Sito dell'Anfim, Associazione nazionale famiglie italiane martiri caduti per la libertà della patria
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ANNO 1943
18 agosto 1943
CASTIGLIONE DI SICILIA (Catania)
L'armistizio non è stato dichiarato e l'Italia e la Germania sono ancora
alleate. Letruppe tedesche, inseguite dagli americani, entrano nel paese e sparano
sulla gente che incontrano, I morti sono 16 e 20 i feriti più gravi.
Le case vengono tutte prima depredate e quindi bruciate.
9 settembre 1943
BARLETTA (Bari)
In seguito a un tentativo di resistenza, peraltro non riuscito, alla occupazione
tedesca dopo l'armistizio, sono massacrati in piazza 33 cittadini presi a caso.
Tra questi2 netturbini e 11 vigili urbani ritenuti responsabili dell'ordine
pubblico, perché vestivano una divisa.
13 settembre 1943
AVERSA-CONIRADA CASALUCE (Caserta)
In seguito a un colpo di fucile sparato da un marinaio italiano nel porto di
Napoli, contro un carro armato tedesco, 14 Carabinieri vengono arrestati, trasportati
ad Aversa e qui uccisi per rappresaglia. Prima della esecuzione si sono dovuti
scavare la fossa e si sono dovuti inginocchiare uno accanto all'altro.
16/24 settembre 1943
RIONERO IN VULTURE (Potenza)
Dai tedeschi in ritirata vengono in questo periodo massacrati 17 contadini,
rei di aver sottratto alla requisizione dei reparti in fuga alcuni generi alimentari,
nascosti nelle case.
19 settembre 1943
BOVES (Cuneo)
Molti soldati dei reparti italiani che si sono sciolti l'8 settembre, si radunano
nei boschi. Il 16 settembre i tedeschi intimano la resa e la consegna di tutte
le armi e ottengono solo uno sdegnoso rifiuto. Il 19 comincia il massacro della
popolazione civile che dura per qualche giorno. Alla fine le case bruciate sono
oltre 350 e i cittadini trucidati 45.
22/23 settembre 1943
MEINA (Novara)
Nella notte tra il 22 e il 23 settembre un reparto di SS si presenta al Grand
Hotel, dove sono rifugiate alcune famiglie ebree in attesa di poter passare
in Svizzera. Si tratta complessivamente di 16 persone. 12 di queste vengono
uccise nella stessa notte, nel salone dell'albergo, con un colpo di pistola
alla nuca. Gli altri 4, un vecchio nonno con 3 nipotini, all'alba sono fatti
salire su di una barca, trasportati al centro del lago Maggiore e, quindi affogati.
2/3 ottobre 1943
ACERRA (Napoli)
In seguito al ferimento di un maresciallo tedesco, preposto alla requisizione
di automezzi privati, per rappresaglia viene incendiato l'intero paese, senza
nessun preavviso. A chi tenta di uscire dalle case durante l'incendio vengono
sparate raffiche di mitra. Muoiono arsi in questo eccidio 87 persone, tra cui
molte famiglie al completo con donne e bambini.
2 ottobre 1943 / 1 maggio 1945
FOSSE DEL NATISONE (Cividale del Friuli - Udine)
Nella sede della caserma "Principe di Piemonte", requisita dai tedeschi,
vengono torturate, massacrate e fucilate centinaia di persone, senza nessuna
parvenza di processo. I corpi venivano gettati nel torrente Natisone che scorreva
lungo il muro della caserma. A liberazione avvenuta furono esumate 105 salme,
di cui pochissime identificate. Non si conosce nemmeno approssimativamente il
numero totale dei Martiri.
5/6 ottobre 1943
LANCIANO (Chieti)
Il 5 e il 6 ottobre scoppia la rivolta generale contro gli occupanti nazisti.
Cadono in combattimento 50 soldati tedeschi. Seguono spaventosi massacri e moltissime
fucilazioni di cittadini presi a caso. Tutte le case vengono metodicamente saccheggiate
e rase al suolo. Nonostante l'ordine categorico dei nazisti, la popolazione
rifiuta di abbandonare la città.
Lanciano è liberata dagli Alleati il 3dicembre e, da quel giorno fino
al giugno 1944,i tedeschi per vendetta la bombardarono quasi quotidianamente.
I morti, complessivamente, sono oltre 1.000. Città dichiarata Martire
e decorata di Medaglia d'Oro al V.M..
6 ottobre 1943
BELLONA (Caserta)
In seguito all'uccisione di un soldato tedesco, provocata dal fratello di una
donna che stava .per essere da lui violentata, si ha una terrificante rappresaglia.
Il paese viene circondato, le case tutte saccheggiate e 54 abitanti, tra cui
6 sacerdoti, sono portati in una cava di pietra e qui uccisi a raffiche di mitra.
Con dello mine fatte esplodere si cerca di occultare il misfatto. Oggi questo
luogo sacro è stato ribattezzato dal popolo "La Cava dei Martiri"
10/10/97 con "motu proprio" il Capo dello Stato O.L. Scalfaro ha conferito
alla città la medaglia d'oro al V.M..
13 ottobre 1943
CAIAZZO (Caserta)
Due ore prima dell'arrivo delle truppe Alleate, senza nessun plausibile motivo,
spinto da cieca rabbia e da bramosia di bottino, un reparto tedesco in ritirata
massacra 22 contadini, tra cui donne e bambini. Le case sono saccheggiato e
incendiate.
22 ottobre 1943
PIETRALATA (Borgata di Roma)
La popolazione della borgata, affamata, si impossessa di alcuni viveri lasciati
dai soldati italiani nel Forte di Pietralata dopo 18 settembre.
I tedeschi che volevano rapinare quanto era rimasto, per rappresaglia fucilarono
10 giovani, accusati di simpatizzare per i comunisti. All'ultimo momento uno
dei 10 viene risparmiato perchè non aveva ancora compiuto i 14 anni,
ma immediatamente è sostituito con un ciclista di passaggio che viene
fucilato.
19 novembre 1943
PIETRANSIERI (Frazione di Roccaraso L'Aquila)
I tedeschi in ritirata incendiano e distruggono l'intero paese.
Si ordina la deportazione in massa dell'intera popolazione che non può
portare via nulla di tutto ciò che possedeva. 128, tra vecchi e bambini,
che non potevano camminare con la massa o che non riuscivano a tenere il passo,
vengono massacrati sul posto e durante il trasferimento. Città Martire
e Medaglia d'Oro al V.M..
2 dicembre 1943
LOVERE (Bergamo)
I fascisti della Guardia Nazionale Repubblicana fucilano in piazza 13 giovani
che avevano professato apertamente idee antifasciste, dopo .aver fatto subire
loro atroci torture.
28 dicembre 1943
CARDITO (Frazione di Vallerotonda-Frosinone)
Senza motivo, per puro sadismo, un reparto motorizzato di Alpenjëger tedeschi,
incrociando una colonna di profughi, per la maggior parte donne, bambini e vecchi
che trascinavano le loro povere masserizie, li mitraglia e ne uccide 37. Molti
rimangono feriti.
28 dicembre 1943
CAMPEGINE (Reggio Emilia)
Eccidio dei sette fratelli Cervi presso il Tirassegno di Reggio Emilia. A ciascuno
di essi, prima dell'esecuzione è chiesto di aderire alla Repubblica Sociale:
in tal caso avrebbero salva la vita. Tutti rifiutano sdegnosamente.
