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Psicoanalisi applicata alla Medicina, Pedagogia, Sociologia, Letteratura ed Arte

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 Frenis Zero  Publisher

      RECENSIONE di Ivan Paterlini DEL LIBRO

"LA CARTA DEL SENSO. Psicologia del 

profondo e vita filosofica"

di Romano Màdera

 

 

Ivan Paterlini è psicologo junghiano e ricercatore nell'ambito della psicologia complessa presso la libera scuola di terapia analitica di Milano

 

 

 

 

 

 

Titolo: La carta del senso. Psicologia del profondo e vita filosofica

Autore: Romano Màdera

Casa editrice: Raffaello Cortina

Anno di pubblicazione: 2012

 


 


 

            

 

 

  

 

 

Rivista "Frenis Zero" - ISSN: 2037-1853

Edizioni "Frenis Zero"

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Ultima uscita/New issue:

AA.VV., "Scrittura e memoria", a cura di R. Bolletti (Editor)

Writings by: J. Altounian, S. Amati Sas, A. Arslan, R. Bolletti, P. De Silvestris, M. Morello, A. Sabatini Scalmati.

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

Collana: Cordoglio e pregiudizio

Anno/Year: 2012 

Pagine/Pages: 136

ISBN: 978-88-903710-7-3

Prezzo/Price: € 23,00

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AA.VV., "Lo spazio  velato.   Femminile e discorso psicoanalitico"                             a cura di G. Leo e L. Montani (Editors)

Writings by: A. Cusin, J. Kristeva, A. Loncan, S. Marino, B. Massimilla, L. Montani, A. Nunziante Cesaro, S. Parrello, M. Sommantico, G. Stanziano, L. Tarantini, A. Zurolo.

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

Collana: Confini della psicoanalisi

Anno/Year: 2012 

Pagine/Pages: 382

ISBN: 978-88-903710-6-6

Prezzo/Price: € 39,00

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AA.VV., Psychoanalysis and its Borders, a cura di G. Leo (Editor)


Writings by: J. Altounian, P. Fonagy, G.O. Gabbard, J.S. Grotstein, R.D. Hinshelwood, J.P. Jimenez, O.F. Kernberg,  S. Resnik.

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

Collana/Collection: Borders of Psychoanalysis

Anno/Year: 2012 

Pagine/Pages: 348

ISBN: 978-88-974790-2-4

Prezzo/Price: € 19,00

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AA.VV., "Psicoanalisi e luoghi della negazione", a cura di A. Cusin e G. Leo
Psicoanalisi e luoghi della negazione

Writings by:J. Altounian, S. Amati Sas, M.  e M. Avakian, W.  A. Cusin,  N. Janigro, G. Leo, B. E. Litowitz, S. Resnik, A. Sabatini  Scalmati,  G.  Schneider,  M. Šebek, F. Sironi, L. Tarantini.

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

Collana/Collection: Id-entità mediterranee

Anno/Year: 2011 

Pagine/Pages: 400

ISBN: 978-88-903710-4-2

Prezzo/Price: € 38,00

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"The Voyage Out" by Virginia Woolf 

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

ISBN: 978-88-97479-01-7

Anno/Year: 2011 

Pages: 672

Prezzo/Price: € 25,00

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"Psicologia dell'antisemitismo" di Imre Hermann

Author:Imre Hermann

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero 

ISBN: 978-88-903710-3-5

Anno/Year: 2011

Pages: 158

Prezzo/Price: € 18,00

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"Id-entità mediterranee. Psicoanalisi e luoghi della memoria" a cura di Giuseppe Leo (editor)

Writings by: J. Altounian, S. Amati Sas, M. Avakian, W. Bohleber, M. Breccia, A. Coen, A. Cusin, G. Dana, J. Deutsch, S. Fizzarotti Selvaggi, Y. Gampel, H. Halberstadt-Freud, N. Janigro, R. Kaës, G. Leo, M. Maisetti, F. Mazzei, M. Ritter, C. Trono, S. Varvin e H.-J. Wirth

