale esame è emersa, unanimemente, la necessità di "coinvolgere, in primo luogo, la Regione Puglia e tutti gli enti locali affinchè, in base ai compiti e al ruolo che agli stessi viene attribuitodalle leggi di riforma del Trasporto Pubblico Locale decidano, una volta per tutte, di mettere ordine in un così vitale sistema della mobilità, quale momento per lo sviluppo economico, sociale e civile delle popolazioni salentine".
    L'incontro si è concluso con l'impegno di organizzare una Conferenza regionale sulla mobilità nella Puglia degli anni 2000, appuntamento da tenersi a Lecce entro il prossimo mese di aprile.
    "Tanto più importante è questa iniziativa - hanno sostenuto i partecipanti all'incontro - perchè da essa dovranno scaturire adeguate proposte per provvedimenti organici tali da risolvere, non solo il problema dei trasporti in sè, ma anche la drammaticità dei livelli occupazionali, messi in serio pericolo (vedi Sud Est, Stp, ecc.) dalle improvvisazioni e dalle superficialità gestionali del passato".
(Articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno del 31 Marzo 2001)


• RESPONSABILITA' SUI TRASPORTI Inizio pagina

    Le Ferrovie del Sud Est, pur esercitando il trasporto ferroviario da tempo immemorabile, non vivono momenti esaltanti essendo un'azienda in fase di ristrutturazione e subendo una grave crisi legata all'inefficienza delle tante amministrazioni pubbliche che ormai non fanno altro che "passarsi la palla da una all'altra", ottenendo l'effetto di non garantire un adeguato servizio di trasporto ai cittadini e rendendo precari posti di lavoro che da decenni garantiscono ricchezza a tutta la provincia, sia per stipendi che per appalti di manutenzione.
    Esistono carenze di servizio, di marketing, di proposte, di idee di sviluppo applicate; le Fse così, ormai da decenni si trascinano carenze che le hanno portate nel tempo, oltre che a non offrire servizio all'utenza, anche a consumare risorse della nostra economia.
    Questo sindacato è da tempo impegnato, insieme alle altre O.O.S.S. ad evidenziare quanto sopra, nella speranza che qualcuno capisca: intendiamo che qualcuno si muova, non solo con convegni e progetti che il tempo provvede a rendere sbiaditi.
    A tutt'oggi niente, se non la puntualizzazione del politico di turno che ci ricorda l'impossibilità di un determinato ente locale ad agire in quanto non competente.
    Questo sindacato rigetta la politica di chi disattende al proprio compito che è quello di dare efficienza al sistema di trasporti per Lecce ed il Salento.
    Per il cittadino-elettore, poca importanza ha se un ente elettivo è competente o meno per una certa questione: il cittadino-elettore ha votato perchè l'eletto e la struttura amministrativa che col suo voto ha contribuito a determinare, si adoperi fattivamente a superare lo steccato delle competenze.
    Non spetta tanto meno al cittadino o al sindacato individuare come, chi occupa posti di responsabilità amministrativa e/o elettiva, debba operare per trovare soluzioni, ricercare la concertazione, stringere accordi che portino a soluzioni favorevoli alle necessità del territorio e alla difesa dei posti di lavoro.
    A Lecce assistiamo all'immobilismo più totale dal lato organizzativo, mentre le singole amministrazioni si lanciano nell'attivismo più sfrenato di studi e progetti vari.
    Purtroppo abbiamo visto che la politica "dei fatti propri non paga", quando poi occorre razionalizzare il sistema dei trasporti che vede oggi la proliferazione delle "tre repubbliche indipendenti" (FSE, STP, SGM) il tutto con l'intento di offrire un servizio decente ed economico al cittadino.
    Sicuramente un buon investimento quello che l'amministrazione comunale si accinge a fare con quella che viene definita la "metropolitana di Lecce"; buoni gli studi della Amministrazione Provinciale, meno buono il silenzio della Regione Puglia sul piano regionale trasporti.
    Manca sicuramente il collante che unisca il tutto e lo faccia diventare servizio per i cittadini.
    Occorre allora ribadire ai responsabili politici e amministrativi della Regione Puglia, Provincia e Comune di Lecce: non ci interessano quali sono i loro limiti, le singole competenze, sono problemi che gli eletti e gli amministratori che, liberamente hanno scelto di occupare gli scranni dei "consigli" e le sedie di assessori, devono risolvere, altrimenti cosa ci stanno a fare...
(Bollettino della Segreteria Provinciale Uiltrasporti Lecce del 24 Aprile 2001)


