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Comune di Cagliari
Assessorato alla Cultura
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Centro comunale d'arte e cultura
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Wanda Nazzari
"Il principio del dubbio"
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"Il principio del dubbio" (2000) legno, bronzo, acrilico, oro
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Nella forma della porta collocata al centro della sala c’è "il principio del dubbio" a cui Wanda Nazzari affida la sua inquietudine di artista alla ricerca della luce, essenza dell’opera, origine e destino della sua visibilità.
Il carattere di questa installazione sta nel porsi come soglia dello sguardo che si lascia attirare dai materiali, dentro i vuoti e gli interstizi dove luce e ombra rendono misteriosa la percezione.
Il pubblico esplora questa porta sontuosa e superba, gira intorno al suo corpo sublime che sta nello spazio e contiene spazi che si levano verso l’alto, ad una altezza che è difficile sostenere.
Per concepire questa forma dell’ascesa e dell’estasi l’artista si è ispirata all’immagine della veste dei sacerdoti che veniva utilizzata durante le feste di piazza, si è mossa dalla preziosità cromatica del "piviale" che trasfigura il peso del corpo in una dimensione spirituale, verso l’elevazione della materia.
All’inizio, l’opera presenta una struttura di legno con tre elementi appena dischiusi dipinti da due strati di colore, il viola e il bianco, per suggerire bagliori di luce che si sprigionano tutt’intorno creando lo stato di attesa per la "vestizione" della forma. In seguito Nazzari avvolge la struttura della porta con un velo di bronzo color oro, con tracce di acrilico viola dipinte in modo che il pigmento si intraveda e mostri solo l’effetto più impalpabile della materia.
Con questo lavoro di sensibilizzazione della superficie l’artista conferisce al luogo della soglia quel senso di sospensione e di leggerezza che le permette di essere una icona spirituale, sacra, vale a dire una forma assoluta che si stacca dalla percezione convenzionale per diventare metafora del dubbio, di uno stato conoscitivo che si accresce a mano a mano che lo spettatore osserva l’opera, la vive, la possiede nei suoi reconditi percorsi.
La luce si raccoglie tra velo e velo, si insinua in ogni dove, facendo scaturire minime vibrazioni che si dilatano come leggeri bagliori sottostanti, sottomessi alla presenza delle tracce di colore che trattengono e restituiscono allo sguardo il flusso luminoso.
Immaginare una porta fisica-mente eretta davanti allo sguardo significa attraversare la soglia del pensiero, innanzitutto, portarsi in quel punto dove realtà e immaginazione agiscono insieme per creare un unico stato di estasi. Si tratta di uno spazio interiore che assume la fisicità delle trasparenze come fattore essenziale per visibilità dell’opera, fatta di implosioni e di energie che tendono a spostarsi da una zona all’altra e a dislocare le vibrazioni dal basso verso l’alto, senza mai fermarsi in un solo punto.
"Il principio del dubbio" è un invito ad entrare in se stessi, a rompere l’inerzia del pensiero, a scrutare più a fondo il caos che è in noi, la follia che ci sfiora, la verità che emblematicamente passa attraverso la fessura della soglia e si disperde nel vuoto.
Lo sguardo dello spettatore segue questa linea reale e virtuale che sale verso l’alto indicando una distanza elevata verso cui conflu-iscono le vibrazioni legate ai pieni e ai vuoti, luminosità non misurabile ma solo intuibile nel suo dispiegarsi.
La luce non è solo una fonte che viene dall’esterno e che filtra nel cuore dell’opera, essa è soprattutto il modo stesso in cui si configura l’immagine, è il farsi luogo della forma attraverso la leggerezza dei veli che ammantano lo spazio e lo proteggono dal resto, come una dimora che racchiude l’origine dell’essere.
In questo senso, la tensione che Nazzari ripone in questa magica installazione sta nella ricerca della totalità, della forma simbolica come organismo intero, da osservare nel suo rapporto con l’ambiente, in quanto si estende al di là dei suoi stessi limiti.
In questa aspirazione a trasformare la molteplicità degli eventi in un luogo unitario si può cogliere il sentimento di pienezza e, insieme, di leggerezza che è il carattere originale della ricerca dell’artista, l’attuale punto d’arrivo del suo concetto di spazio.
Wanda Nazzari
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Wanda Nazzari compie la sua formazione artistica e culturale a Cagliari dove vive e opera.
