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TERZO TELONE SCENA I. Nella foresta delle Ardenne. Fra l'intrico degli alberi selvaggi digrada, in tre rampe, un sentieruolo, che finisce in primo piano in uno spiazzale coperto di ciuffi di rovi. A metà del sentiero, a sinistra, è un angolo della torre di bitume fumante del Re Cimosco, accesa da riflessi di brage. In primo piano a destra, i rovi foltissimi coprono l'ingresso del covo del mostro ove è custodita la Gemma della Felicità, accanto al quale scorre un garrulo ruscello. La luce filtra a stento, verdastra, fra le rame. Truffaldino è
dietro a dirigere il lavoro dei soldati di Ferraù che coprono con frasche una
fossa a mezzo il sentiero, di fronte alla torre. TRUFFALDINO Pochi rami, e teneri, e molte foglie, ed erba sopra. Così la trappola non si
vedrà e gli eroi (appare Rinaldo, che avanza guardingo pel sentiero, con Fusberta nuda in mano.) RINALDO Il luogo è questo. E un'ora che mi aggiro. (dalla porta della torre si affaccia Re Cimosco, con l'archibugio in mano.) CIMOSCO Chi sei tu che così solo osi spingerti RINALDO Ah! ah! ti riconosco alla terribile arma. CIMOSCO Ritorna indietro se non vuoi morire. RINALDO Ch'io muoia sì alla svelta gli è difficile. CIMOSCO (spianando l'archibugio) Torna indietro; o tiro! TRUFFALDINO (appare con un fagotto in mano nella parte più alta del sentiero, seguito da otto o dieci soldati saraceni.) Eccellenza, eccellenza Rinaldo, son qui... RINALDO Furfante, dov'è Angelica? TRUFFALDINO È di là, un po' sofferente dal viaggio. RINALDO
Ma chi TRUFFALDINO No, eccellenza, è preso delle precauzioni... (a Cimosco, esageratamente) Per carità, non gli tiri: mi si potrebbe sciupare l'elmo di Mambrino!
Attento a quel brutto (Rinaldo fa per slanciarsi contro Cimosco; ma mette il piede sulla trappola e vi casca con gran fracasso.) RINALDO (dal fosso) Traditore! codardo! uomo di fimo! TRUFFALDINO (Addosso! svolge il fagotto. ch'è una gran
rete Forza, ragazzi! (i saraceni l'aiutano a tirar su Rinaldo che si dibatte.) RINALDO Anche inerme di voi farò salsicce! TRUFFALDINO Su, peschiamo quest'aragosta di lattone! E voi portatelo via, senza
ammazzarlo, perché in (mentre gli uomini trascinano via Rinaldo urlante, egli si rivolge a Cimosco) Avete visto, gran re fulminatore, come si liquidano gli spaccamontagne? Ed
ora CIMOSCO Passa al largo. In mia casa io non do asilo. TRUFFALDINO Sono un vostro alleato, maestà, vi assicuro. E mi contenterò di state
dietro la vostra torre (appaiono alcuni soldati di Ferraù.) Portate qui la bella fanciulla. (i soldati escono) E vero che La maestà vostra permette? CIMOSCO Sei troppo frusto per esser temibile. TRUFFALDINO Non ci mancherebbe altro! Ormai quest'opera da pupi va prendendo tali
proporzioni che (Cimosco rientra nella torre. Ritornano i soldati, portando l'elmo di Rinaldo e Angelica legata che Truffaldino conduce in basso oltre la torre, ove il sentiero fa gomito.) Venite, regina Angelica. Qui ci sarà da riposarvi. ANGELICA Non tollero più oltre il tuo contatto TRUFFALDINO (ai soldati) Ehi, voialtri, andate a vigilare i cavalli. (escono i soldati. Egli si rivolge ad Angelica, mettendole la mano su un braccio.) Regina Angelica… Corpo, come sei tutta bella! Sei di carne, tu! Insomma,
sei una falsa ANGELICA (come trasognata) Dove sei? dove sei, conte d'Anglante? TRUFFALDINO No, sarà piuttosto quello del re Ferraù, al quale ò pure dato
l'appuntamento qui. Bella (s'ode uno strepito d'armi) ANGELICA Orlando! Orlando! t'odo alla tua spada! TRUFFALDINO Ohi! oh! che avviene? non vorrei che ci fosse da prendere delle busse famose… (si alza preoccupato.) UN SOLDATO (accorrendo) Un cavaliere assalta i miei compagni TRUFFALDINO Così presto non me l'aspettavo... Colpa di quel grosso idiota di Ferraù che
perde tempo. ANGELICA Tu slegami, se non vuoi che ti faccia TRUFFALDINO Sì, regina, e ve lo chiamo subito. Per fortuna ò legato Baiardo fuori
strada e potrò sempre (Orlando appare investendo i soldati di Ferraù che indietreggiano,
cadono;
alcuni piombano arretrando nella trappola e la colmano finché la via è ANGELICA Son qui, libera, Orlando! (lo abbraccia) Mio divino signore, t'aspettavo TRUFFALDINO (rimasto rannicchiato di qua della torre.) Meno male, non à incontrato Rinaldo. Quel maledetto Ferraù che non arriva!