30 dicembre 1943
FRANCAVILLA AL MARE (Chieti)
L'abitato della cittadina è distrutto al 90% per mezzo di un tappeto
di mine. In seguito al ritrovamento del cadavere di un soldato tedesco, per
rappresaglia vengono trucidati 20 paesani, catturati nelle pochissime case ancora
in piedi. I loro cadaveri, per disprezzo, vengono gettati in un letamaio.
31 dicembre 1943 / 3 gennaio 1944
BOVES (Cuneo)
Si ha a Boves una seconda violenta rappresaglia tedesca dopo quella terribile
del19dicembre.
Questa volta le forze impiegate sono molto più numerose e dopo un meticoloso
saccheggio vengono distrutte dalle fondamenta oltre 500 case. Nelle strade del
paese vengono trucidati 157 giovani.
ANNO 1944
Anno 1944
SESTO S. GIOVANNI (Milano)
Durante gli scioperi delle fabbriche nel 1944 vengono arrestati oltre 1.000
lavoratori. 700 di essi vengono deportati nei lager, 250 muoiono durante questa
deportazione, 29 vengono fucilati per rappresaglia, 5 sono assassinati in carcere.
Complessivamente questo paese ha dato oltre 3.000 giovani alle leve partigiane.
Altissimo il numero dei caduti in combattimento.
Anno 1944
MARTINETTO DI TORINO (Poligono di Tiro)
L'ala sinistra del Martinetto e il cortile detto del "Tiro alla pistola",
furono usati dai fascisti per le esecuzioni. I fucilati nel periodo della occupazione
nazista furono 61 identificati, e precisamente: 32 operai, 7 studenti, 7 impiegati,
5 professionisti, 5 militari, 3 sacerdoti e 2 contadini. Oltre a questi, che
comunque subirono una parvenza di processo, ne furono uccisi altri, ma di essi
non si conosce né l'identità, né il numero esatto
Anno 1944
FORTE BRAVETTA (Roma)
Durante il periodo fascista veniva usato per le condanne di fucilazione emesse
dai Tribunali Speciali Fascisti. Non si conosce il numero esatto dei condannati.
Nei nove mesi di Roma occupata furono eseguite 77 condanne a morte tra cui il
sacerdote Don Giuseppe Morosini. Esecuzioni che durarono sino al 3/6/1 944.
10 gennaio 1944
PEVERAGNO (Cuneo)
In piena mattina, mentre il paese era affollato per il mercato settimanale,
le SS irrompono nella piazza e aprono il fuoco sulla folla dei contadini, I
caduti sono 29. Le case vengono poi incendiate e distrutte. Non si può
trovare nessuna ragione plausibile per questo eccidio.
Marzo 1944
MONTALTO (Frazione di Cessapalombo - Macerata)In successivi giorni. "per
dare l'esempio", le "brigate nere" fucilarono 31giovani del luogo,
sulla piazza principale. La frazione conta solo 300 abitanti.
10 marzo 1944
MONCHIO (Frazione di Palagano - Modena)
Paracadutisti della divisione di SS " Herman Goering" massacrano nei
modi più inauditi, spesso a colpi di baionetta, 130 civili di questa
frazione di soli 800 abitanti. Si tratta della più terribile strage compiuta
dai nazisti nell'Appennino modenese. Il motivo addotto è quello di terrorizzare
la popolazione perché non aiuti in nessun modo i partigiani che sono
sullo montagne. Dopo l'eccidio le case vengono tutto saccheggiate e bruciate.
In realtà si ottiene l'effetto opposto: i superstiti divengono i maggiori
collaboratori dei combattenti nella offensiva d'estate che porta alla libera
Repubblica Partigiana di Montefionino.
20 marzo 1944
CERVAROLO (Frazione del Comune di Villa Minozzo - Reggio Emilia)
Paracadutisti della divisione di SS "Herman Goering", al comando del
capitano Hartwing, distruggono il paese dopo averlo interamente depredato e
dopo aver massacrato donne e bambini. Gli uomini superstiti vengono ammassati
in un cortile, denudati, lasciati per ore nella neve. Alla fine 27 di essi vengono
fucilati.
22 marzo 1944
CAMPO DI MARTE (Tribunale Fascista di Firenze)
Per dare un esempio 5 giovani renitenti alla leva vengono fucilati davanti a
reparti di reclute appositamente schierati. Questo tribunale fascista, presieduto
dal generale Raffaele Berti, in solo due mesi, per la stessa ragione ha comminato
23 condanne a morte.
22 marzo 1944
CESSAPALOMBO (Macerata)
26 giovanissimi partigiani, tra i quali alcuni ragazzi di 15/16 anni, si arrendono
alle "brigate nere" durante un rastrellamento in cambio della promessa
di aver salva la vita. Vengono tutti immediatamente fucilati.
28 marzo 1944
MONTEMAGGIO (in Vai d'Elsa - Siena)
Le "Brigate nere" catturano 17 giovani che non si erano presentati
ai bandi di richiamo alle armi e, senza nessuna parvenza di processo, li fucilano
in piazza, davanti alla popolazione radunata. Oltre ai 17 giovani trucidati,
altri due, che avevano tentata la fuga, sono stati inseguiti ed uccisi. I Martiri,
quindi, sono 19.
30 / 31 marzo 1944
RANNE DI GRAGAGNO (Gorizia)
Reparti della "Decima Mas" e un gruppo di SS sorprendono 23 ex militari
italiani e disarmati, provenienti dal XIII Reggimento fanteria "Isonzo",
che si erano fermati per rifocillarsi. Solo 3 riescono a fuggire. L'unico ufficiale,
un sottotenente, viene immediatamente impiccato con filo di ferro, I 22 soldati,
uniti a 10 anziani del luogo, vengono trucidati a raffiche di mitra mentre,
incolonnati, marciano verso la vicina Anhvo. Non è stata possibile alcuna
identificazione dei Caduti.
3 aprile 1944
CUMIANA (Torino)
Per rappresaglia, dopo un breve combattimento con gruppi di partigiani, i tedeschi,
non avendone catturato nessuno, si scagliano contro la popolazione del luogo.
58 cittadini che erano rimasti nelle loro case, vengono catturati, ammassati
in un porcile e qui massacrati a colpi di mitra e di bombe a mano.
3 aprile1944
OPICINA (Trieste)
Per rappresaglia, avendo la popolazione locale fornito viveri a una brigata
partigiana, i tedeschi rastrellano 72 abitanti e li uccidono a raffiche di mitra,
dopo averli divisi in gruppi di dieci.
6 / 7 aprile 1944
MASSACRO DELLA "BENEDICTA"
Alla " Benedicta ", antico convento trasformato in cascinale, situato
sul Brio dell'Arpescella, a sud ovest del Tobbio (Appennino ligure piemontese),era
sistemata l'intendenza della terza brigata "Garibaldi". Questa era
meta di molti giovani che, per sfuggire ai bandi di reclutamento e ai rastrellamenti,
ingrossavano le file di due unità partigiane; la terza "Garibaldi"
e la brigata autonoma "Alessandria", Il 6aprile è deciso un
radicale rastrellamento operato da truppe tedesche, con l'impiego di oltre 5000
uomini, artiglieri e aerei. La battaglia è cruenta e si conclude con
la sconfitta delle truppe partigiane. All'alba del 7 aprile inizia la feroce
rappresaglia sui prigionieri, 97 giovanissimi, privati di ogni effetto personale
che potesse poi identificarli, sono fucilati nei pressi del Convento a gruppi
di 5. Altri 78 vengono massacrati in varie località della zona e 149
sono deportati nei lager, da cui quasi nessuno farà ritorno.
