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La geopedologia è l'aspetto della geologia (studio della terra) che s'interessa del suolo. Il suolo è la parte della superficie terrestre di spessore variabile (da poche decine di centimetri ad alcuni metri) di terreno su cui si sviluppa la vegetazione. La roccia d'origine, legata all'evoluzione geologica e l'andamento climatico determinano la natura del terreno. La roccia di partenza può essere di origine vulcanica; derivata direttamente dal rafreddamento del magma, sedimentaria; cioè costituita da depositi marini, fluviali o glaciali e infine metamorfica;originatasi da una trasformazione di una delle due tipologie di rocce precedenti. I suoli prersentano caratteristiche fisiche, legate al diametro della particelle che li compongono: le più fini, limose e argillose daranno terreni compatti, particelle sabbiose con diametro maggiore porteranno a terreni più sciolti. La composizione chimica del suolo è influenzata dalla tipologia delle rocce primitive che determina la quantità di elementi minerali utili all'attività vegetativa della vite. Il clima svolge un ruolo fondamentale sulla produzione vinicola, sia in modo indiretto che diretto:

1) Indirettamente, la sua azione continua altera le rocce in posto permettendo la creazione del suolo coltivabile e rendendo disponibile le sostanze in esso presenti. Il processo richiede tempi lunghissimi, legati alla resistenza delle rocce di partenza e alle variazioni climatiche. L'alternanza del gelo e del disgelo, i passaggi dal clima tropicale a quello glaciale e le precipitazioni sono fattori che accelerano questo processo. I climi aridi (desertici), agiscono negativamente sul suolo, creando substrati non idonei alla vegetazione.

2) Direttamente il clima influenza le fasi vegetative delle piante che si adattano naturalmente alle condizioni più favorevoli per le proprie esigenze. Questo adattamento, interessa zone estese del globo: poli, zone temperate ed equatore che presentano condizioni climatiche simili determinanti un macroclima. Alivello locale, pochi gradi di temperatura legati a modeste variazioni altimetriche influenzano le potenzialità delle coltivazioni. Esiste anche un limite botanico alla coltivazione della vite posto a nord nel 47° parallelo, (corso della Loira) dove al di sopra le temperature risultano troppo rigide per il ciclo vegetativo normale, il Mediterraneo pone invece il limite a sud, la vite fra l'equatore e il 20° parallelo avrebbe vita breve perché le alte temperature la farebbero vegetare e fruttificare senza interruzioni. Il clima oltrepadano attuale, è tipico delle zone continentali (è infatti attraversato dal 45° parallelo) alterna estati calde e ventilate a periodi invernali rigidi e asciutti, l'escursione termica raggiunge temperature di massima a volte superiori ai 30° in estate e minime invernali di -15° nelle zone pianeggianti, mentre a quote più elevate lo sbalzo non è così marcato. La distribuzione delle piogge è irregolare durante il ciclo annuale e suddivisa in due periodi, primavera eautunno. Nella composizione del terreno della valle, si verifica una diminuzione della componente limosa nelle terre sciolte all'aumentare della quota e contemporaneamente un aumento della frazione argillosa, anche il PH aumenta con l'aumentare dell'altezza. Il territorio di Cigognola, per la sua posizione geografica e per le sue caratteristiche pedologiche, si dimostra adatto alla coltivazione della vite, la variabilità del suo territorio (geologico - altimetrico) determina una diversificazione nelle varietà impiantate, ma è fondamentale tenere in considerazione che le migliori caratteristiche organolettiche del prodotto si ottengono attraverso un preciso equilibrio fra le richieste della pianta in termini di luce, calore ed elementi nutritivi, e la scelta della zona di impianto che meglio risponde a queste esigenze. Alla luce di questi fattori possiamo spiegare il perché prevalgono sul territorio determinati vitigni piuttosto di altri.

 

 

 

 

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