Avessi ANGELICA Ritorniamo ad Aquisgrana, ORLANDO
Chi t'à rapita? vo' guardare TRUFFALDINO (dal basso, piccolo e umilissimo.) Io l'ò rapita, per conservarla meglio a voi; per ingannare il principe
Rinaldo e il re Ferraù ORLANDO Sei tu? ma dove attingi, miserabile (gli va incontro minaccioso – ma dalla torre esce Cimosco.) CIMOSCO Indietro! chi oltrepassa d'una spanna TRUFFALDINO Come capita bene! ANGELICA Orlando, guardati! ORLANDO Chi sei? non sei buon cavaliere. L'arme CIMOSCO
Essa è tale arme ORLANDO Se Dio folgoratore t'à affidato (con la spada alta, si slancia contro di lui — Cimosco spara l'archibugio, ma Orlando rimane in piedi.) TRUFFALDINO A questo punto ritengo che per me sia più prudente emigrare. (scende dal palcoscenico.) Eccomi all'estero. (Orlando si fa addosso a Cimosco, gli strappa l'archibugio e lo ferisce.
Il re
va a cadere nell'interno della torre da cui irrompono fiamme. Orlando si
avanza con la spada levata per la punta, mettendo innanzi la croce ANGELICA Orlando! Orlando! vieni! ORLANDO (guardando l'archibugio)
Arme che oltraggi (gitta l'arme che cade sulla ribalta, presso Truffaldino nascosto.) TRUFFALDINO (raccattandola) Oh, oh! Per me viene dal cielo e me la tengo. Imparerò subito a usarla. ORLANDO (volgendosi a cercare Truffaldino.) Ed ora a te, ribaldo! TRUFFALDINO Quanto a me, puoi aspettarmi per un pezzo. ORLANDO Vieni a batterti. TRUFFALDINO Stai fresco: io me la batto! So bene che standomene qui non mi vedi e non mi
senti. E so LA VOCE Dl FERRAÙ Angelica! Baiardo! ANGELICA Mio divino signore, ritorniamo... (Truffaldino si frega le mani furiosamente. Appare sull'alto del sentiero Ferraù con la spada in pugno.) FERRAÙ Conte d'Anglante, i miei soldati morti ORLANDO
Gigante, re di popoli FERRAÙ (umiliato e furibondo) La tua lingua colpisce!… Laverò ANGELICA
Un tale dono FERRAÙ
Io la voglio ORLANDO (salutandolo con la spada.) Passa, guerriero: io cedo a te l'onore FERRAÙ (andando al covo.)
Io son qui: mostrati, o rospo! (il Mostro appare e schizzando fiamme dalle fauci aperte si rovescia improvviso su Ferraù che non giunge a colpirlo e ne è atterrato.) TRUFFALDINO Eroe a gambe levate numero due! ORLANDO (slanciandosi con la spada alta)
Tien forte, (investe con colpi violenti il Mostro che si rivolge contro di lui, ma si abbatte presto, morto.) ANGELICA
Mio sublime, portentoso FERRAÙ (rizzandosi)
Perché l'atto generoso? ORLANDO
Sarà vano fra noi FERRAÙ
Io l'ò ORLANDO
Saprò FERRAÙ
Ed io con la mia spada dovrò ORLANDO
Io ti do facil bisogna: (eseguisce) TRUFFALDINO Ah, Truffaldino ascolta bene e fa tesoro di tutto quello che apprende…