7 aprile1944
CASTELDELCI (Pesaro)
Le SS per rappresaglia, non avendo potuto catturare un gruppo di Partigiani,
avvisati dalla popolazione e riparati in montagna, massacrano a Fragtheto (frazione
di Casteldelci) 39 contadini, tra cui alcune donne e molti bambini. Tra questi
anche un dodicenne chiuso in un busto di gesso per una frattura alla spina dorsale
che, rimasto ferito, implora inutilmente di essere salvato. Nella strage viene
sterminata l'intera famiglia Gabrielli, composta di 9 adulti e di un bambino
di pochi mesi.
Aprile 1944
LEONESSA
Cummulata, 5aprile 1944. É sera. Una fanatica delle SS per un accecante
odio contro i compaesani, fa sterminare tutti gli uomini della piccola frazione.
Trucidati 12 uomini.
Leonessa, 7 aprile 1944, ore 15 di Venerdì Santo, Don Concezio Chiaretti,
analogamente al Padre Pappagallo alle Ardeatine, Benedice morendo i compagni
di sventura, che prima derubati e insultati, cadono a cinque a cinque sotto
un solo colpo alla nuca sul Golgota di Leonessa. Poi le SS fuggono, schifati
dal sangue innocente, che impregnando le loro divise, li ha penetrati fino all'anima.
Trucidati 23 uomini. Poi altri caduti: 2 a Villa Gizzi; 2 a Villa Pulcini; 6
a Villa Carmine; 3 a Riovalle; 3 raggiunti a Rieti. Altri ancora trucidarono
nei mesi seguenti e prima del Venerdì Santo, nella Valle Santa, a Rieti
e nella Sabina.
13 aprile 1944
PARTINA Dl BIBBIENA (Arezzo)
Reparti di SS di passaggio distruggono totalmente il villaggio dopo averlo saccheggiato.
Raccolgono poi tutti gli uomini validi e ne massacrano 29 a raffiche di mitra.
13 aprile 1944
MOSCAIO Dl BIBBIENA (Arezzo)
Accusati di aver simpatizzato con i partigiani, 8 abitanti vengono portati sulla
piazza principale dalle SS, cosparsi di benzina e bruciati davanti a tutta la
popolazione.
22 aprile 1944
GUBBIO (Perugia)
Prima di abbandonare la città, reparti di truppe tedesche, per pura ferocia,
senza. alcuna giustificazione plausibile, massacrano 40 ostaggi a raffiche di
mitra, dopo averli costretti a scavarsi la fossa.
24 aprile 1944
SANTA LUCIA DI S. GIOVANNI VALDARNO (Arezzo)
A San Giovanni Valdarno le donne non permettono ai militi della G.N.R. di uccidere
tre partigiani catturati, I repubblichini, risaliti con i prigionieri sulla
corriera, ripartono in fretta. Qualche ora dopo un giovane sacerdote don Forzoni
riferirà che i militi della G.N.R. hanno fucilato i tre prigionieri nella
vicina frazione di Santa Lucia.
27 aprile1944
RECOARO TERME (Vicenza)
In seguito all'uccisione di un tedesco sorpreso a rubare, vengono interamente
incendiate e distrutte le contrade di Carnale, Storti e Pace. Le case rase al
suolo sono 70. Non è calcolabile il numero dei morti.
4 maggio 1944
ARCEVIA (Ancona)
A 64 chilometri da Ancona, su di una altura nota come Monte S. Angelo, avviene
uno scontro tra truppe tedesche e pochi partigiani. Per rappresaglia i tedeschi
si scagliano contro la popolazione inerme della zona circostante. Tutte le case
vengono incendiate e in esse trovano la morte donne e bambini. Alla fine i massacrati
sono 65.
5 maggio 1944
MOMMIO E SESSALBO (Frazione di Fivizzano - Massa)
La gran parte della Popolazione di Mommio, avvertita dai partigiani, abbandonò
la Frazione, prima del rastrellamento nazista. Ma 6 abitanti vollero rimanere
nelle loro case e furono fucilati dalla bruta soldataglia germanica. Nella vicina
località di Sassalbo 16 abitanti di sesso maschile furono fucilati sulla
piazza del paese, I superstiti delle due località, rientrati dai rifugi,
spensero gli incendi, sotterrarono i loro congiunti sterminati e raggiunsero
le formazioni partigiane sui monti.
19 maggio1944
COLLE DEL TURCHINO (Genova)
Si tratta di un colle attraversato dall'omonimo passo dell'Appennino Ligure,
che mette in comunicazione tra loro le valli del torrente Leiro (Riviera di
Ponente) e quella della Stura, in provincia di Alessandria. È stato un
luogo spesso usato dai tedeschi e dai fascisti per fucilare i prigionieri del
carcere di Marassi (Genova) o cittadini catturati nelle vicinanze. Il 19 maggio
1944 sono qui portati 59 detenuti politici provenienti dai rastrellamenti della
"Benedicta". Su di una grande fossa vengono messe delle tavole e i
prigionieri fatti passare su di esse a due a due. In quel momento vengono mitragliati
e precipitano tutti nella Fossa Comune.
27 maggio 1944
AGOSTA - Madonna della Pace
La mattina del 26 maggio 1944, le truppe naziste in ritirata dalla Valle dell'Aniene,
a seguito dell'uccisione di uno dei loro, certamente avvenuta in conflitto con
gruppi di partigiani, operanti nella zona dei Comuni di Canterano, Rocca Canterano
Subiaco, Cervara di Roma e Agosta effettuavano un vasto e rapido rastrellamento
nei campi e nei casolari.
15 persone, fra le quali un uomo di 78 anni, furono raggruppate a 500 metri
dalla frazione "Madonna della Pace" del Comune di Agosta, mitragliati
e poi abbandonati, morti e agonizzanti, in un lago di sangue.
4 giugno 1944
LA STORTA (Borgata di Roma)
14 detenuti del carcere di Via Tasso appena abbandonato dai tedeschi in fuga,
tutti torturati e fisicamente distrutti, vengono assassinati a colpi di mitra
al quattordicesimo chilometro della Via Cassia. Tra i Martiri c'è il
vecchio sindacalista Bruno Buozzi. Un secondo camion con altri 29 prigionieri
che dovevano subire la stessa sorte, non è mai partito dal carcere, perché
guasto.
7 giugno 1944
VICOVARO - Eccidio Pratarelle
La sera del 7 giugno 1944, gli abitanti di Vicovaro che ormai da tempo si erano
rifugiati in località Pratarelle per sfuggire alle truppe naziste in
ritirata, furono sorpresi dal presidio tedesco di Vicovaro che iniziarono ad
incendiare le capanne e ad uccidere donne e bambini, I morti sono 30.
7 giugno1944
FILETTO (L'Aquila)
In seguito al ritrovamento del cadavere di un soldato tedesco ucciso dai partigiani,
un reparto della 114° divisione Alpenjëger, comandato dal capitano
austriaco Matthias Deffregger si precipita sul paese, saccheggia le case e trascina
oltre 200 pacifici abitanti a un chilometro, sulla via di Camarda.
Dopo molte ore di attesa, a mezzanotte, con una mitragliatrice i nazisti cominciano
a sparare sulla massa. La folla, con la forza della disperazione, si scaglia
sui soldati e molti riescono a fuggire nei boschi. Sul terreno rimangono 17
cadaveri.