Dopo una poetica astrattista sospesa tra segno e colore, sul finire degli anni Ottanta, orienta la sua ricerca in una dimensione sempre più decisamente spaziale: un percorso che la porta alle opere tridimensionali – i Polittici – e agli interventi installativi di grandi dimensioni degli anni Novanta.
Numerose le mostre personali e collettive in Italia e all’estero.
Dal 1995 è direttrice artistica e curatrice del Centro Culturale Man Ray, spazio polivalente dedicato alle sperimentazioni contemporanee, per il quale ha progettato numerose mostre nazionali e internazionali. Diversi sono gli interventi come scenografa e consulente artistica nel campo pubblicitario e dello spettacolo.
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Principali mostre personali e installazioni
1980 | Wanda Nazzari, personale, galleria La Bacheca, Cagliari |
1982 | "Tra segno e colore luce", personale, galleria La Bacheca, Cagliari |
1985 | Wanda Nazzari, ’84-’85, personale, galleria La Bacheca, Cagliari |
1987 | Wanda Nazzari Incisioni, personale, Stamperia L’aquilone, Cagliari |
1987 | "The totemic genesis", installazione, Sa Itria, Gavoi |
1992 | Wanda Nazzari, Legni, tele, personale, galleria La Bacheca, Cagliari |
1992 | "Ritmi azzurri", installazione, Cagliari |
1992 | "Penelope ’92", installazione per "Arte di passaggio", Cagliari |
1993 | "Mystica", installazione, Cripta di S.Domenico, Cagliari |
1993 | "A Sarajevo ancora", installazione, galleria Capidepoche, Cagliari |
1994 | "Pagine", personale, galleria La Bacheca, Cagliari |
1996 | "Ali", installazione, Centro Culturale Man Ray, Cagliari |
1996 | "Quando sull’orizzonte ferito", installazione, Cagliari |
1997 | Wanda Nazzari, Pittura e scultura, personale, Centro Kairos, Sassari |
1997 | "Silenzi", personale, Centro Culturale Man Ray, Cagliari |
1998 | "Spazi d’emozione", installazione, Palazzo Viceregio, Cagliari |
1998 | "Riconciliazione", installazione, Cittadella dei Musei, Cagliari |
1998 | "Ai margini del viola", personale, Centro Culturale Man Ray, Cagliari. |
1999 | "Di luoghi e di tempo", personale Casa Olla, Quartu S. Elena. |
1999 | "Piviale", installazione per "Spazi udibili", Piazza Indipendenza Cagliari. |
1999 | "Le voci illese", Installazione per "Stanze", Centro Culturale Man Ray, Cagliari. |
2000 | "Opposte pulsioni", personale per la Rassegna "Attraversamenti" Casa Olla Quartu. |
Principali mostre collettive
1980 | Regionali Arti Figurative, Cagliari |
1980 | Biennale artisti sardi, Villa Gran Bretagna, Como |
1982 | "Istanze contemporanee", Chironi ’88, Nuoro |
1983 | "Exhibition of italian print-marker"s, Polytechnic Gallery, Leeds (Gran Bretagna). |
1984 | Artisti sardi, Milano |
1987 | "IV Art Co-opera International Art Slaves", Sa Itria, Gavoi |
1988 | "Cagliari ’88 l’Attualità della ricerca", Villa Satta, Cagliari |
1988 | "Segni d’Autore in Sardegna", Galleria Comunale, Cagliari |
1989 | Inciso da Cagliari, Biblioteca Comunale Palo del Colle, Bari |
1990 | "Presenze nell’Arte in Sardegna", Fiera Campionaria, Cagliari |
1991 | "Abstracta ’91", Biblioteca Comunale, Villamar |
1993 | Collettiva maestri incisori, Convento degli Scolopi, Isili |
1994 | "Diritti e rovesci", mostra internazionale per Amnesty International, Bagno a Ripoli, Firenze |
1995 | "Pietra, legno, terra", Casa Deriu, Bosa-Isola, Cagliari |
1995 | "Nascono farfalle morte", Centro Culturale Man Ray, Cagliari |
1996 | "Il pianto degli Angeli", Altamura, Cagliari |
1996 | "Hedendoagse Grafiek", Gent, Belgio |
1996 | "Per Naitza", Cagliari, S.Sperate, Isili, Sinnai |
1997 | "Blu profondo", Centro Culturale Man Ray, Cagliari |
1998 | "La linea rende visibile", Centro Culturale Man Ray, Cagliari |
1998 | "Arte Evento e Creazione", Chiesa S.Andrea, Sassari |
1998 | "Sguardi sulla ricerca", XI Ed. Time in Jazz, Berchidda. |
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