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    S A N G E M I N I

Il territorio in cui sorge Sangemini è stato abitato sin dall'epoca romana, sin da quando cioè la città di Carsulae era ancora viva.

Più difficile dire quanto consistente fosse stato quell'insediamento comunque testimoniato oggi da importanti reperti di certo ascrivibili al periodo romano quali i mosaici rinvenuti nella casa patrizia di Via del Tribunale o quali il monumento funerario sito all'altezza del bivio per Terni e Narni o l'altra opera romana, sempre in Via del Tribunale, forse adibita a rimessa di derrate alimentari.

è molto probabile in sostanza che in uno dei vari agglomerati che si si formarono sulla Via Flaminia abbia potuto sorgere il nucleo iniziale di quel centro che si sarebbe chiamato Sangemini che poi avrebbe trovato espansione ulteriore dal momento che Carsulae fu definitivamente abbandonata dopo che aveva progressivamente perso la sua importanza economica per il concomitante e progressivo impulso che invece ebbe l'altro troncone della Flaminia che transitava per Foligno e Spoleto. La questione delle origini rimane in ogni caso legata a supposizioni in quanto la prima iscrizione certa che si riferisce a Sangemini risale infatti al 1036 per la fondazione dell'Abbazia di  San Nicolò. Nel 1119 Sangemini figura come Gastaldato del Comune di Narni ed appare soggetta al Comune più grande del quale segue le buone e le cattive sorti con un'importanza che però doveva gradualmente crescere.

Successivamente Sangemini iniziò un lungo ed accidentato percorso che lo avrebbe portato ad ottenere l'indipendenza da Narni grazie alla politica papale, soprattutto con Innocenzo III, che si proponeva di riconquistare le terre umbre all'effettivo dominio della Chiesa, sino a giungere progressivamente al rango di libero Comune con tutte le magistrature e le istituzioni che erano proprie dei grandi Comuni del tempo.

Esisteva infatti il Podestà, poi sostituito dal Capitano del Popolo, che era il massimo rappresentante del potere cittadino che era straniero ed aveva un mandato di soli 6 mesi, esisteva il Parlamento o Concio o Arenga che era praticamente l'assemblea generale dei cittadini ed il Consiglio Generale di 40 membri.
Esistevano i Priori (in numero di 8) che rappresentavano l'esecutivo del tempo ed affiancavano il Podestà in tutte le decisioni più importanti.
Nel 1530 Sangemini fu in feudo agli Orsini da Papa Clemente VII così come testimoniano i nostri statuti de1 1568.Nel 1722 a loro volta gli Orsini lo cedettero al Principe Scipione di Santacroce esponente della nobiltà Romana per la somma di 13500 scudi.
La tradizione locale vuole che, in un non ben precisato periodo, l'agglomerato urbano formatosi avesse assunto il nome di Casventum che poi si sarebbe mutato definitivamente nell'attuale Sangemini dal nome di un Santo proveniente dall'Oriente (YEMIN=Gemino) vissuto nel IX secolo che la cittadina ha assunto a suo santo protettore ed a cui ha dedicato nel tempo una sincera e sentita venerazione. Abbiamo infatti notizie certe di come, in diverse occasioni, attorno al Patrono definito "defensor suae terrae", si sia cementato lo spirito cittadino magari in procinto di lotte contro qualche comune del circondario ed abbiamo documenti altrettanto sicuri sulle celebrazioni che i cittadini  di Sangemini dedicavano tanti anni fa al proprio santo in occasione della sua festa celebrata il 9 di Ottobre di ogni anno così come si fa ancora oggi.

      I T I N E R A R I                                                                     

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