7 giugno1944
PREMIRIACCO (Udine)
Per rappresaglia contro alcuni partigiani che operavano sulle montagne, vengono
prelevati dal paese 22 giovani di cui, non si è mai saputo più
nulla. L'intero abitato viene incendiato e in questo fuoco molti sono morti.
8 giugno 1944
PIEVECCHIA (Pontassieve - Firenze)
In una casa 2 soldati germanici stanno giocando a carte. Ad un tratto entrano
alcuni partigiani e, non si sa perché, dal mitra di uno di loro parte
una raffica che uccide uno dei nazisti, mentre il secondo riesce a fuggire.
I partigiani abbandonano la casa. Dopo poco una formazione di SS invade Pievecchia
e cattura tutti gli uomini della casa in cui si è svolto il fatto e cattura
alcuni passanti. 14 uomini, tra cui un ragazzo di 15 anni, allineati lungo un
muro, vengono falciati dalla mitraglia.
11 giugno 1944
ONNA (L'Aquila)
Le truppe tedesche in ritirata, avide di bottino, mettono a ferro e fuoco il
piccolo paese e saccheggiano tutte le case. Chi tenta di resistere, soprattutto
le donne che volevano difendere i pochi oggetti d'oro che possedevano, viene
inesorabilmente massacrato. Sono uccisi così 16 paesani.
11 giugno 1944
RECOARO TERME (Vicenza)
In seguito ad azioni di guerra partigiana effettuate sulle montagne vicine,
un reparto tedesco, per rappresaglia, uccide a raffiche di mitra tutti gli uomini
validi della contrada Borra. I caduti sono 15.
14 e 15giugno1944
CHIUSI DELLA VERNA (Arezzo)
Sulla strada per la "Melosa", alle ore 15 avviene uno scontro a fuoco
tra una pattuglia di partigiani e militari nazisti che sono a bordo di una motocarrozzella.
Un militare germanico rimane ucciso. Immediata la furibonda reazione nazista
che, dopo aver occupata la località, inizia - con sadismo - la rappresaglia.
Sono uccise dieci persone innocenti, tra le quali il Parroco di Chiusi della
Verna ed una Suora di carità.
20 giugno 1944
PIAN D'ALBERO (Firenze)
La notte tra il 19 e 20giugno 1944 i nazisti attaccano una casa colonica in
cui si trovano giovani partigiani. Ha inizio un furibondo scontro a fuoco. Nel
ritirarsi i nazisti incendiano la cascina e si trascinano dietro 18 partigiani.
Giunti vicino ad Incisa, scelgono un campo isolato, dove, lungo un viottolo,
ci sono18 ulivi subito destinati a forche per i giovani partigiani.
20 giugno1944
FONDOTOCE (Fraz. di Verbania - Novara)
Nel giugno del 1944 le formazioni partigiane della Valgrande sono sottoposte
a rastrellamenti. Dopo lunga lotta 43 combattenti sono catturati, tra cui una
donna incinta. Vengono sottoposti tutti a drammatiche torture e fatti camminare
fino allo spasimo in fila di 3 attraverso Intra, Pallanza e Fondotoce dietro
un grande cartello con scritto: "SONO QUESTI I LIBERATORI D'ITALIA? OPPURE
SONO BANDITI?". A sera i Martiri vengono tutti fucilati. Se ne salva uno
solo rimasto ferito sotto il mucchio dei cadaveri.
22 giugno1944
LA BETTOLA (Località di Vezzano - Reggio Emilia)
In seguito al tentativo fatto dai Partigiani di sabotare un ponte a qualche
chilometro dal paese, le SS compiono un rastrellamento generale degli abitanti
e massacrano 32 di essi, tra cui molte donne e bambini, prima mitragliandoli
e quindi bruciandoli. Per ultimo viene gettato nel rogo un bambino di 18 mesi,
ancora vivo.
26 e 27 giugno1944
AIUOLA (Cortona - Arezzo)
Il 26 giugno tre soldati nazisti, con la minaccia delle armi, obbligano il Fattore
della tenuta "Crocioni dell'Aiuola", a consegnar loro una cavalla
ed alcune botti di vino. Mentre stanno uscendo dalla fattoria i nazisti s'imbattono
con una pattuglia partigiana ed ha luogo uno scontro a fuoco, che si conclude
con l'uccisione di due germanici, mentre il terzo riesce a fuggire. Nella mattina
del 27 giugno i nazisti ritornano nella località, uccidono alcune persone
e, infine, fanno saltare con la dinamite la Fattoria e le case adiacenti. Undici
uomini rastrellati vengono chiusi in una delle case coloniche destinate alla
distruzione e periscono sotto le macerie.
28 giugno1944
RIVA DEL GARDA (Trento)
11 partigiani cattolici della brigata "Fiamme Verdi", comandati dal
ten. della "Julia" Gasone Franchetti, sono catturati dalle SS. Subiscono
le torture più atroci e quindi vengono tutti fucilati.
29 giugno 1944
BUCINE (Arezzo)
Senza alcun motivo plausibile i tedeschi in ritirata entrano nella frazione
di S. Pancrazio e, circondano il Castello/Fattoria Pierangeli, in un grande
scantinato riuniscono i 74 paesani. Dopo aver depredato le loro case, vengono
tutti uccisi.
29 giugno 1944
CETICA (Fraz. S. Niccolò - Arezzo)
All'alba forze naziste occupano la Frazione di Cetica, ordinano alla popolazione
di rimanere nelle rispettive abitazioni ed incendiano le case. Gli abitanti,
per non morire bruciati vivi, tentano la fuga e 13 persone sono catturate e
fucilate sul posto. Nel pomeriggio una formazione partigiana, inattesa dai nazisti,
contrattacca il nemico, provocandogli scompiglio e gravi perdite. Nel cruento
scontro anche undici Partigiani perdono la vita.
29 giugno 1944
CIVITELLA IN VAL Dl CHIANA (Arezzo)
Reparti di SS naziste, ai quali si sono aggregati gruppi di repubblichini circondano
il paese ed imbracciate le armi iniziano la caccia all'uomo. Si uccide lungo
le strade, nelle piazze, si sfondano gli usci delle abitazioni e gli uomini
vengono uccisi anche nel loro letto. Vengono anche massacrati tutti i vecchi
che si trovano al ricovero di mendicità e da mano a mano che la strage
si compie, i fabbricati vengono dati alle fiamme. C'è anche la chiesa
gremita per il giorno di festa; i nazisti la raggiungono e vi entrano di prepotenza
catturano tutti gli uomini compreso il Parroco don Alcide Lazzari. A gruppi
di cinque vengono uccisi con raffiche di mitraglia. In tutto 189 morti.
29 giugno1944
GUARDISTALLO (Pisa)
La mattina del 29 giugno SS in ritirata si scontrano con formazioni partigiane
della "Brigata Garibaldi" in località Brucia.
I nazisti inferociti scatenano un vasto rastrellamento di civili.
Ne trascinano una sessantina circa in una piccola valle vicina e li massacrano
a gruppi di dieci persone per volta. seppellendo poi i Martiri in una fossa
comune.
4 luglio 1944
CASTELNUOVO DEI SABBIONI (Fraz. di Cavriglia - Arezzo)
Le truppe tedesche, al momento di abbandonare il paese, incalzate dai soldati
alleati, raccolgono nella piazza tutta la popolazione. Fanno allontanare le
donne dicendo loro:"Qui da noi fare grande luce"
.73 uomini vengono mitragliati e sul mucchio dei morti e dei feriti vengono
ammassati mobili e suppellettili presi dalle case.
