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Le
radici
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La musica
è come una bella donna. E' come una bella donna che si rispetti
ha le proprie bellezze, le proprie sfumature. E' ogni sfumatura ha
un suo fascino. Così se negli anni sessanta il rock americano
vive un momento magico, nei settanta la musica volta pagina
aprendo un altra parentesi della storia fino ad arrivare agli
ottanta quando si evolve in un modo veramente impressionante. E' rileggendo
il passato, riascoltando i vecchi suoni, i vecchi vinili, viene la
voglia nostalgica di ritornare indietro nel tempo.
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La
radio
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Negli anni
70 nacquero le prime radio private. L'idea era quella di riunire un
gruppo di amici per fare "baldoria", quasi tutte le
emittenti si copiavano tra di loro: poche parole, tantissima
musica. I DJ erano considerati veri e propri divi. Iniziava così,
in maniera piuttosto casuale, il mio viaggio musicale attraverso
le radio private: Radio International Sound, Radio Catania
International, Radio Sicilia, Radio C, Radio Sud e Radio Smile
sono state le mie tappe FM. Purtroppo lo spazio di questa pagina
non mi consente di raccontare tutti i particolari, ma di
sottolineare almeno una cosa: la passione per la musica e tanti
dischi che sono passati tra le mie mani. Una splendida occasione
per ricordare questo mondo veramente fantastico.
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La
mia musica preferita
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A
cavallo tra gli anni 60 e 70 la parola più ripetuta negli
ambienti musicali è "Funky" termine per indicare
una modalità ritmica e sonora della musica leggera
contemporanea. Il funky è un genere di musica trasgressiva
con forte capacità di coinvolgere fisicamente
l'ascoltatore. Durante gli anni 60 uno tra i primi a
sospingere il R&B verso il funky fu James Brown con
"Papa's got a brand new bag", seguito da George
Clinton con la celeberrima "Funkedelic", i
Parliament, i Cameo, Gap Band ecc. fino ad arrivare a Kurtis
Blow che spopolò con "The Breaks". Questi nomi
erano una sorta di mitologia funky.
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