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MAFIA E SOCIETA'
17
MAGGIO 2000
ORE
11.00
L’incontro - dibattito si inserisce in un PROGETTO didattico
pluriennale, "Mafia e Società" avviato dal nostro Istituto già
dallo scorso anno, su iniziativa proposta dal Comune di Roma, d'intesa con le
Associazioni Chance, Liberae Trousse, dal titolo "Cittadinanza, Mafie e
Memoria". Il progetto didattico si è avvalso anche dell’apporto
qualificato della giornalista Marcelle Padovani e di testimonianze come quella
del magistrato Vittorio Borraccetti.
Gli alunni delle classi partecipanti (a.s. 98-99: 3B – 3C – 3E
– 4F – 4G; a.s. 99-2000: 4B – 4C – 4E) hanno percorso un
itinerario storico sull'evoluzione della mafia, utilizzando articoli di
giornale e alcuni film quali: "In nome della legge", "Il
Padrino", "Il giorno della civetta", "Il giudice
ragazzino"… Gli allievi hanno risposto con interesse e sensibilità
all'iniziativa, affrontando alcune tematiche di rilievo: la causa e l'origine
della mafia, il ruolo delle donne all'interno e all’esterno
dell'organizzazione mafiosa, la risposta dello Stato. L'iniziativa si è
sviluppata anche da un punto di vista tecnico - giuridico, effettuando una
ricerca di tipo giurisprudenziale. Ben si è inserita, dunque, nell'itinerario
seguito, la lettura di alcuni passi scelti, in relazione alle specifiche
tematiche affrontate, tratti dal libro "Da Cosa nasce Cosa" di Alfio
Caruso.
Sono invitati: Dott.ssa
Carla Rocchi, Dott. Paolo Norcia, Dott. Francesco
Rutelli, Dott. Marco Daniele Clarke, Dott. Vittorio Borraccetti,
Dott.ssa Rita Borsellino, Dott. Alfio Caruso, Dott.ssa Maria Teresa Di
Clemente, Prof. Sandro Giuliano, Dott. Corrado Lembo, Dott.ssa Marcelle
Padovani
A quanti, pur traditi o abbandonati,
preferirono la morte alla resa.
|
A
Filippo Basile, Domenico Geraci, Giuseppe Pugliesi,Beppe Alfano,
Pasquale Di Loreto, Giovanni Lizzio,Emanuela Loi, Paolo Borsellino,
Vincenzo Li Muli,Agostino Catalano, Walter Cusina, Claudio
Traina,Francesca Morbillo, Giovanni Falcone, Vito Schifani,Antonio
Montanari, Rocco Di Cillo, Giuliano Guazzelli, Alessandro Rovetta,
Francesco Vecchio, Libero Grassi, Antonio Scoppelliti, Giovanni
Monsignore, Emanuele Piazza, Rosario Levantino, Salvatore Incardina,
Mauro Ristagno, Antonio Saetta, Stefano Saetta, Alberto Giacomelli,
Antonio Cassarà, Roberto Antiochia, Giuseppe Montana, Pietro Patti,
Barbara Rizzo, Giuseppe Asta, Giuseppe Fava, Rocco Chinnici, Edoardo
Bartolotta, Mario Trapassi, Stefano Lisacchi, Mario D’aleo, Giuseppe
Bonmarito, Pietro Marici, Giacomo Ciaccio Montaldo, Calogero Zucchetto,
Emanuela Setti Carraio, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Domenico Russo,
Bruno Caccia, Paolo Giaccone, Pio La Torre, rosario Di Salvo, Carmelo
Janni, Gaetano Costa, Emanuele Basile, Cesare Terranova, Lenin Mancuso,
Boris Giuliano, Giorgio Ambrosoli, Mario Francese, Giuseppe Impastato,
Giuseppe Russo, Filippo Costa, Vittorio Di Capua, Angela Sorino, Mauro
De Mauro, Mario Malausa, Silvio Corrao, Calogero Vaccaio, Eugenio
Altomare, Mario Fardelli, Pasquale Nuccio, Giorgio Ciacci, Pasquale
Almerico, Salvatore Carnevale, Placido Rizzotto, Accursio Miraglia,
Giuseppe Camilleri, Gaetano Guarino.
(Alfio
Caruso, "Da cosa nasce cosa" Longanesi 2000)
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"speranza è lavorare insieme, adoperarci per costruire una
nuova frontiera. Fare in modo che tutte le croci di questi anni, dei
caduti per amor di giustizia, portino alla Pasqua, alla resurrezione di
noi tutti come persone, come società, per sconfiggere l’odio, la
criminalità organizzata, la delinquenza, il disprezzo della vita. Un
mondo migliore non deve essere un‘utopia, una bella parola e basta: se
tutti credono e si impegnano, diventerà realtà. Credo che alla fine
sarà il bene a prevalere"
Manfredi Borsellino, figlio di Paolo
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La mafia sistema di potere, articolazione
del potere, metafora del potere, patologia del potere. La mafia che si
fa Stato dove lo Stato è tragicamente assente.
Marcelle Padovani
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"L’Italia da centocinquant’anni preferisce accordarsi con
la mafia piuttosto che combatterla. Il popolo siciliano, nonostante il
mare di lacrime versate, accampa l’imperitura scusa che la mafia fa
comodo a tanti. Cambierà qualcosa o da Cosa continuerà a nascere
Cosa"
Alfio Caruso
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Si muore generalmente perché si è soli o
perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché
non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di
sostegno. In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo
Stato non è riuscito a proteggere.
Giovanni Falcone
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IL CONVEGNO AL BACHELET
DONNE E MAFIA |