Dediche

Una poesia - da Musina per tutte

Dite: è faticoso frequentare bambini.
Avete ragione.

Poi aggiungete: bisogna mettersi al loro livello,
abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli.
Ora avete torto. Non è questo che più stanca.
E' piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi
fino all'altezza dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.
Per non ferirli.

J. KORCZACK

La canzone di Pollyanna - da Piccolaivy

Pollyanna che sa che in ogni viso nascosto c'e' un sorriso e lo conquistera'
Pollyanna che con la sua dolcezza regala tenerezza e il cuore ti aprira'

Pollyanna che porta sempre il sole con semplici parole e buona volonta'
Pollyanna che con il suo candore risveglia il buon umore e da serenita'
Pollyanna
Il cielo e' sempre sereno
Per chi ti conoscera'
Risplende l'arcobaleno
Che tutto colorera'
Pollyanna che porta sempre il sole con semplici parole e buona volonta'
Pollyanna che con il suo candore risveglia il buon umore e da serenita'

Un Sogno - da Gioia a tutte le fulminate

Volevo dedicare questo mio sogno a tutte le fulminate, perchè si realizzi come si è realizzato a me

Se la mia mamma potesse sentirmi le griderei il mio amore.
Dove sono io è molto bello, è difficile staccarsi anche perchè lì da voi non tira una bella aria, ci sono troppi pericoli, tanto dolore invece qui siamo tutti allegri, siamo tanti, tantissimi non immaginate neanche quanti siamo, tutti pronti a venire giù per essere amati e coccolati.
Io sono mesi che penso di staccarmi da questo posto, ho già scelto la mia mamma e il mio babbo, sono bellissimi, mi piacciono proprio, però non so decidermi, ho paura, sono così piccolino, e lì è tutto così grande.
Loro parlano sempre di me, io li sento, già mi chiamano per nome, a volte stanno ore sdraiati a fantasticare, il babbo dice sempre che se fossi un maschietto mi insegnerebbe a fare surf, a lui piace molto, poi mi porterebbe a giocare a pallone, sarebbe fiero di me, se fossi una femminuccia invece la mamma dice sempre che sarebbe rovinata, che sarebbero dolori per me, perchè il babbo quando parla di me al femminile dice sempre che mi farebbe uscire con un guinzaglio in modo che se volesse sapere dove sono, non farebbe altro che tirarlo un pò. Si lo so che scherza e la mamma ride sempre, però sono sicura sarebbe geloso.
Qualche volta li ho visti piangere, soprattutto la mamma, ha paura di non potermi mai abbracciare, per fortuna il babbo sa come consolarla, gli sta molto vicino e la rassicura, ma anche lui soffre tanto, fa il duro ma dentro ha un cuore tenero e ultimamente crede di essere lui la causa del mio non arrivo, vorrei tanto dirgli di tenere duro, che io ci sono, ho solo paura, tanta paura di affrontare la vita.
Ieri un Signore con la barba bianca mi ha detto di stare tranquillo, mi ha detto che lui veglierà sempre su di me e su mamma e babbo, che andrà tutto bene, mi ha detto che la vita anche se piena di complicazioni vale la pena essere vissuta, così mi sono deciso, sì fra nove mesi la mia mamma potrà stringermi tra le braccia e il mio babbo potrà essere fiero di noi.

Stasera l'aria è fredda, il cielo è sereno, ci sono le stelle e la luna rischiara la stanza, la mamma e il babbo sono lì, accocolati ad ascoltare il silenzio e mi pensano. Io li vedo e gli dico che tra poco sarò lì con loro, così mi faccio coraggio, ormai ho deciso, sono pronto.
Mi faccio piccolo piccolo, e affronto la gara, la prima gara della mia vita, mi ripeto incessantemente che devo vincere che devo arrivare per primo, così inizio a correre, corro corro corro, spingo a destra e a sinistra, mi faccio largo in mezzo al buio, qui non si vede niente..., sono stanco ma continuo a correre, mi sento pressato, spinto, ma corro, non posso deluderli, devo arrivare a qualunque costo anche se nessuno mi ha mai detto qual'è la meta. All'improvviso davanti a me un ostacolo, una sfera, con tutte le forze che mi sono rimaste cerco di sfondarlo comincio a dare le testate, prima una poi un altra poi sempre più, sempre più forte e alla fine quell'ostacolo che impediva la mia corsa si rompe, dietro di me non c'è più nessuno, mi accorgo di aver vinto ed esulto di gioia. Ormai quella sfera che aveva interrotto la mia corsa diventa la mia casa, si prende cura di me ed è proprio qui che inizia la mia trasformazione.

Loro ormai dormono, si è fatto tardi, sono abbracciati, stanno sognando e sognano di me, non sanno che stasera il miracolo della vita si è compiuto, non sanno che dopo tanti mesi di attesa, il loro piccolino sta per diventare piano piano, l'amore della loro vita.
Vi voglio bene e non vedo l'ora di stare tra le vostre braccia.


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