Il tutto è cosparso di benzina e incendiato. Nello stesso giorno, qualche
ora dopo, la stessa orribile strage è perpetrata a Meleto, altra frazione
di Cavriglia. In complesso i morti del 4 luglio furono qui ben 184.
10 luglio1944
BADICROCE (Arezzo)
La Fattoria di Badicroce viene occupata dai nazisti, malgrado la presenza di
un considerevole numero di sfollati. Il proprietario dott. Alberto Lisi, inviso
ai nazisti è costretto alla fuga. Purtroppo uno dei germanici occupanti
viene ucciso ed il comando nazista ordina la rappresaglia: tredici innocenti
vengono trucidati.
12 luglio1944
OFFAGNA (Ancona)
Tedeschi in ritirata massacrano una intera famiglia di 5 persone dove avevano
passato la notte.
14 luglio 1944
ALAGNA (Vercelli)
16 giovani partigiani, tra i quali 14 carabinieri, che si erano arresi con la
promessa di aver salva la vita, vengono immediatamente fucilati dalle SS, senza
nemmeno una parvenza di interrogatorio.
19 luglio1944
LOVARIO E ROZZO (Vercelli)
Per rappresaglia, avendo la popolazione simpatizzato con i Partigiani, vengono
presi a caso 15 giovani e fucilati sulla piazza davanti agli abitanti costretti
a presenziare.
22 luglio 1944
SAN MINIATO (Pisa)
Nelle prime ore del 22 luglio, dopo lunghe trattative tra il comando germanico
ed il Vescovo della Città, viene revocato lo sfollamento di S. Miniato.
ma tutti gli abitanti devono raggrupparsi nella Cattedrale, per salvarsi dai
bombardamenti alleati. Dopo alcune ore l'artiglieria germanica, nell'iniziare
il fuoco contro le Forze anglo-americane avanzanti, dirige il fuoco contro la
Cattedrale e la centra con una granata, causando l'uccisione di 54 innocenti.
23 luglio1944
BUTI (Pisa)
In località " Piavola" le SS naziste in azione di rastrellamento,
catturano un folto gruppo di persone. Da tale gruppo, con la collaborazione
di spie repubblichine, vengono scelti 19 uomini, giovani ed anziani che sono
ritenuti in relazione con il movimento partigiano. Allineati contro un muro
i diciannove prigionieri vengono trucidati.
25 luglio-22 agosto 1944
BAGNASCO (Cuneo)
In queste due date vengono effettuati meticolosi e spaventosi rastrellamenti.
Le case sono in gran parte distrutte, molte decine di abitanti massacrati e
centinaia di essi deportati nei lager di sterminio.
25 luglio1944
PASSO DEL CARNAIO (Forlì)
Dopo un fitto rastrellamento, i tedeschi radunano sulla piazza tutti gli abitanti
del luogo e incendiano le case. Un ragazzo che cercava di nascondersi è
impiccato a un albero come esempio. Le donne vengono allontanate. Vengono riuniti
ai catturati altri rastrellati e ne vengono fucilati 30. Il Parroco protesta,
ma viene ucciso sul posto.
26 luglio 1944
PESCIA (Pistoia)
Nella frazione di "Collodi", il comando nazista fu informato che un
gruppo di partigiani era nascosto nell'interno della Cartiera Vamberti, cosicché
dispose per il rastrellamento. Una pattuglia di soldati tedeschi si recò
sul luogo per l'accertamento, ma fu accolta dal lancio di bombe a mano che uccisero
un soldato. L'indomani scatta feroce la rappresaglia: numerose case vengono
devastate, otto persone sono fermate e condotte al comando per essere interrogate.
La mattina del 26 luglio, gli otto sventurati, tra i quali una donna, condotti
all'inizio della mulattiera per S. Gennaro, sono obbligati a scavarsi la fossa
e fucilati. Due di essi si salvano.
30 luglio1944
STRA (Venezia)
Lungo la strada di fondovalle del torrente Tidone, vengono trucidati 9 membri,
di una stessa famiglia di contadini, tra cui un bimbo di 2 anni e 5 donne, accusati
di aver rifocillato dei partigiani di passaggio.
31 luglio 1944
NIBBIANO (Piacenza)
Per aver dato asilo ad alcuni partigiani vengono trucidate nelle loro abitazioni
7 donne.
1 agosto 1944
PISA
Una pattuglia di SS per vile delazione, irrompe nell'abitazione di Giuseppe
Pardo Roques, Presidente della locale Comunità Israelitica. Sono con
lui 12 persone tra correligionari ed amici cattolici, dopo aver sottratto oggetti
di antiquariato. preziosi e valuta rinchiudono i 12 uomini in un locale e li
assassinano con il lancio di bombe amano e con il fuoco di mitragliatori.
1 agosto 1944
RECOARO TERME (Vicenza)
Nella piazza principale di Recoaro, per dare un esempio alla popolazione che
aveva dimostrato ostilità verso i nazifascisti e che favoriva i Partigiani,
vengono fucilati 19 lavoratori.
2 agosto 1944
SAN BIAGIO (Pisa)
Una squadra di SS naziste irrompe in una casa popolare e, con il lancio di numerose
bombe a mano, provoca la strage di 2 persone inermi. A poca distanza, con immutabile
spietatezza, assassinano con la mitraglia altre undici persone.
3 / 4 agosto 1944
RIGNANO SULL'ARNO (Firenze)
Un reparto di SS fa irruzione nella villa dell'ing. Roberto Einstein, cugino
del grande fisico tedesco, per arrestarlo. Non riuscendo a trovarlo dopo aver
tenuto una notte in ostaggio la moglie e le figlie e dopo averle violentate
le uccidono.
5 agosto 1944
SAN GIULIANO TERME (Pisa)
Una formazione di SS, all'imbrunire, cattura 4 giovani ritenuti partigiani;
per due giorni vengono sottoposti ad interrogatori e torture, I 4 giovani condotti
alla frazione di Asciano vengono allineati ad un muricciolo e passati per le
armi.
7 agosto 1944
SAN GIULIANO TERME (Pisa)
La notte tra il 6 ed il 7 agosto 1944, salgono in località chiamata "La
Romagna" sui monti pisani, in azione di vasto rastrellamento. Le truppe
del 3° Reich irrompono negli abitati e catturano centinaia di uomini. Gli
sventurati vengono selezionati: gli abili al lavoro inviati ai campi di lavoro
in Germania i rimanenti trascinati a Nozzano(Lucca) presso il comando nazista.
Sono 68 uomini ed una donna di età differente. L'11 agosto dopo ogni
sorta di tortura vengono uccisi.
8 agosto1944
CAMPOMORONE (Genova)
Per rappresaglia, in seguito alla uccisione di un milite fascista della R.S.I.
da parte di un partigiano, "brigatisti neri", e tedeschi piombano
sul piccolo paese e lo distruggono col fuoco. 6 padri di famiglia, catturati
vengono fucilati tra le macerie
9 agosto 1944
CASCINA (Pisa)
La soldataglia nazista, per rappresaglia, in località "Pettori"
fucila un uomo e nella zona "Anda d'Arno" altre cinque persone.
