Al declino dell'Assiria corrisponde la nascente potenza di Babilonia, che raggiunge il massimo fulgore sotto Nabucodònosor.
In questo periodo, Giuda è vassallo di Assiria e tenta di barcamenarsi tra l'Assiria, Babilonia e l'Egitto.
In Giuda si distingue un re, Giosia (640-609 a.C.), che come i suoi predecessori insegue il sogno dell'unità rista-bilita, approfittando dell'indebolimento assiro.
Egli è importante soprattutto per la Riforma Religiosa il rinvenimento nel Tempio de il Libro della Torah (622 a.C.), la centralizzazione del culto in Gerusalemme, la soppres-sione di altri santuari e la tutela della purezza della fede in YHWH.
Giosia muore presso Meghiddo nel tentativo di ostacolare il passaggio del faraone Necao che con una spedizione stava accorrendo in aiuto agli Assiri pressati dai Babilonesi.
I successori di Giosia, ormai consapevoli del pericolo babilonese, si alleano con l'Egitto; ciò provoca l'intervento di Nabucodònosor in due riprese:
597 a.C. : prima deportazione
587 a.C.: l'esilio (tutta la popolazione, distruzione del Tempio) che rappresenta un vero e proprio shock per Israele. In Ger 25, 314, Babilonia viene descritta come strumento di castigo (cf. anche Ger 2, 35b 37: la polemica contro le alleanze).
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