• COMUNICATO STAMPA DEL 24 MAGGIO 2001 Inizio pagina

    Apprendiamo dalla stampa locale come a breve saranno spesi, per un mix di interventi, circa 8.000 miliardi di lire; dall'elenco però apprendiamo che si sono scordati dei collegamenti all'interno dell'area Salentina, ovvero si sono dimenticati di circa 300 Km di ferrovia che ormai langue da decenni.
    Leggiamo della volontà di migliorare la strada Maglie-Otranto, bisognerà forse trasformarla in autostrada?; del completamento del corridoio ferroviario adriatico da Pescara a Lecce, ma non era una conquista già acquisita?.
Nulla di nuovo.
    Non un rigo su come far funzionare le Ferrovie del Sud Est per le quali si spendono decine di miliardi ogni anno per farle sopravvivere, altre centinai per il loro parziale ammodernamento, non dimenticando gli ulteriori finanziamenti richiesti con le schede POR.
    Quel che vorremmo conoscere è come il presidente della regione Fitto intenda far funzionare le FSE, come arrivare a sanare i bilanci di una azienda che non pare intenda muoversi più di tanto per sviluppare il trasporto nell'area Salentina, come difendere i posti di lavoro, come assicurare un decente trasporto alle persone; come garantire alle aziende del Sud ciò che per quelle del nord sono conquiste acquisite: il trasporto veloce e rapido delle merci sui mercati europei, ovvero come metterci in condizione di competere con i prodotti e manufatti spagnoli, portoghesi, con quelli delle nazioni dell'Est che a breve si affacceranno in Europa.
    On. Presidente Fitto, non ci interessa discutere di cosa non è stato fatto prima, perchè quello che scriviamo oggi sono ormai 20 anni che lo ripetiamo, ci interessa molto cosa fare domani e in particolare in questi primi 100 giorni in cui apprendiamo che il nuovo governo nazionale voglia impostare le azioni fondamentali; ci interessa conoscere come la regione Puglia intenda supportare tale azione.
    La popolazione Salentina ha necessità di spostarsi velocemente ed è stanca di pagare due volte, con le tasse e col biglietto, per un servizio fatiscente; i lavoratori delle FSE vogliono garanzie sui posti di lavoro ed i livelli salariali. Chiediamo pertanto alle autorità, ma in particolar modo al presidente della Regione Puglia dott. Raffaele Fitto come intende agire nei confronti di una azienda che ha abbandonato il Salento a sè stesso.
    Abbiamo ormai capito che noi siamo il sud della Puglia ma a questo non ci rassegniamo perchè vogliamo e pretendiamo il nostro sviluppo.
    In allegato le inviamo oltre 2000 firme raccolte tra gli abitanti della nostra provincia che chiedono poche ma semplici cose:
  1. potere economico e decisionale a Lecce per lo sviluppo delle FSE nel Salento;
  2. vero progetto di sviluppo delle FSE dell'area Salentina che si basi su necessità vere espresse dalle realtà locali (locale camera del Commercio, associazioni sindacali e di categoria, grandi trasportatori, scuole, università, amministrazioni comunali....); con serie ed efficaci azioni di marketing;
  3. un adeguato parco di mezzi ferroviari nuovi e non rottamati da altre parti aziendali da destinare esclusivamente all'area Leccese.
    Sig. Presidente, pensiamo di non pretendere nulla di più di quanto ci spetta, se sono vere le affermazioni di Europeismo, se è vera l'affermazione che la Puglia deve decollare, se è vero che Lecce deve essere per l'Italia "la porta d'oriente", allora è necessario dotare il Salento di una efficace rete di trasporto ferroviario locale. Quello che è mancato in questi anni è stata la volontà politica di dare la chiave del proprio sviluppo ai Leccesi, anche attraverso la nomina di dirigenti Leccesi a cui affidare reali poteri.
    Siamo stanchi di essere succubi delle volontà e delle decisioni prese altrove, tutto ciò ha portato al forte sviluppo della parte Nord delle FSE a scapito del Sud che è stato mantenuto in condizioni precarie e di sudditanza da parte di chi ci vede e forse sempre ci ha visto come fastidiosa appendice.
(Firmato Le Segreterie Provinciali dei Trasporti e Le Segreterie RSA FSE, CGIL CISL UIL CISAL Lecce )
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