9 agosto 1944
ROASIO (Vercelli)
I partigiani uccidono due tedeschi sulle montagne vicine. Per rappresaglia l'intero
paese è incendiato. 11 abitanti, presi a caso, sono fucilati in piazza;
5 giovani tratti dal carcere di Biella vengono impiccati al balcone del Palazzo
Comunale e altri 6 ai pali della linea elettrica. 20 ostaggi sono trasportati
nei lager, da cui non faranno piùritorno.
9 agosto1944
S. ROSSORE (Pisa)
Una squadra di SS naziste penetra in un rifugio per le incursioni aeree, presso
le Idrovere di S. Rossore ed uccide barbaramente nove persone che in quel rifugio
si erano raccolte, tra esse risaltano 4 giovanette, rispettivamente di 12, 13,
16 e 17anni di età.
10 agosto 1
944 MILANO (Piazzale Loreto)
Per dare un esempio alla città di Milano la "brigata nera"
di Ettore Muti fucila davanti a una notevole folla 15 antifascisti prelevati
dal carcere di S. Vittore. È lo stesso luogo in cui, a liberazione avvenuta,
verranno esposti i cadaveri di Mussolini, di Claretta Petacci e dei più
noti gerarchi fascisti.
12 agosto 1944
S. ANNA Dl STAZZEMA (Lucca)
Si tratta di uno degli eccidi più atroci compiuti dai tedeschi nell'Europa
occidentale. È la tecnica poi esaltata da Walter Reder, quella cioè
che un esercito in ritirata deve lasciare dietro di sé solo "terra
bruciata".La mattina del 12 agosto, 3 colonne naziste avanzano da direzioni
diverse da Monte Ornato, dalla strada Pontestazzemese e dalla Foce di Farnocchia.
Una quarta colonna ferma sopra Valdicastello bloccando le strade di accesso
a S. Anna. Comincia un metodico e scrupoloso rastrellamento e il primo grosso
nucleo di prigionieri è raccolto in località Vacchereccia.
Poi, da tutte lo parti, con raffiche di mitra e facendo largo uso di lanciafiamme,
si inizia l'orrendo massacro. Vengono trucidati 560 abitanti tra cui moltissimi
vecchi, donne e bambini. In questo informe ammasso di cadaveri qualche giorno
dopo, fuggiti i tedeschi, si potevano identificare solo 390 Martiri.
La strage continua nei giorni seguenti, man mano che le truppe si spostano:
14 sono fucilati al Mulino rosso, 6 a Capezzano di Pietra Santa e 53 vengono
impiccati a Bardine di S.Ierenzio.
13 agosto 1944
BORGOTICINO (Novara)
In seguito al fermento, per futili motivi di un soldato tedesco, vengono fucilati
in piazza 13 abitanti presi a caso. Il paese è poi interamente dato alle
fiamme e a tutti viene impedito di spegnere l'incendio.
14 agosto 1944
NODICA (Pisa)
Le stesse truppe che passano per Nodica avevano sparato dai camions sui lavoratori
solo per infame divertimento, continuano a fare il loro orribile gioco anche
attraversando la "bonifica" di Miglanno.
Vengono uccisi altri 9 contadini.
14 agosto 1944
PONTE DELLA PIETÀ(Borgosesia - Vercelli)
Le "Brigate nere" impiccano alla ringhiera del Ponte della Pietà,
con filo del telegrafo, 5 partigiani prelevati dal carcere di Borgosesia. Il
filo di uno di questi Martiri si spezza nel momento in cui egli è gettato
nel vuoto. La vittima viene ripescata e nuovamente impiccata. I corpi rimangono
esposti per diversi giorni.
15 agosto1944
BOVEGNO (Brescia)
Strage fascista perpetrata contro la popolazione civile, accusata di vettovagliare
i partigiani. Molte case sono distrutte e rimangono uccisi 14 cittadini. Il
giorno dopo arrivano altri "Brigatisti neri" che infieriscono su alcuni
cadaveri costringendo gli abitanti a posare in disgustose fotografie onde documentare
l'eccidio. Nei giorni seguenti gli stessi reparti continuano a rastrellare,
incendiare e uccidere.
17 agosto1944
MONTE FEUDO (Fraz. di Dolcedo - Imperia)
Per sospetta collusione degli abitanti con i partigiani, i tedeschi ammazzano
27 contadini presi a caso.
17 / 19 agosto 1944
BARDINE DI S. TERENZIO (Fraz. di Fivizzano - Massa)
Questa orribile strage è opera del maggiore Walter Reder, poi responsabile
dell'eccidio di Marzabotto. 53 paesani sono rastrellati e portati sul luogo
dove due giorni prima vi era stato uno scontro armato tra truppe tedesche e
partigiani. Qui vengono prima torturati e poi bruciati vivi. Il pomeriggio dello
stesso giorno altri 107 abitanti del luogo, tra cui molti vecchi, donne e bambini,
portati a Valla, a circa un chilometro, sono ugualmente brutalmente massacrati.
19 agosto 1944
MUSIGLIANO (Pisa)
Da truppe in ritirata vengono uccisi 3 contadini, rei di aver attraversato la
strada, mentre passava un automezzo delle SS.
20 agosto 1944
PIEVE RIVOSCHIO (Sarsina - Forlì)
Poiché nel paese si avverte una certa simpatia per le forze della Resistenza,
e SS, per dare un esempio e per impressionare la popolazione, fucilano 6 contadini
e 2 sacerdoti.
23 agosto 1 944
FUCECCHIO (Pistoia)
Le truppe tedesche in ritirata, assediate di rapina e inferocite per la sconfitta,
saccheggiano tutte le case, molte ne distruggono e raccolgono tutti gli abitanti
che possono trovare donne e bambini anche molto piccoli. Prima di allontanarsi
trucidano120 persone tra cui cittadini di Grosseto, Firenze, Pisa e della provincia
di Lucca.
25 agosto 1944
TORLANO (Fraz. di Nimis - Udine)
Per rappresaglia contro la popolazione maschile che era salita in montagna,
le SS raccolgono in una grande stalla 33 tra vecchi, donne e bambini. Dopo averli
cosparsi di benzina, li bruciano tutti vivi. E questa una delle stragi più
inutili e disumane.
25 agosto 1944
PONTE DEGLI ALLOCCHI oggi PONTE DEI MARTIRI (Ravenna)
12 giovani, sospettati di favorire la Resistenza, sono catturati dalle "Brigate
nere"e, senza alcuna parvenza di processo e nemmeno un interrogatorio,
vengono o fucilati o impiccati su questo ponte.
29 agosto 1944
SAN GIULIANO TERME (Pisa)
In una fossa che si trova nelle vicinanze del "Ponte di Ripafratta"
vengono trucidati 24 uomini ed una donna, precedentemente catturati, da un gruppo
di SS naziste. Le salme dei trucidati vengono seppellite sul posto.
29 agosto 1944
LA MORRA (Cuneo)
28 partigiani giovanissimi che si erano arresi e a cui era stata promessa salva
la vita, vengono tutti immediatamente fucilati da un reparto della divisione
fascista "Monte Rosa".
29 agosto 1944
PREMOSELLO CHIOVENDA (Novara)
Siamo nella bassa Val d'Ossola e precisamente nello frazioni di Colloro e Cuzzago.
In seguito alla uccisione di un tedesco sorpreso a rubare, vengono date alle
fiamme 13 case di abitazione e 35 stalle con tutto il bestiame dentro. Vengono
fucilati 4 contadini (2 uomini e 2 donne), molti rimangono feriti e ustionati.
49 lavoratori validi sono deportati nei lager.
