Festival di Cannes 2008
61a edizione 14-25 maggio

E' stata un'annata a dir poco ricca e superiore quella del festival di Cannes per il sessantunesimo anniversario ha visto ancora presidente Gilles Jacob e general manager Thierry Fremaux, e ha ottenuto l’anteprima mondiale di Indiana Jones e il Regno Del Teschio di Cristallo, blockbuster di Steven Spielberg ed evento più atteso, quarto e molto probabilmente ultimo episodio della saga del più famoso archologo del cinema, oltre ad altri fuori concorso che hanno creato brama come Sex and the City di Michael Patrick King con Sarah Jessica Parker, Vicky Cristina Barcelona di Woody Allen con Javier Bardem, Penélope Cruz e Scarlet Johansson tra amori, gelosie e glamour, Kung Fu Panda, animazione di Mark Osborne e John Stevenson o Wong Kar-wai con la versione rimaneggiata di Ashes of Time Redux di dieci anni prima.

Il concorso

Presieduta dal regista Sean Penn, la giuria del concorso del 61mo Festival di Cannes era composta da personalità giovani e impegnate come Sergio Castellitto, Marjane Satrapi, Alfonso Cuaron, Natalie Portman, Jeanne Balibar e Apichatpong Weerasethakul tra gli altri, che hanno premiato il coraggio di mettere in scena orrori e atrocità e un sentire diverso e più partecipato di una semplice convenzionalità. La Palma d’oro è finita a Entre le murs-La classe di Laurent Cantet, restituendo il sorriso ai francesi a corto di palmares dai tempi di Sotto il sole di Satana di Maurice Pialat del 1987, con un film carcerario sin dal titolo a tratti anche commovente sulla gioventù liceale e sulla fatica di insegnare. Un premio speciale del 61° festival è stato attribuito a Catherine Deneuve, protagonista intramontabile di Un conte de Noel, charme e raffinatezza per una famiglia che affronta una grave infermità ad opera di Arnaud Desplechin e a Clint Eastwood, direttore attempato dell’inquieto e classico noir Changeling su un rapimento del 1920. Si sono confermati, premio per la miglior sceneggiatura, come i cantori di un cinema tragico e speranzoso oltre le prepotenze del mondo gli irriducibili fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne con Il matrimonio di Lorna, ritratto di una donna albanese alla ricerca di un passaporto belga più forte di quanto non appaia. Se per la miglior regia è stato gratificato Uc maymun/Le tre scimmie di Nuri Bilge Ceylan sul degrado metropolitano in versione noir statunitense su un politico che paga per evitare il carcere, per il miglior attore ha convinto tutti Benicio Del Toro in una perfetta trasfigurazione del Che di Steve Soderbergh e per la migliore attrice a Sandra Corveloni madre single di quattro figli per Linha de passe di Walter Salles e Daniela Thomas, un road movie dalle periferie di Sao Paulo. Il Grand Prix è stato assegnato a Matteo Garrone con il suo Gomorra, dove tra le tante storie di camorra ci dice anche di due giovani recalcitranti alle regole e gerarchie, e che infatti finiranno male, e il Premio della Giuria a Paolo Sorrentino per Il divo, ritratto luciferino di Andreotti, ambedue interpretati da un Toni Sevillo in stato di grazia e in grado di trasmettere una perfetta fotografia dell'Italia odierna. I due film sono stati premiati quasi all'unanimità e hanno rappresentato un grande successo per il cinema italiano, fornendo un rilancio internazionale con due pellicole dure e di grande impatto, problematiche e mai accomodanti, rimandando al lontano ricordo della vittoria ex aequo del 1972, con la Palma d’oro condivisa tra Il caso Mattei di Francesco Rosi e La classe operaia va in paradiso di Elio Petri e al più recente 2001 con la Palma d’oro attribuita a La stanza del figlio di Nanni Moretti, ultimo film italiano a vincere un premio al festival di Cannes. Anche tra chi non ha visto ricompensata con un premio la propria opera è degno di citazione per un cinema non convenzionale e di indagine vincente, come il pacifista Folman Ari di Valzer con Bashir, il Philippe Garrell di La frontiere dell’aube con una star che vive da sola in un hotel, il marito è dall’altra parte dell’Oceano e il fotografo che la ritrae diventa il suo amante, Wim Wenders con Palermo Shooting interpretato da Giovanna Mezzogiorno, Atom Egoyan con Adoration, in una indagine sul mondo degli giovani in chat, Ja Zhangke con 24 city e lo smantellamento di una fabbrica bellica, nuovo mutamento sociale del vecchio da smembrare.

