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Personaggio del mese
 

Questo mese parliamo di . . . Totò Schillaci 

Schillaci
 
 

Il suo compito è solo quello di fare gol. La sua velocità e la sua potenza sono un bel biglietto da visita da fare invidia ai migliori cannonieri del calcio italiano. Fu così che il "picciotto" si fece conoscere in un'amichevole tra Messina e Juventus. Scartato dal Palermo a soli 18 anni Totò approda al Messina, la squadra dello stretto sarà la sua fortuna.

 

 

Salvatore Schillaci nasce al CEP, uno dei quartieri più degradati di Palermo, il 1° Dicembre 1964. Comincia a tirare i primi calci nell'AMAT, la squadra municipale dei trasporti pubblici della sua città, dove segna gol a grappoli. Scartato dalla squadra principale della sua città, viene acquistato dal Messina nella stagione 1982-83 assieme ad un altro giovane di belle speranze che corrisponde al nome di Carmelo Mancuso che poi sarà ceduto al Milan. Il bottino di Schillaci è costante: tre gol il primo anno in serie C2, quattro il secondo, altri quattro il terzo e undici il quarto tutti in serie C1. Nel 1986-87 la squadra peloritana è promossa in B e Totò realizza appena tre reti in 33 partite, l'anno successivo 13 reti in 37 partite fino ad arrivare a 23 gol nella stagione 88-89, l'ultima in giallorosso prima del suo trasferimento alla Juve. Per Totò Schillaci si apre un nuovo mondo: tre stagioni alla Juventus. I Mondiali dove sarà anche cannoniere. L'inter. Infine l'avventura in Giappone dove guadagna una montagna di soldi. Nella squadra bianconera, il primo anno segna 15 gol in 30 partite, il secondo 5 in 24 partite, infine 6 gol in 31 partite nella stagione 91-92. Nel 1992-93 viene ceduto all'Inter dove mette a segno 6 reti in 21 partite. Un capitolo a parte merita la sua avventura con la maglia azzurra durante i mondiali "Italia 90". Il titolare (almeno all'inizio) era considerato Vialli, solo che durante le prime partite Gianluca accusò qualche problema e come capita spesso in queste occasioni la gente cominciò a criticare Azelio Vicini (all'epoca tecnico dell'Italia) e ad invocare il nome di Schillaci come suo sostituto. Alla fine Vicini fu quasi costretto da pubblico e giornalisti a schierare Totò e fu anche la sua fortuna. Infatti, il bomber palermitano segnò da tutte le posizioni: in gol contro Austria, Cecoslovacchia, Uruguay, Irlanda, Argentina e Inghilterra. Alla fine di "Italia 90", è stata organizzata in suo onore una megafesta al CEP dove tutti i suoi tifosi e concittadini si sono stretti attorno a lui con tanto affetto. Totò Schillaci tornava nella sua Palermo da campione. I suoi maestri sono stati: Alfredo Ballarò, Franco Scoglio e Zdenek Zeman a Messina. Dino Zoff e Luigi Maifredi nella Juventus, Osvaldo Bagnoli all'Inter ed infine, ma non per ultimo, Azelio Vicini nella Nazionale. Da segnalare anche Angelo Chianello e Mario De Luca, responsabili della rappresentativa allievi di cui Schillaci era uno dei punti di forza.

 

di Nuccio Leone