Monreale

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Il Duomo

La sfolgorante e splendida visione dei mosaici di Monreale

Il Chiostro del Duomo di Monreale

Il Duomo

Facciata del Duomo di Monreale Sfolgorante nel suo intatto splendore, questo meraviglioso esempio di arte medioevale, ove si fondono in perfetta armonia elementi bizantini, arabi e normanni, venne fondato da Guglielmo II nel 1174. Nelle intenzioni del Sovrano, oltre che ad elevare il mirabile monumento, vi era la volontà’ di compiere un atto di fede che concretizzasse la grande devozione che lo pervadeva per la S. S. Vergine Marie e il suo figliolo Gesù’. Infatti, il 26 Agosto del 1176, nel corso di una solenne cerimonia, Guglielmo dedicava la chiesa a Maria S.S. Assunta, elargendo unifica donazione di terre e castelli alla Chiesa e al Convento dei monaci benedettini, consegnando il documento che attestava la concezione dei ricchi privilegi, nelle mani di Tocobaldo, che fu il primo abate e vescovo di Monreale.
E’ grande merito degli arcivescovi che, attraverso i secoli, si sono succeduti al soglio della basilica, se questo stupendo capolavoro d’arte e di fede è potuto giungere fino a noi nelle splendide e incomparabili forme originarie.La possente e massiccia mole della cattedrale non presenta all’esterno decorazioni di particolare rilievo, se non nelle tre absidi, fastosamente decorate con archi intrecciati e colonnine capitellate e vivacissime tarsie policrome in lava e calcare, in tutto simili a quelle che coronano la facciata principale.
Cristo Pantocratore Nel corpo della fabbrica si aprono 2 magnifici portali: quello dell’ingresso principale; con fregi e mosaico e sculture in marmo, racchiude 2 imposte bronzee, pregevole opera di Bonanno Pisana, del 1186, composte di 42 fornelle ad alto rilievo, che narrano episodi del vecchio testamento.
L’altra parte in bronzo, sul fianco sinistro della chiesa racchiusa dall’elegante portico del secolo XVI, realizzato da Giovanni e Fazo Gagini, è opera di Barisano da Torani, datata 1179 , con la figura del Salvatore e Santi. E’ nell’interno che il Duomo rivela la sua magnificenza.
La sfolgorante bellezza dei mosaici, crea una stupefacente atmosfera di indescrivibile misticismo e solennità.
Il soffitto della navata centrale è a doppio spiovente, con tramature scoperte e dipinte, mentre quello del presbiterio è a stalattiti di tipo musulmano. Tutte le pareti del Duomo, nelle parti inferiori non rivestite da mosaico, sono coperte da lastre marmoree con incrostazioni policrome.
Soffitto del Duomo di Monreale I mosaici vennero realizzati fra la fine del secolo e la prima meta del XIII: il ciclo del Vecchio e del Nuovo Testamento si compone di 130 grandi riquadri con iscrizioni greche e latine e le figure sono tutte immerse in un fondo d’oro.
Il ciclo delle storie, inizia col vecchio testamento, nella navata centrale in alto a destra, con le storie di S.Pietro; in quella di destra la figura di S. Paolo e le sue storie. Nelle pareti del santuario vi sono due episodi di cui è protagonista Guglielmo II. Nel lato destro del santuario sono collocati i sarcofagi di Guglielmo I e Guglielmo II. Nel lato sinistro si trovano le tombe della moglie e dei figli di Guglielmo I.
Da questo ambiente si passa nella cappella del S. S. Crocifisso. Essa venne eretta nel 1690, è un mirabile esempio di barocco siciliano, sfarzosamente realizzato con materiali provenienti da varie parti della Sicilia.
Nella sacrestia della cappella, sono raccolti gli oggetti che fanno parte del tesoro della basilica. Esposti nelle vetrine paramenti sacri, arredi liturgici, reliquiari gotici del XVI secolo, della S. Spina contenuta in un reliquiario d’oro e d’argento, dono di Filippo III di Francia.

 

La sfolgorante e splendida visione dei mosaici di Monreale

Fiat lux Ogni angolo delle pareti del tempio è rivestito da figurazioni e motivi decorativi immersi sullo sfondo scintillante di oro, che si sviluppano in 130 quadri narranti la volontà divina di salvezza universale. La serie dei quadri inizia con la rappresentazione della storia del Creato e quella dei Patriarchi Noè, Abramo, Isacco e Giacobbe.Nelle pareti della navata centrale distinti in 42 pannelli, di artisti dell’epoca hanno raffigurato episodi dell’Antico Testamento, che iniziano con la creazione del mondo secondo il libro della Genesi. I mosaici rivestono quasi tutta la superficie delle pareti.Raccontano le storie del Vecchio e del Nuovo Testamento, estendendosi, per ben 6.420 mq (E’ la seconda chiesa al mondo ad avere così vaste raffigurazioni musive, dopo S. Sofia a Costantinopoli e prima della Basilica di S. Marco a Venezia). La pianta della Chiesa è di tipo basilicale, a croce latina a tre navate, con il Santuario di forma Bizantina e senza cupola, lunga 120 m e larga 40 m., le navate sono separate da colonne quasi tutte originarie con archi a sesto acuto di intonazione araba e capitelli decorati, di squisita fattura. Il pavimento musivo in marmo bianco estratto dalle cave di Taormina con dischi in porfido e granito, venne eseguito dal palermitano Baldassar Massa negli anni 1561-1569.

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