Eroi! Eroi! nulla ORLANDO (alta la spada a Ferraù) A te il primo colpo. (Ferraù lo attacca, Il duello tremendo comincia. Angelica lo segue con ammirazione delirante.) TRUFFALDINO (con una sghignazzata terribile) Nulla andrà perduto! (strisciando lungo i tronchi macchie di rovi, e poi fin il mostro morto, si caccia caverna del tesoro.) ORLANDO Sei ferito. FERRAÙ No! ORLANDO Perdi sangue... FERRAÙ È nulla!... ORLANDO (colpendolo) Altra ferita... FERRAÙ (vacillando) No, una graffiatura ORLANDO Non voglio che tu muoia, Ferraù! FERRAÙ Non vuoi? Son io che lo vorrò, se tu (si gitta disperatamente contro Orlando; ma colpito un'altra volta cade.) ORLANDO (accorrendo) Ferraù! FERRAÙ Infatti… tu mi superi. ORLANDO Odi: Angelica benderà le tue FERRAU'
Le ferite non si chiudono, ORLANDO
Odi: qualcuno FERRAÙ
Quello della morte è il più ORLANDO
Ferraù, FERRAÙ
Colui ORLANDO
Vuoi che te ne assolva uno FERRAÙ
Sì, credo in Gesù ORLANDO Ed io ti battezzo in nome Suo. (con l'elmo di Ferraù raccoglie acqua dal ruscello e gliela versa sul capo. Gli dà a baciare l'elsa di Durendala, poi lo bacia sulla fronte. Ferraù muore. Angelica guarda sbigottita, Orlando ai volge a lei.) È un altro che per te cade. Anche lui ANGELICA (silenziosamente si appressa al cadavere e gli sigilla le palpebre.) Orlando, usciamo ora da tanto buio. (frattanto Truffaldino è uscito dalla caverna, nascondendosi dietro il cadavere del mostro.) ORLANDO (coperto Ferraù del suo mantello, con Non c'è che un gesto perché sia compiuta ANGELICA (anche lei in un impeto di esaltazione.) Se potrà farmi solamente tua, (Orlando si slancia nella caverna.) ANGELICA (implorando dietro Orlando.) Illuminalo coi tuoi occhi, Dio TRUFFALDINO (contrafacendola) Io ti sento, eroismo: vittoria di chi striscia su chi vola, di chi parla in
prosa su chi parla in (sorge d'improvviso, fatto più alto, dinanzi ad Angelica, levando la gemma abbacinante.) Prendi la tua gioia dalle mie mani! Essa è mia, la pietra della felicità! ANGELICA No! da te, no! troppo mi fa paura... TRUFFALDINO Ah! ah! parecchio è già mio: elmo di Mambrino, cavallo di Rinaldo,
archibuso di (raccoglie le armi; poi si slancia su Angelica e con vigore insospettato la solleva, portandola via pel sentiero.) ANGELICA (dibattendosi invano fra le sue braccia.) Accorri, Orlando! Orlando, aiuta! aiuta! (Truffaldino carico del bottino e di Angelica, scompare fra gli alberi, Dopo un tratto dalla caverna irrompe Orlando, stravolto.) ORLANDO Angelica! odi, Angelica? (si ode lontana la risata di Truffaldino e il galoppo di Baiardo che s'allontana e si spegne.) Perduta! (viene sul davanti della scena —Un raggio di sole, filtrando fra i rami, cade sulla lama scintillante della sua spada — Egli la guarda ed esclama con mistica esaltazione:) O Durendala, abbiamo combattuto (bacia Durendala) SCENA II E ancora la foresta delle Ardenne, ma dove la macchia è più folta, sì da non lasciare quasi passaggio alla luce. Alberi giganteschi intrecciano in atto le loro fronde, attraverso le quali non si discerne occhio di cielo. In mezzo è un fusto enorme, a piè del Quale giacciono Truffaldino e Angelica, legata mani e piedi. Il bottino del bandito è accanto a loro. ANGELICA (gemendo) Accorri, Orlando! Orlando, aiuta! aiuta! TRUFFALDINO Se Continui a chiamare, mi costringerai a imbavagliarti. Tanto, a che pro?
