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“Si è a casa sotto il cielo. Si è a casa dovunque su questa terra, se si porta tutto in noi stessi. Spesso mi sono sentita, e ancora mi sento, come una nave che ha preso a bordo un carico prezioso: le funi vengono recise e ora la nave va, libera di navigare dappertutto. Dobbiamo essere la nostra propria patria” (Etty Hillesum, Diario 1941-1943, Adelphi, p.206) |
quella baracca al chiaro di luna |
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"Quella
baracca talvolta al chiaro di luna, fatta d'argento e di eternità:
come un giocattolino sfuggito alla mano distratta di Dio..." |
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La “Mi
chiedo che cosa farei effettivamente, se mi portassi in tasca il
foglio con l’ordine di partenza per la Germania, e se dovessi
partire tra una settimana. Comincerei
col non dir niente a nessuno, mi ritirerei nel cantuccio più
silenzioso della casa e mi raccoglierei in me stessa, cercando di
radunare tutte le mie forze da ogni angolo di anima e corpo. E
se i tratti del mio viso diventeranno brutti e sconvolti dalla
sofferenza e dal lavoro eccessivi, allora tutta la vita del mio
spirito potrà concentrarsi negli occhi” Etty
Hillesum |
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"La sorgente di ogni cosa ha da essere la vita stessa, mai un’altra persona. Molti, invece, soprattutto donne, attingono le proprie forze da altri: è l’uomo la loro sorgente, non la vita. Mi sembra un atteggiamento quanto mai distorto e innaturale” Etty Hillesum |
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“Se
tu ti agiti e fai chiasso, allora ti sfugge quella grande, potente
e eterna corrente che è appunto la vita. E’ proprio in questi
momenti – e quanto ne sono riconoscente – che ogni aspirazione
personale mi abbandona, la mia ansia, per esempio, di conoscere e
di sapere si acquieta, e un piccolo pezzo d’eternità scende su
di me con un largo colpo d’ala…” Etty
Hillesum |
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"Dentro
di me c’è una sorgente molto profonda, e in quella sorgente
c’è Dio. A volte riesco a raggiungerla, più sovente essa è
coperta di pietre e sabbia: allora Dio è sepolto. Allora bisogna
dissotterrarlo di nuovo”
Etty
Hillesum |