Centro Culturale Man Ray Cagliari

Home
Mostre in archivio


Presentazione
 
Antonio Amore
Francesco Casu
Aldo Contini
» Satoshi Hirose
Arturo Lindsay
Wanda Nazzari
 
Salvatore Spano

Comune di Cagliari Comune di Cagliari
Assessorato alla Cultura
Centro comunale
d'arte e cultura
Exmà
Satoshi Hirose
"Passeggiata tra i cieli"

Clic per ingrandire
"Passeggiata" (2000) stampa cibachrom, stampa digitale

Le pareti di una stanza colorata d’azzurro sono lo sfondo su cui Hirose colloca fotografie di cieli nelle varie ore della giornata, tracce di viaggi nei luoghi del mondo, frammenti di vastità indescrivibili che l’artista ha fissato negli ultimi dieci anni.

Il cielo è lo spazio assoluto di questa investigazione formale che restituisce all’osservatore una varietà di forme, di luci, di tagli visivi che si avvicinano e si allontanano, si separano e si uniscono secondo meccanismi percettivi che richiedono uno stato di concentrazione sempre differente.

Agiscono nella ricerca di Hirose due componenti in reciproca tensione, da un lato l’emozione quotidiana del paesaggio, l’impatto sensoriale con l’immagine dilatata del cielo e, dall’altro, l’esigenza razionale di fissare in un’unica visione tutti gli attraversamenti dello spazio che lo sguardo esercita nel rapporto immediato con la totalità dell’azzurro.

L’artista pone in rilievo molteplici modi di leggere il carattere dei cieli: il punto di vista, la vicinanza o la distanza dal soggetto, la forma delle nuvole, la qualità dei colori naturalistici, l’intensità delle diverse atmosfere legate al carattere delle stagioni.

Di ogni cielo è indicato il luogo e l’anno di osservazione ma la specificazione dell’immagine potrebbe comprendere anche il mese, il giorno, l’ora, la temperatura, e ogni altra notizia utile a determinare la natura specifica della visione.

In verità, all’artista interessa il risultato, il frutto formale delle sue passeggiate, il fatto che i cieli entrino in rapporto tra di loro costruendo, nel luogo artificiale dell’installazione, il senso di un nuovo evento visivo, quello dell’interpretazione fotografica che del cielo restituisce il simulacro, la sembianza, il fantasma.

In tal senso, è la memoria a condurre il gioco dal cielo infinitamente piccolo a quello grande, dalla visione terrestre a quella aerea, dal movimento delle nubi alla loro completa assenza, dagli umori atmosferici dell’alba a quelli del tramonto.

Il cielo è sempre in movimento, da oriente a occidente, e l’occhio viaggia in sintonia con le diverse misure spaziali che le fotografie sollecitano sulle pareti dell’installazione, che diventa essa stessa cielo che raccoglie tutti i cieli: cielo dei cieli.

L’intenzione primaria di Hirose è quella di esplorare la distanza tra l’occhio e il cielo, di fissare tutti i possibili punti prospettici che scaturiscono da questa analisi per costruire una storia del cielo attraverso le variazioni cromatiche che accompagnano la sua costante presenza concettuale. Infatti, il concetto di cielo rappresenta per l’artista giapponese la possibilità di verificare il linguaggio stesso della fotografia, sottomettendolo alla bellezza pittorica delle immagini, riproduzioni meccaniche eppure godibili nel puro senso del colore.

Se è vero che l’uomo vede nella natura solo ciò che conosce, nel caso di Hirose la verità naturale del cielo diventa una traccia visibile che si mette in relazione con altre tracce per suggerire una visione complessiva, in cui ogni elemento accresce la conoscenza del cielo, senza esaurirne lo spazio di riferimento. Forse è per questa ragione che Hirose intitola il suo intervento "Passeggiata" insistendo sull’atto di attraversare lo spazio, senza volerlo rappresentare in una forma definitiva.

Per la medesima ragione il suo modo di sentire la fotografia non è strettamente analitico ma intende suscitare nell’animo del lettore uno spazio di emozione dove la memoria soggettiva dell’occhio riscopre la presenza di altri cieli, di altre luci, di altre soglie immaginative che si possono realmente avvertire.

In tal modo, lo spettatore può passeggiare nella stanza dei cieli di Hirose sognando altre nuvole, altri orizzonti, altri tramonti, fino a sconfinare oltre la parete, come suggerisce l’artista intervenendo anche su una delle pareti esterne, quasi per indicare che il cielo continua al di là del paesaggio rappresentato: è totale.


Satoshi Hirose

Conseguito il diploma alla Tama Art University di Tokyo nel 1989, Satoshi Hirose si trasferisce a Milano nel 1991, per perfezionare i suoi studi all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove si diploma nel 1997. Dall’arrivo in Italia ad oggi, ha presentato le sue opere in diversi paesi. Sia nelle installazioni che nelle performance, lavora sul tema della percezione sensoriale e dello spazio, utilizzando perlopiù materiali effimeri – fiori, spezie, profumi, limoni, riso, sale, zucchero – usati a volte in combinazione con marmo, tessuto, vetro, alluminio. Opere temporanee, che suggeriscono il senso dell’effimero, come "Lemon Project 03" realizzata a Tokyo nel ’96 in cooperazione con la Fondazione Cartier di Parigi, ma anche opere che indagano la memoria, il tempo, come quella presentata l’anno successivo sempre in Giappone nella personale "Una volta". Opere nelle quali, l’artista racconta il fascino ambiguo dell’incertezza.

Principali mostre personali e installazioni

1993"Dipingere sull’acqua", performance, Spazio Via Tosi, Milano.
1996"Una volta", Recent Gallery, Sapporo, Giappone.
1996"Desideri un caffè?, desideri una limonata?", performance, Milano
1996"Ikirareta Tochi", performance, Sapporo, Giappone.
1997"Luce Rossa", Progetto per ATM, Milano.
1997"Satoshi Hirose", Casa degli artisti, Milano
1997"Lemon Project 03", The Ginza Artspace, Tokyo, Giappone.
1997"Presenza/Eternità", performance, Milano
1998"Paradiso, Criterium 34", Centro per l’Arte Contemporanea Art Tower Mito, Ibaraki, Giappone.
1998"Percorsi dello Spirito", Cittadella dei Musei, Cagliari.
1999"Barcheggio", Murazzi del Po, Torino.
1999"Project A.P.O.", Sagacho Exhibit Space / sagacho bis – Tokyo, Giappone.
2000"Côte d’azur", BGallery, Tokyo, Giappone.

Principali mostre collettive

1991"Krakow International Triennale", Cracovia, Polonia.
1992"AFA Augsburg ’92", Augsburg, Germania.
1992"International Exhibition", La Louvier, Belgio
1995Little Aperto, Venezia
1995"Spice Room, Red Room", installazioni, Chiang Mai Social Installation, Chiang Mai, Thailandia.
1996"Per piacere", Project Room il Corridoio, Milano
1998"Interni d’artista", Villa Arredamenti, Liscate, Melzo
1999"Frame", Galleria Biagiotti Arte Contemporanea, Firenze.
1999"Appesi ad un Filo", En Plein Air Arte Contemporanea, Pinerolo, Torino.
1999"L’immagine rinnovata", I sotterranei dell’arte, Monte Crasso, Svizzera.
1999"Più vasto del misurato", Microbo Erotico Projectroom, Milano.
2000"Tama Vivant 2000", Tama Art University Gallery, Tokyo, Giappone.