Un certain regard

L’Europa si è imposta come numero di presenze, con nove titoli su diciannove. Da ricordare in questa sezione che lascia spazio alla ricerca ma che non disdegna la competizione, la Camera d’oro per la migliore opera prima a Hunger del britannico Steve McQueen, film molto atteso e altamente politico che fa riferimento violento e cristologico alla morte di Bobby Sands, il leader e cantore di un’Irlanda repubblicana in perenne lotta contro gli inglesi dispotici, morto dopo un lungo sciopero della fame e aver fatto amicizia con il cappellano della prigione. Il vincitore della sezione è stato Tulpan di Sergey Dvortsevoy, per certi versi un misto di esotico ed erotico, col protagonista dalle orecchie a sventola che cerca faticosamente una sposa. Raymond Depardon con La vita moderna realizza uno dei migliori documentari degli ultimi tempi, abbarbicato sulle montagne francesi per raccontare la dura vita di chi rimane ancorato alla propria terra e origini, allevando vacche o sbarcando il lunario ma col futuro incerto.

Quinzaine des réalisateurs

La sezione è una di quelle autorevoli e impegnate, ma questa volta in alcune delle pellicole si aveva l’impressione che l’idea del film si esaurisse nei primi minuti e che non andasse di là delle poche righe della trama in breve. Quanto difficile sia essere madre o figlia o discutere di libertà sessuale lo dice Claire Simon in Les Bureaux de Dieux nel film corale tutto al femminile. Eldorado di Bouli Lanners è una commedia belga di comicità altamente surreale su un’amicizia sorta per caso tra un commerciante d’auto e un giovane che tentava di derubarlo, a metà tra la lacrima di Kaurismaki e la litigata di Stanlio e Ollio. El cant del occels di Albert Serra mischia gli spazi e i silenzi con il viaggio terreno dei Re Magi. Lisandro Alonso non fornisce risposte in Liverpool, con il marinaio Farrel che ha passato tutta la vita in mare e che adesso è senza amici, e forse anche sua madre è morta. Ritorna anche Jerzy Skolimowski con una sapiente regia ossessiva, per quanto non strettamente intrigante, con 4 notti con Anna passate da Léon che osserva ossessivamente la giovane infermiera del titolo, vittima tempo prima di uno stupro. Un passaggio importante è stata la riproposizione restaurata di Milestones di Robert Kramer e John Douglas, film fiume e lucida riflessione non riconciliata sul ’68 e gli anni successivi, popolato in forma di mosaico di personaggi che si interrogano sul genocidio degli indiani, la schiavitù dei neri e la tragedia del popolo vietnamita.

Semaine de la critique

La sezione è praticata soprattutto da un pubblico più cinefilo rispetto al concorso e più interessato allo scoprire le opere prime e seconde. Il vincitore del Gran Premio è stato Aida Begic, un giovane promette di Sarajevo, con Snow/Neve, quella che cade non per nascondere le linee montuose ma per permettere agli animali di fche di lì erano passati. E intanto fuori c’è un villaggio bosniaco senza più uomini causa guerra e con grandi ferite interiori. Dal fronte argentino La sangre brota di Pablo Fendrik si è assicurato il premio della giovane critica col vagabondare di un tassista di Buenos Aires, tra delinquenti, ragazzini, amanti, figli, mischiati a violenza, angoscia e montaggio veloce.