Egli non potrà ANGELICA T'odio! TRUFFALDINO Non à importanza, Sei nelle mie mani e mi basta. Finiremo col metterci
d'accordo. E' mia ANGELICA Morrò,
qui, sotto gli occhi tuoi, TRUFFALDINO Ci vuol altro per me che una foresta di notte a scoraggiarmi. Mi districherò
anche da ANGELICA Verran le belve a sbranarti! (passano pel fondo ombre terribili di fiere.) TRUFFALDINO Le belve ànno paura di me. ANGELICA
Odo i muti TRUFFALDINO Storie: sono i tonfi delle pigne che cadono sull' erba. secca. Dormi, ragazza
mia; ANGELICA No, c'è qualcosa che non vedi. Tutta TRUFFALDINO È il vento nel fogliame... (un Fauno) ANGELICA
Arriva un fauno, tutto aguzzo TRUFFALDINO (sbadigliando) È un caprone in caldo, ritto sulle zampe posteriori, che cerca la sua femina da montare. (gli Gnomi) ANGELICA
Di tra i macigni, vedi, spuntano TRUFFALDINO Son rospi. Dormiamo. (i Nani) ANGELICA
Da terra sorgono cappucci TRUFFALDINO (sbadigliando) Sono funghi. ANGELICA E le streghe, le streghe sopraggiungono TRUFFALDINO (si addormenta appoggiato all'albero. Sopraggiungono infatti le Streghe a cavallo di scope, tratte come da una ventata ciclonica. Le seguono gli Stregoni su enormi lumache, fra i quali troneggia il mago Merlino su un carro fatto d'una ghianda colossale, tirato da quattro tartarughe. In mezzo a loro, disarmato conducono il Duca Astolfo d'Inghilterra. Un gran truogolo è portato in mezzo alla scena e una fiamma vi vien fatta divampare sotto. Le streghe, una a una, vi buttano civette, rospi, vipere, gatti neri, pipistrelli, e uno stregone rimescola con un lungo mestolo. E cantano.) LE STREGHE Tutte le forme del buio GLI STREGONI Ne faremo il filtro magico, IL MAGO MERLINO (con voce chioccia ad Astolfo) Cavalier dell'azzurro, duca dell'impossibile, ASTOLFO
Eminente buzzurro, IL MAGO Tu qui non puoi volere. Astolfo d'Inghilterra, TRUFFALDINO (nel sonno) L'Ippogrifo mi potrebbe servire se esistesse sul serio… IL MAGO Ehi, chi borbotta a' piedi di quell'albero? UNA STREGA Un pezzente e una femina che giacciono. IL MAGO Altri intrusi? Sian presi e messi a cuocere. UNO STREGONE
Egli à in mano qualcosa che riluccica. IL MAGO Che riconosci? ALTRO STREGONE Quest'uomo è intangibile! LE STREGHE Perchè? Vien dall'inferno? che cos'à? PRIMO STREGONE À la Gemma della Felicità… ANGELICA Strappategliela! Essa è soltanto mia! TRUFFALDINO (ridestandosi di soprassalto, e parlando Ohè, chi tenta rubarmi la mia. montagna di luce? (si copre dell'elmo di Mambrino e imbrandisce l'archibugio. Gli stregoni retrocedono fra gli alberi. La fiamma sotto il paiuolo si affievolisce.) Essa è mia, l'ò guadagnata bene, e per togliermela ce ne vorranno di bravi. IL MAGO (con voce lontana) Signore, non crucciarti: TRUFFALDINO Poh, a uno spaccalegna, quale credo che tu sia, posso dir tutto. Io l'ò
presa per atti STREGHE E STREGONI (con interesse) Ooooh!… TRUFFALDINO Non è comodo forse far preparare dagli altri la strada che deve condurre
innanzi noi soli? IL MAGO Signore, sei perfetto: tu ci superi TRUFFALDINO Che maghi e stregoni mi andate cantando? Voi siete fuori posto, oramai, anche
nelle (la fiamma sotto il truogolo spenta; mago, stregoni, streghe, diventano scialbi fantasmi vegetali. Dall'orchestra sale un tentativo di melodia.) E cessi pure ogni musica che tenta fastidiosamente coprire le mie parole. Io
non ammetto ANGELICA Truffaldino, mi fai schifo!… e mi piaci ..... TRUFFALDINO Bene! sono i primi effetti della gemma. Ah! ah! Ah! Non dubitare, mi
contenterò di quello (la riprende fra te braccia) ANGELICA No, non t'amo!... amo Orlando solo… Orlando! (si dibatte debolmente, poi, nel buio fattosi profondo, Truffaldino e
Angelica scompaiono. ASTOLFO E che importa se vince Truffaldino, (accorda la sua piccola cetra e suona; lo strumento a poco a poco riluce e s'illumina e illumina la foresta. Un raggio azzurrino filtra di tra le fronde alte ed al suo lume si vede apparire Bradamante, a cavallo, armata, ma senz'elmo e coi capelli disciolti. Ella attraversa la scena come vaneggiando.) BRADAMANTE Il tuo nome, Ruggero, è Orlando?… Orlando! (e sparisce - e Astolfo insiste suo suono e nel suo canto. Ed e là dove poco prima è apparsa Bradamante, appare Orlando, anch'egli a cavallo, procedendo incerto ed a stento. Sinché improvvisamente in un fascio di luce, dinanzi ai paladino, sorge tra gli alberi la fata Fiordalisa — Astolfo tace.) FIORDALISA Ove speri tu giungere, Orlando? ORLANDO (precipitandosi giù da cavallo in
Alda! FIORDALISA No: fata Fiordalisa. ORLANDO
Fata FIORDALISA Paladino, io conosco anche il sentiero ORLANDO Fata! Fata! vuoi giunger per traverse FIORDALISA Vuoi, rispondimi, ch'io t'apra la strada ORLANDO (disperatamente) La strada della Spagna! FIORDALISA E allora, paladino, va, combatti (la musica prorompe, i tronchi si spaccano e ognuno rivela la sua ninfa.
La foresta si apre a Qui s'abbassa ancora il ve1ario |
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