Linee programmatiche di attività - Responsabile: Giovanni Mariscotti

Scuola Nuova

La scuola che sta nascendo ha un nuovo profilo: è meno statalista, meno autoreferenzile, meno scollegata dalla società. È anche più autonoma, più consapevolizzata, più indirizzata nella qualità, più rispettosa dei diritti delle famiglie.
Il bilancio fra questi meno e questi più non c'è ancora; ma un bilancio non può esservi se non a medio termine, ponendoci delle finalità strategiche: crescita e valorizzazione della persona; sussidiarietà rispetto alla famiglie.
Solo con tali finalità la configurazione della scuola nuova potrà avvenire con un profilo alto, con una adeguata identità.

Ecco una prima indicazione tattica per Identità Europea, verificare ogni proposta di modifica che incombe secondo questi criteri. Crescita e valorizzazione della persona. Sussidiarietà.

La scuola che nasce è ancora debole e bambina e abbisogna di essere supportata da una nuova mentalità. Una nuova mentalità per una nuova scuola che ha di fronte una mutata società, una mutata situazione culturale, pedagogica e legislativa. La nuova scuola ha dunque bisogno di informazione e di formazione. Dopo oltre mezzo secolo di abbandono, soprattutto -ma non solo- democristiano, si trova in una condizione di sottosviluppo.

Riuscirebbe la nostra eroina a uscire da sola, o con il solo aiuto della famiglie (altro Isacco sempre sacrificato, capro espiatoria da mezzo secolo!)? O chi può darle una mano?

Ecco una seconda indicazione tattica per Identità Europea: i suoi intellettuali, i suoi uomini di cultura, non risultino assenti ingiustificati in questa tacita richiesta di aiuto della suola. Offrono -e pongono in primo piano- le informazioni che possono fornire (e già in ciò incrineranno la "vulgata" marxista e postmarxista); partecipano al bisogno di passione, di competenza, di fantasia, di dialogo, di confronto.

In campo culturale si lotta per il presente (il futuro è sullo sfondo, per la scuola si lotta per il futuro).

Identità Europea allora consideri la scuola come soggetto cui offrire il proprio sussidio. Dia alla scuola in termini di sussidiarietà. La sussidiarietà si esprime nella cooperazione. Ciò in cui ci si confronta è di così ampia portata e di così vaste competenze ed è ben più importante del successo dell'una o dell'altra parte. È nell'interesse di tutti.

Per Identità Europea può essere la proposizione di un metodo: a differenza di come si opera in campo culturale, a differenza di come si è finora svolto il dibattito politico, occorre rimanere lontani da ogni logica o tattica di schieramento, al fine di perseguire soltanto i veri interessi degli studenti e delle famiglie.

Nell'allegoria del "buon Governo" conservato a Siena, Lorenzetti ha posto al centro della città medievale non un museo (all'ora non ce n'erano) non una biblioteca, non un luogo di cultura; ha posto il luogo di formazione: la scuola.

Il luogo in cui concretamente si incontrano il magister e l'allievo.

Il modello di scuola dei progetti, dei programmi o dei curriculi, l'enfasi per modelli ispirati all'impresa devono essere ridimensionati poiché allontanano la scuola dalla centralità dell'alunno che rischia di restare declamata.

Jean Honnet affermò, qualche giorno prima di morire:
"Se l'Europa fosse da rifare io comincerei dalla cultura".

L'abbiamo invece fatta partendo dalla
-Comunità Economica (CEE)
-Mercato Comune (MEC)
-Moneta (EURO)

Belle premesse! E il primo giorno in cui i tedeschi orientali poterono liberamente recarsi a Berlino Ovest furono loro regalati dai fratelli liberi e obesi dell'Ovest 100 Marchi ciascuno.

Ora se L'Europa è da rifare, proviamo a tracciare la mappa di una scuola italiana, all'altezza delle aspettative europee.

Occorre ridare libertà scolastica all'Italia:
Lo richiede:
1- Il vuoto formativo attuale che rende l'istituzione praticamente improduttiva sotto il profilo educativo;
2- La domanda di libertà educativa e di pluralismo.

La domanda di libertà sale dalla società ma non solo con riferimento alle scuole statali e non statali. Solo in Italia vengono considerate in contrapposizione. In Europa sono parti differenziate di un unico sistema pubblico. Cambia la gestione, non la funzione. E la funzione pubblica dell'insegnamento è tale per la centralità dell'alunno nel processo formativo.

La domanda di libertà si esprime attraverso la vergogna degli attuali libri di testo, falsi e burgiardi; attraverso una istituzione e una formazione quale obiettivo fondamentale per la costituzione di una U.E.; attraverso l'istituzione continua; l'istituzione di un buono/assegno per ciascun alunno/studente; una redistribuzione equa delle risorse pubbliche; attraverso un obbiettivo strategico: l'investimento nella educazione, come opzione per lo sviluppo comunitario e per una identità europea.

Il Responsabile Giovanni Mariscotti.

 

 


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