6 settembre 1944
FIGLINE (Fraz. di Prato - Firenze)
Una formazione di SS in fase di ritirata in zona montana a nord di Prato si
scontra con una squadra di partigiani ed il combattimento dura a lungo. Esaurite
le munizioni, 21 partigiani sono catturati ed 8 partigiani caduti, caricati
su carretti, sono trascinati dal luogo dello scontro (Monte Javello) nella frazione
di Figline, dove vengono barbaramente impiccati - vivi e Caduti insieme.
7 settembre 1944
CARIGNANO (Torino)
Per rappresaglia, in seguito ad alcune agitazioni avvenute in città per
protestare contro la fame, 8 ostaggi, prelevati dal carcere di Torino, vengono
impiccati sulla pubblica strada.
2 / 10 settembre 1944
COMUNE DI MASSA
Le SS naziste massacrarono in numerose località della periferia di Massa
ben 40ostaggi custoditi nel Castello-Carcere di Malaspina. Si trattava di Padri
della Certosa di Farneta, di diversi ospiti catturati in quella Certosa e di
alcuni prigionieri politici.
16 settembre 1944
FORTE MALASPINA (Carcere di Massa Carrara)
Il 16 settembre 1944, poche ore prima di abbandonare la zona, le SS sgombrano
il Forte di tutti i detenuti: precisamente 159 persone. Questi vengono trasportati
presso la Chiesa di S. Leonardo sul Frigido, sulla riva destra del fiume, in
un punto in cui si aprivano 3 grandi crateri prodotti da bombe aeree. Qui vengono
tutti sterminati a raffiche di mitra e quindi ricoperti con uno strato di terra.
Nel 1947 le salme furono esumate e solo148 furono identificate attraverso i
registri del carcere. Tutti gli altri rimasero ignoti.
27 settembre 1944
CA' GIUSTINIAN (Venezia)
Il 26 settembre esplode una bomba a Ca' Giustinian, che è la sede del
comando tedesco, provocando un morto e alcuni feriti. Per rappresaglia vengono
prelevati dalle carceri di Venezia 13 giovani che erano stati fermati, Il 27
settembre, presso la Casa del fascio di San Donà di Piave, viene celebrato
uno pseudo processo per direttissima ed emanata la sentenza di condanna a morte,
I 13 giovani, portati sulle rovine di Ca' Giustinian, vengono immediatamente
fucilati.
27 settembre 1944
LIZZANO IN BELVEDERE (Bologna)
Nei giorni della ritirata, senza altro motivo che a sete di vendetta e lo smacco
per la sconfitta subita, o truppe tedesche di passaggio distruggono totalmente
il paese incendiando le case e depredando il bestiame. Vengono massacrati 29
abitanti, tra cui molte donne.
29 settembre 1944
GAGGIO MONTANO (Bologna)
In seguito alla mancata cattura di alcuni partigiani aiutati dalla popolazione
locale, i tedeschi, per rappresaglia, distruggono completamente la frazione
di Ronchidoso. Gli uomini sono tutti in montagna e di conseguenza vengono rastrellati
solo vecchi, donne e bambini, In complesso i Martiri sono oltre 70 e tra questi
anche un bimbolattante.
29 settembre / 5 ottobre 1944
TRA IL SETTA E IL RENO (Bologna)
Secondo una recentissima documentazione i tedeschi in ritirata compiono in questi
luoghi, nel periodo a cui si fa cenno eccidi e massacri almeno in 38 località:
e si tratta in prevalenza di vecchi, donne e bambini, dato che gli uomini validi
erano nascosti o combattevano con i partigiani. Una fonte tedesca " Der
Fall Reder" del 1978ricorda che in quei giorni il numero dei massacrati
è stato almeno di 718 Martiri.
7 ottobre 1944
CAMPAGNOLA (Reggio Emilia)
In seguito a una azione dei GAP locali, che aveva portato alla sottrazione di
alcune armi, vengono catturati Pietro Bettini di 64 anni e il figlio, abitanti
del luogo. La loro casa è bruciata e i due fucilati sulle macerie.
8 ottobre 1944
CASALECCHIO (Bologna)
13 partigiani catturati dalle SS qui vengono torturati e seviziati. Stretti
alla gola con filo spinato, vengono legati a dei pali confitti in terra in cerchio
e qui lasciati in agonia. Solo dopo altre dodici ore sono finiti con un colpo
di pistola alla tempia.
13 ottobre 1944
MANNO (Fraz. di Toano - Reggio Emilia)
Un reparto di SS sorprende 14 giovani partigiani di Sassuolo. Dopo aver dato
fuoco alla casa li cattura, I partigiani vengono prima torturati, quindi impiccati
con filo di ferro.
Notte 16 / 17 ottobre 1944
MASSALOMBARDA (Ravenna)
Le SS dopo aver catturato 10 membri della famiglia Baffe, noti per il loro antifascismo,li
sottopongono ,a terrificanti torture per conoscere informazioni sui partigiani
della zona. Tra l'altro a qualcuno vengono trafitte le pupille con grossi aghi.
Nessuno parla e allora la rabbia tedesca si sfoga in un orribile massacro. Tutti
uccisi e con loro trovano la morte anche altri 13 paesani. Le case vengono rase
al suolo.
2 novembre 1944
MUINA (Fraz. Di Ovaro Udine)
150 cosacchi, aggregati alle S.S. tedesche, per desiderio di preda saccheggiano
il paese. Alla fine lo incendiano e, senza alcun motivo massacrano 12 lavoratori.
Notte 16 / 17 novembre 1944
LE GORECCIO (Reggio Emilia)
Si tratta di un piccolo villaggio montano del tutto isolato, sede del distaccamento
"Fratelli Cervi" della XV Brigata Garibaldi. Nella notte tra il 16
e 17 novembre 24 partigiani vengono sorpresi nel sonno e scannati sul posto.
25 novembre 1944
BERGAMO
Il 25 novembre 1944 la OP, agli ordini del Cap. Aldo Rosmini attaccava Cornalba
- un paese in Val Serina - dove aveva sede il comando della Brigata partigiana
Giustizia e Libertà' "XXIVMaggio". Dieci furono i partigiani
uccisi in quell'operazione, compresi i responsabili della formazione, a cui
si aggiunsero altre cinque vittime, durante il rastrellamento del 1° dicembre,
ad opera dei militi della Guardia forestale di San Pellegrino Terme".
Dicembre 1944
SABBIUNO (Bologna)
Più di cento detenuti politici, tratti da vari carceri, vengono portati
di nascosto, facendo carichi notturni, in questa località a 3 chilometri
da Castelmaggiore. Qui vengono tutti massacrati a raffiche di mitra e gettati
in un profondo calanco. Questa orrenda strage sarà scoperta solo dopo
la liberazione di Bologna. Impossibile l'identificazione delle vittime.
3 dicembre 1944
RIO GORDALE (Imperia)
Paesino posto nei pressi di Castel Vittorio. Un centinaio di soldati tedeschi
e di militi fascisti mentre si trasferiscono su automezzi, sono fatti segno
a qualche colpo di fucile. Nessun ferito. Per rappresaglia circondano il paese,
lo saccheggiano, traggono dai loro letti 26 contadini, uomini e donne, e li
fucilano in aperta campagna. Nello stesso luogo, qualche giorno prima, erano
stati uccisi altri 7 abitanti.
17 / 21 dicembre 1944
SESSO (Reggio Emilia)
Per rappresaglia e per incutere terrore nella popolazione, che chiaramente aveva
dimostrato avversione per l'occupazione nazifascista, la Guardia Nazionale Repubblicana
effettua ampi rastrellamenti nelle campagne e fucila 23 contadini.
