JANUÁR – JÚN   2000

ROČNÍK    VI

SLOVENSKE OZVENY
   

 

 

PAGINA 1

PAGINA 2

PAGINA 3

PAGINA 4

PAGINA 5

PAGINA 6

PAGINA 7

PAGINA 8

PAGINA 9

PAGINA 10

PAGINA 11

PAGINA 12

PAGINA 13

PAGINA 14

PAGINA 15

PAGINA 16

PAGINA 17

PAGINA 18

PAGINA 19

PAGINA 20

 

 

LE TRADIZIONI DELLA PASQUA

Per i Cristiani la Pasqua è la più importante festa che prevede, ormai da secoli, un lungo periodo di preparazione, la Quaresima. In Slovacchia sono sempre state numerose le tradizioni pasquali, alcune delle quali sono ancora preservate.

Durante il periodo pasquale, il modo di vivere diventava più rigoroso: non era possibile fare feste da ballo o matrimoni, nei paesi le signore anziane smettevano di filare, nelle chiese non venivano eseguiti canti allegri, i costumi tradizionali diventavano più dimessi e i colori più cupi, gli uomini fumavano e bevevano di meno.

Fino alla generazione scorsa anche il modo di nutrirsi veniva modificato durante il periodo quaresimale. Per cucinare si usava soltanto l‘olio di verdure che di solito era di canapa o di lino. Il vitto era molto semplice, i cibi a base di farina, patate, legumi, frutta secca, o semplici minestre e salse. Spesso si usava anche il cavolo fermentato, che veniva mangiato crudo con una fetta di pane. Gli adulti limitavano la quantità di cibo durante la giornata, e alcuni di questi, come la carne, erano proibiti. I più rigorosi dell‘osservanza del digiuno non mangiavano nemmeno alimenti a base di formaggio, uova o latte. Col passare degli anni queste tradizioni sono andate via via scomparendo, e la loro osservanza è divenuta meno rigorosa.

La quinta domenica di quaresima è detta in Slovacchia „la domenica della morte“, che simboleggia la fine dell‘inverno. Durante questo giorno, veniva costruito un manichino di paglia vestito da donna, chiamato Morena Marmuriena Marjena Kyselica o semplicemente „smrt‘“ (Morte), il quale simboleggiava l‘inverno. I giovani poi (in alcune regioni erano solo ragazze) portavano cantando il manichino in processione per le vie del villaggio. Infine lo buttavano nell‘acqua oppure lo bruciavano. Questa cerimonia non era tipica solo della  Slovacchia, ma era comune a tutti popoli slavi, ed è l‘unica tradizione ereditata dal periodo pre-cristiano.

La sesta domenica di quaresima è detta dei fiori. In questo giorno nelle chiese si benedicono ancora oggi dei rami di salice e in alcune regioni, le donne non usavano la farina, in quanto si pensava che il suo utilizzo „friggesse“ i fiori sugli alberi, impedendogli così di fiorire. La quaresima finisce con il Giovedì Verde, anche se il digiuno prosegue fino a sabato successivo, detto Sabato Bianco giornata in cui, dopo la resurrezione di Cristo, è possibile mangiare dopo un lungo periodo del cibo a base di carne.

Durante il Giovedì Verde si consigliava, per rimanere sano, di mangiare qualche cosa di verde, come la minestra con le erbe primaverili, o gli spinaci o l‘insalata. Sempre in questo giorno si cuocevano alcuni dolci con lievito caratteristici chiamati judáše, che ricordavano per la loro forma il laccio con cui Giuda traditore si è impiccato.

Un altro cibo tradizionale pasquale è il “mazanec”, che veniva fatto sin dal quattordicesimo secolo, con ripieno di ricotta. Mangiare questo dolce a pasqua, per i popoli slavi, è importante come mangiare le uova, che sono sempre state il simbolo della vita e della fertilità. Nella regione orientale della Slovacchia si usa ancora oggi preparare cibi tradizionali chiamati “žolta hrutka” o “sirek”, a base di uova e latte. Si serve la domenica di Pasqua a tutti i membri della famiglia e viene anche offerto il lunedì dell’Angelo ai giovani che, come vuole ancora oggi la tradizione, sono soliti bagnare le ragazze con acqua, simbolo di purificazione.

Nella maggior parte del nostro territorio, esiste un dolce tipico tradizionale che si mangia nel giorno di pasqua. Nell’est della Slovacchia si prepara soprattutto un dolce rotondo chiamato paska la cui composizione è stata ereditata dalla venuta del cristianesimo. La sua forma rotonda e le sue dimensioni simboleggiano il sole, la nuova vita e l’auspicio di un raccolto abbondante. Nella Slovacchia Centrale e orientale si cucinano invece alcuni dolci o torte di diverse forme allungate.

Dopo il lungo digiuno, si mangiavano molte portate a base di carne. E’ una nostra antica tradizione cuocere l’agnello o il capretto a Pasqua, ma nei villaggi si preferiva mangiare più prosciutto o salsicce preparate dall’ultima uccisione del maiale. Chi non poteva permettersi l’agnello vero, lo preparava con della pasta lievitata. A conclusione di questi cibi, c’era la grappa e il vino