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

ISBN: 978-88-903710-2-8

Anno/Year: 2010

Pages: 520

Prezzo/Price: € 41,00

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"Vite soffiate. I vinti della psicoanalisi" di Giuseppe Leo 

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

Edizione: 2a

ISBN: 978-88-903710-5-9

Anno/Year: 2011

Prezzo/Price: € 34,00

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OTHER BOOKS

"La Psicoanalisi e i suoi confini" edited by Giuseppe Leo

Writings by: J. Altounian, P. Fonagy, G.O. Gabbard, J.S. Grotstein, R.D. Hinshelwood, J.P. Jiménez, O.F. Kernberg, S. Resnik

Editore/Publisher: Astrolabio Ubaldini

ISBN: 978-88-340155-7-5

Anno/Year: 2009

Pages: 224

Prezzo/Price: € 20,00

 

"La Psicoanalisi. Intrecci Paesaggi Confini" 

Edited by S. Fizzarotti Selvaggi, G.Leo.

Writings by: Salomon Resnik, Mauro Mancia, Andreas Giannakoulas, Mario Rossi Monti, Santa Fizzarotti Selvaggi, Giuseppe Leo.

Publisher: Schena Editore

ISBN 88-8229-567-2

Price: € 15,00

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“La carta del senso. Psicologia del profondo e vita filosofica” è l’ultimo lavoro di Romano Màdera. Già il titolo raccoglie la sintesi di un percorso, di un’esperienza, di una proposta.

Le linee guida vengono tracciate attraverso una carta che indica i sentieri di senso, le traiettorie possibili di cura per sintomi che sempre si coniugano con un “restringimento della visione e del sentimento del mondo alla prigione dell’autoriferimento”.

La carta del senso pone al centro le grandi domande che da sempre l’umanità si è posta e le “piccole” risposte che le singole biografie cercano di immaginare. Le domande tipicamente umane e le singole biografie chiamano in campo due maestri con cui Romano Màdera dialoga: Jung e Hadot.

"Caleidoscopio", così il nome del primo capitolo dove l’autore entra nelle pieghe di casi clinici con lo sguardo di chi sa vedere il bello tra i tanti colori che il dialogo analitico e i sogni, in forme simmetriche e tipiche, sanno offrirgli. Anche quando il colore è quello coperto dalla asprezza della sofferenza.

 Jung e la psicologia analitica ci conducono nel processo e nel dialogo con l’"arazionale"; Hadot e la filosofia antica rivisitata criticamente, pongono le basi storiche, di ragione, di misura, di relazione (ratio e logos) e di contesto, per ospitare l’intero, le possibili e inedite voci o grida che ogni sintomo rivendica nel territorio incerto della vita.

La relazione tra analista e paziente diventa anzitutto  laboratorio di ricerca e di formazione che pone i due attori al centro di un disincantamento incantato. Disincantamento, perché Romano Màdera sempre si relaziona con il mondo psicoanalitico con misura e responsabilità che nulla hanno a che fare con scuolette predigerite, o modelli sempre uguali e mai contestualizzati. Incantato, perché il processo analitico biografico sa far emergere la capacità dell’umano di “immaginare altrimenti”, inventando nuove soluzioni, nuove possibilità, ad esempio, attraverso il gioco della sabbia, tecnica che l’autore ha imparato a conoscere ed amare rifacendosi principalmente al noto psichiatra ed analista junghiano  Paolo Aite, a sua volta allievo di Bernhard.