Tributi

Dal festival più importante del mondo i restauri, gli omaggi e le retrospettive sono andati festeggiare il centenario di Manoël de Oliveira e a ricordare Paul Newman, Alejandro Jorodowsky e Max Ophuls con la proiezione di una pellicola ciascuno. Quarant’anni dopo il maggio ’68 sono stati ripresentati diversi film di quell’anno che non furono mai proiettati al festival causa fermenti: la kermesse era cominciata il 10 maggio, il 13 veniva invasa dagli studenti con sit-in e meetings contro la decisione di espellere Henri Langlois da direttore della Cinèmateque, il 18 i registi della Nouvelle Vague solidarizzavano e il 19 il festival veniva dichiarato chiuso senza assegnare Palme.

Mercato

Ancora una volta riconfermato alla guida delle operazioni, l’amministratore delegato Jérôme Paillard non ha motivo di lamentarsi, a fronte di 5.613 film offerti (tanti drammatici, a seguire commedie e thriller, ma anche i documentari ormai fanno parte del bouquet) con 1.604 proiezioni. Oltre un centinaio i Paesi presenti, con una lieve crescita rispetto al dato precedente. Oltre 8.000 gli operatori accreditati (soprattutto statunitensi, francesi, inglesi e tedeschi). Soffrendo della debolezza del dollaro, gli americani sono arrivati con meno delegati e minor somme a disposizione. Il Producers Network, arrivato alla quinta edizione e progetto per promuovere le opportunità di co-produzioni internazionali, era costituito da circa 600 produttori. Fulcro degli scambi commerciali per noi è stato lo spazio multifunzionale chiamato "Espace Italia" all’Hotel Palais Stéphanie, ex Noga Hilton. Il Marché du Film e il festival più importante del mondo dove passano molti dei film più attesi dell’anno e dove nessuno vuole mancare, ha dato accredito a 33000 professionali, compresi 2200 artisti, 4300 giornalisti e 13600 operatori.

Eventi

L’amfAR è stato l’annuale evento del cinema per raccogliere fondi a beneficio della lotta all’Aids; ha avuto come madrina, quella di sempre, Sharon Stone, e questa volta ha avuto Madonna come testimonial d’eccezione. La lezione di cinema di Quentin Tarantino s’incentrava sul suo cammino di regista e di scenarista, col solito amore sviscerato per la settima arte.

Le date del prossimo Festival di Cannes sono dal 14 al 25 maggio 2009.

Maurizio Ferrari

I premi

Palma d’oro a Entre le murs di Laurent Cantet.
Premio per la Regia a Three Monkeys di Nuri Bilge Ceylan.
Premio Speciale ex aequo a Catherine Deneuve per Un Conte De Noël e Clint Eastwood per The Exchange.
Grand Prix a Gomorra di Matteo Garrone.
Premio della giuria Il Divo di Paolo Sorrentino.
Premio per il miglior attore a Benicio Del Toro per Che di Steven Soderbergh.
Premio per la migliore attrice a Sandra Corveloni per Linha de Passe di Walter Salles e Daniela Thomas.
Premio per la Sceneggiatura a Le silence de Lorna di Luc e Jean-Pierre Dardenne.
Menzione speciale Caméra d’Or a Everybody Dies but Me di Valeria Gaia Germanica
Palma d’oro per il cortometraggio a Megatron di Marian Crisan
Menzione speciale a Jerrycan di Julius Avery.
Camera d’Or a Hunger di Steven McQueen
Premio Un Certain Regard a Tulpan di Sergey Dvortsevoy.
Premio speciale della giuria a Tokyo Sonata di Kurosawa Kiyoshi.

Coup de Coeur della giuria Wolke 9 di Andreas Drese

Link: www.festival-cannes.org

 

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