ANNO 1945
Gennaio-febbraio-marzo 1945
COLLINA detta DEL RIGHI (Genova)
È una delle alture di Genova sulla quale i fascisti, durante gli ultimi
mesi della occupazione fucilavano i detenuti politici. I Martiri sono molti,
ma non si conosce il numero esatto.
21 gennaio 1945
PORLEZZA (Como)
La "Brigata nera" Cesare Rondini cattura 6 giovani partigiani a cui
promette salvala vita. Questi vengono invece torturati e massacrati prima di
essere tutti fucilati.
29 gennaio1945
CAPO BERTA (Imperia)
I partigiani catturano sulle colline retrostanti 2 soldati tedeschi. Per rappresaglia
le SS effettuavano un rastrellamento tra le case, le devastavano e quindi fucilano
20abitanti presi a caso, senza nemmeno una parvenza di interrogatorio.
7 / 8 febbraio 1945
CADÉ (Reggio Emilia)
In seguito alla distruzione di una macchina tedesca, le SS prelevano 21 prigionieri
dal carcere di Reggio Emilia, li portano nella vicina località di Cadè
e li fucilano. Il particolare più agghiacciante è che tutti i
cadaveri mostravano sul volto gli orribili segni di precedenti terrificanti
torture.
11 febbraio1945
NUOVO CAVASSO (Udine)
Lungo il muro del Cimitero di Udine, vengono abbattuti a raffiche di mitra 22
prigionieri, ex Partigiani.
14 febbraio1945
BAGNOLO IN PIANO (Reggio Emilia)
Alcuni militi delle "Brigate nere" prelevano dalle loro case 10 tra
i cittadini più rappresentativi e all'alba, per dare un esempio li fucilano
nella piazza del paese, lasciando sul selciato i cadaveri e impedendo la loro
sepoltura.
14 febbraio 1945
CALERNO (Fraz. di S. Ilario - Reggio Emilia)
In seguito ad un attacco partigiano contro una colonna tedesca, il comando delle
SS fa prelevare 20 ostaggi dal carcere di Parma che, trasportati a Calerno,
vengono fucilati sul posto.
3 marzo 1945
BAGNOLO IN PIANO (Reggio Emilia)
Come rappresaglia di un soldato tedesco, vengono prelevati dal carcere di Reggio
Emilia 8 detenuti, di cui solo 2 sono partigiani.
Portati nella piazza dei paese vengono qui uccisi a raffiche di mitra.
I loro cadaveri vengono lasciati esposti alla vista della popolazione per oltre
due giorni.
14 marzo 1945
LATTE (Fraz. di Ventimiglia - Imperia)
A causa dei viveri ceduti ai partigiani dalla popolazione locale, di fronte
alla Chiesa parrocchiale, nel vallone di Latte, vengono fucilati 14 ostaggi.
23 marzo 1945
CRAVASCO (Fraz. di Campomorone - Genova)
Dopo uno scontro tra partigiani e nazisti avvenuto sulle montagne circostanti,
per rappresaglia vengono qui massacrati 20 detenuti tratti dal carcere di Marassi.
30 marzo 1945
QUARTI (Fraz. di Casalino - Novara)
100 brigatisti della "Ettore Muti" si macchiano di uno scempio senza
limiti. Dopo aver catturato 7 giovani partigiani prima li torturano, poi li
squartano vivi e li fanno a pezzi.
20 aprile 1945
MONESIGLIO (Cuneo)
Nella imminenza della liberazione 7 giovani vengono fucilati in piazza. Alla
popolazione non fu permesso di dare sepoltura ai Caduti "che devono essere
lasciati sul posto perché la gente sappia quello che spetta a tutti i
ribelli"
20 / 23 aprile 1945
POGGIO RUSCO (Mantova)
Nella notte tra il 19 e il 20 aprile vengono lanciati paracadutisti italiani
della divisione "Nembo", in divisa, per proteggere strade e ponti
in vista della imminente azione Alleata. Vengono tutti catturati dai tedeschi
e, contro ogni legge di guerra, anziché essere fatti prigionieri, vengono
tutti immediatamente fucilati.
23 aprile1945
PONTEMOLINO Dl OSTIGLIA (Mantova)
Un gruppo di tedeschi in fuga, inseguiti dagli Alleati, irrompe in una fattoria
isolata e trucida a raffiche di mitra 4 contadini, tra cui 3 sorelle, sotto
gli occhi di una nipotina, rimasta ferita.
24 aprile 1945
VILLADOSE (Rovigo)
Reparti tedeschi in fuga, per pura ferocia e rabbia per la sconfitta subita,
rastrellano nelle caso 20 tra vecchi e bambini e li massacrano. Alla fine fucilano
anche il milite fascista che li aveva aiutati nella macabra impresa e che era
rimasto di guardia alle vittime.
26 aprile 1945
NARZOLE (Cuneo)
La guerra è ormai di fatto terminata. La divisione nazista "Brandeburg"
è in piena ritirata: per puro desiderio di vendetta e per la feroce rabbia
della sconfitta subita, passando per il paese di Narzole compie un ultimo tremendo
misfatto. Molte case vengono incendiate e 66 persone, tra cui molte donne, vecchi
e bambini, sono massacrate.
29 aprile 1945
CASTELLO DI GODEGO (Treviso)
Reparti in fuga delle SS, a guerra ormai finita, mentre si ritirano verso la
Germania con il beneplacito dei partigiani che, per evitare altro sangue, li
lasciano passare, annientano questo piccolo paese dopo averlo saccheggiato.
80 abitanti vengono massacrati in piazza, a gruppi di 15, con sventagliate di
mitragliatrice. Si tratta di una abominevole azione senza alcune plausibile
motivazione.
29 / 30 aprile 1945
SANTHIÀ (Vercelli)Durante le trattative di resa del 75° Corpo
d'Armata Tedesco, forte di oltre 62.000 uomini un reparto di SS, su informazioni
di fascisti locali, che cercavano la vendetta, catturano e trucidano 52 paesani
di tendenze democratiche, che ormai si sentivano sicuri nelle loro case.
29 / 30 aprile 1945
GRUGLIASCO (Torino)
In questo paese alle porte di Torino, nella notte tra il 29 e il 30 aprile,
a guerra finita, tutti sono in festa per la liberazione: le finestre sono imbandierate,
gli abitanti nelle vie e nelle piazze. Per accordi precedenti i partigiani lasciavano
passare le colonne tedesche in ritirata. L'avanguardia della colonna motorizzata
del generale Schlemmer, probabilmente inferocita per l'atmosfera di festa, si
ferma nel paese, depreda le case, le incendia e uccide 66 abitanti. Molti feriti
sono schiacciati dai cingoli dei carri armati e dalle ruote dei pesanti automezzi.
2 maggio 1945
PEDESCALA VALDASTICO (Vicenza)
A guerra ormai finita da alcuni giorni, truppe tedesche e "Brigate nere"
in rotta, come ultimo misfatto distruggono il paese, incendiano le case e trucidano
complessivamente 83 contadini. Tra questi il parroco e 9 donne.
2 maggio 1945
AVASINIS TRASAGHIS (Udine)
Una colonna di 800 SS in ritirata irrompe nel piccolo paese e lo mette a ferro
e fuoco. Tutte le case vengono incendiate e 51 abitanti sono trucidati.