Linee programmatiche di attività - Responsabile: Francesco Mario Agnoli

L In uno stato come il nostro, che ha sempre considerato la scuola pubblica e, in maniera del tutto particolare, l'insegnamento della storia come mezzo privilegiato per l'indottrinamento e la fabbricazione del consenso, la necessità primaria sarebbe quella di mettere a disposizione di docenti e discenti un corso completo e "alternativo" di ricerche e studi storici in grado di coprire l'intero programma ministeriale (dal momento che a questo occorre purtroppo attenersi in ambito scolastico) quanto meno delle scuole medie superiori, con l'intento di offrire una ricostruzione delle vicende umane e soprattutto di quelle che interessano più da vicino il nostro paese, per quanto possibile conforme alla realtà. Un tale progetto è, almeno per il momento, troppo ambizioso anche per gli ostacoli, di origine conformistico-politica da un lato, editoriale-commerciale dall'altro, che senza dubbio verrebbero frapposti.

La scelta necessitata è, quindi, allo stato delle cose, di procedere a piccoli passi, cominciando con l'insinuare qualche dubbio e piazzare qualche zeppa nei messaggi e nelle pseudocertezze monolitiche che l'establishment politico-culturale intende fare pervenire ai cittadini, con particolare riguardo a quelli che si trovano nell'età della formazione.

Uno strumento in sé indubbiamente modesto, ma in qualche misura idoneo allo scopo è indubbiamente anche la pubblicazione di una collana come quella qui proposta, formata di testi relativamente brevi e di argomento monografico, a basso costo, ma ad elevato contenuto, che possano essere proposti a e da molti docenti (senza per questo trascurare il più vasto pubblico di chi desidera tenersi aggiornato o è stato colto da qualunque seria perplessità a proposito dell'adeguatezza della propria cultura scolastica).

Anche in questi termini e proporzioni il progetto non è di piccolo momento e breve impegno, perché gli argomenti da affrontare con particolare urgenza per ricondurli a verità non sono pochi:

Un elenco, come si vede, tutto di ambito strettamente storico e già nutrito, ma ben lungi dall'essere esaustivo.

Fin troppo ovvia e messa previamente in conto l'obiezione che la verità storica non esiste e che ogni ricostruzione dei fatti rappresenta necessariamente una loro reinterpretazione condizionata dalle convinzioni e dalle finalità del suo autore. Le argomentazioni pro e contro in questa annosa diatriba porterebbero troppo lontano e comunque sono fin troppo note. In ogni caso, pur ammessa e non concessa (quanto meno nella misura radicale e totalizzante in cui viene proposta) la fondatezza dell'obiezione, la presentazione di almeno due ricostruzioni-interpretazioni diverse dei fatti e della storia riesce indubbiamente più utile, in quanto consente un maggiore avvicinamento alla realtà e, se non ad altro gioiva a stimolare lo spirito critico e le valutazioni personali, dell'unico piatto conformista, fatto ormai di stantie verità preconfezionate ad usum delphini servito nelle nostre scuole (e fuori di esse) dalla cultura di regime.

Il Responsabile Francesco M. Agnoli.

 

 


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