Si evidenzia così un tipo di cura che l’autore chiama cura positiva. La cura positiva implica qualcosa che ha a che fare con ciò che Jung chiamava atteggiamento finalistico. Nel rispetto di traumi o fissazioni di vario tipo, più urgente è cosa fare oggi per aprirsi al domani con uno sguardo trasformato. L’orientamento clinico è quello di un maestro che tira fuori l’energia dall’allievo e la pone al servizio della vita, raccontando ad essa il mito con cui è cresciuta e si è alimentata: dal biografico al mito per tornare al biografico, riletto a quattro mani. Ma l’analisi non si deve fermare nel mondo incantato di un rapporto che ristagni in una sorta di liquido amniotico che ricorda la protezione di una vita non ancora nata: va oltre, deve andare ad alimentare qualcosa che renda il paziente autonomo e in grado di esercitare nella vita quotidiana, in relazione ad attitudini, capacità, estrazione culturale, una cura di sé e del mondo che stabilizzi gli insight del lavoro analitico. Insomma la coltivazione di una sorta di spiritualità laica, nutrita di esercizi a misura di biografia.

Come ci si orienta dopo la morte di Dio in una società postmoderna e "licitazionista" (termine coniato dall’autore per indicare l’accumulo senza misura e limite)? Come coniugare le assenze dei grandi organizzatori del sacro con l’inedita libertà di cui l’uomo può godere in questo periodo storico? Uno dei suggerimenti che l’autore propone è la ricerca di un maestro interiore riferendosi esplicitamente ai maestri antichi, ma anche  ad un “maestro-mago”, Filemone, guida di un viaggio interiore che Jung fece confrontandosi con l’inconscio tra il 1913 e il 1918. Una figura a cui riferirci, ma senza identificazione (ciò che accadde a Nietszche con Zarathustra); una figura che prende forma da un’origine comune a tutta l’umanità e quindi matrice, origine che indica e sa orientare: lo spirito del profondo dialoga con lo spirito del nostro tempo; la logica causale e lineare dialoga con una logica circolare, mitica e "arazionale". Magistero interiore come risultato di una lunga lotta tra senso e non senso, tra parola e canto, nel centro di un simbolo che si può riconoscere anche e senza veli – come nel caso dell’autore che si espone di persona in alcuni passaggi del testo – nella figura "cristica", ma che può trovare realizzazione in qualsiasi via spirituale declinata individualmente. E’ quanto la carta del senso propone come “spiritualità laica”. Ricordandoci il “nudo piacere di vivere”, il suggerimento dell’autore chiama in causa l’urgenza del limite e del centro, della contemplazione della Natura come possibile superamento dell’Io. Il limite tanto cercato in questi anni dai cacciatori di padre o del Nome del padre, viene da Romano Màdera recuperato dagli antichi filosofi attraverso la libertà dei moderni, ponendo la sua assenza come una delle problematiche eziopatogenetiche che caratterizzano buona parte delle nuove forme di malattie, una per tutte i borderline. Essi sono perennemente sospesi tra possibilità espressive che mai si legano tra loro, in assenza di un sé capace di coordinare e progettare, di riconoscere un io-corpo come radice di relazioni che implicano una certa continuità. Il dialogo tra storia e patologia viene tematizzato, soprattutto, in relazione alle forme depressive, dove l’illusione di un godimento senza limite si confronta con prestazioni mai sufficienti che portano spesso al ritiro, al fallimento dello specchio, al  non essere visti, come la società o la coscienza collettiva esigono.

La filosofia antica, con cui Romano Màdera si interfaccia continuamente, suggerisce esercizi quotidiani tra sé e sé, tra sé e gli altri, tra sé e il mondo visto dall’alto, nel superamento dello sguardo ombelicale dell’io. Il testo propone praticamente come sviluppare modalità di comportamento corporeo, di pensiero e di sentimento di tipo preventivo e curativo, sottolineando che solo trasformando noi stessi ci possiamo predisporre alla lettura di qualsiasi testo, libro o mondo che sia, in uno scambio che possa spendersi nella vita nel modo più individuativo possibile, al fine di contribuire nel modo più partecipato possibile alla vita degli altri.


   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
 
   

 

 

 

   
 
 

 

 

 

 

 

 

         

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
   
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
   
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

 

 

 

 

 

Responsabile Editoriale : Giuseppe Leo

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