Linee programmatiche di attività - Responsabile: Mario Polia

Allo scopo di organizzare una linea di difesa delle tradizioni, minacciate al proprio interno dalla deculturazione ed all'esterno dal mondialismo, occorre definire prioritariamente alcuni parametri:.

Per far ciò, dobbiamo tenere presenti i metodi e le strategie usate dal sistema politico e culturale per deculturizzare e minare le strutture del mondo tradizionale. Non ritengo possibile, infatti, una strategia difensiva senza conoscere a fondo le idee ed i metodi d'attacco dell'avversario. Occorre, dunque, integrare all'organismo di difesa delle tradizioni un congruo numero di esperti in critica della storia.

Per poter agire con qualche possibilità di successo, non basta produrre buoni libri e belle dissertazioni in difesa delle tradizioni minacciate (tra le quali c'è innanzi tutto quella cattolica), ma occorre agire dal di dentro delle stesse usando gli strumenti che ogni tradizione possiede per la propria autodifesa. Per far ciò, a volte, sarà necessario rivitalizzare opportunamente quegli strumenti adattandoli, in ogni caso, alle situazioni concrete secondo i vari contesti.

Per far ciò, abbiamo bisogno di cooperare direttamente cogli esponenti delle tradizioni minacciate di estinzione. Solamente essi, infatti, conoscono le reali necessita, le situazioni concrete e le possibilità di creare un argine di difesa dietro il quale permettere allo spirito di germogliare. Per questo, l'organismo di difesa deve essere innanzi tutto un organo di coordinamento a scala nazionale, dapprima, e poi a scala internazionale. Dopo aver creato il coordinamento, il primo obiettivo concreto da raggiungere e la creazione di una mappa aggiornata della deculturazione delle strutture tradizionali in tutte le sue forme individuando le strategie usate volta per volta dalla cultura egemone.

Lo spirito che dovrà animare questa alleanza strategica dovrà essere, innanzi tutto, quello della difesa del tutto - cioè della Tradizione Cattolica - nella salvaguardia e nella difesa delle parti, ossia delle sue varie espressioni. Solo in questo modo una difesa risulterà efficace: se avrà una strategia unitaria, se sarà sorretta da una Fede comune e se sarà intrapresa da persone qualificate innanzi tutto da una chiara e profonda adesione alla Fede e sostenute dal coraggio che solo essa sa infondere ed alimentare.

Il momento storico presente e l'urgenza di una difesa nel senso su accennato, dissuadono dall'intraprendere l'ennesimo sforzo per creare una struttura puramente culturale. Occorre infatti interrogarci sul ruolo e definire i limiti di una presenza culturale che va ricondotta alle funzioni che le sono proprie e che sono, innanzi tutto, all'interno quella della formazione ed all'esterno quella dell'informazione e della contro - informazione.

Il Responsabile Mario Polia

 

 


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