La secessione tra i due regni (quello del Nord e del Sud), avvenne attorno al 922 a.C. Da questo momento in poi abbiamo il Regno d'Israele (o di Samaria al Nord), e il Regno di Giuda con Gerusalemme al Sud.
Tale rottura non verrà mai accettata da Giuda, per cui la riunificazione diventerà la mèta fissa dei sovrani Giudei mentre nel sud continua la successione davidica.
Dal canto loro, i successivi re di Israele (Nord), per creare sempre più coesione, organizzarono il culto in modo da impedire alla popolazione di continuare a recarsi a Gerusalemme, introducendo santuari propri (Bethel e Dan: cf. Re 12, 25-33 : " la divisione del culto "). Non più il re, ma solo i Profeti (Elia, Amos, Osea) mirano a mantenere viva la fede originaria.
A questo punto entrarono in gioco direttamente le grandi potenze del tempo. Prima fra tutte l'Assiria (VIII-VII sec.). Israele e Giuda avevano vissuto sempre sotto l'influsso politico egiziano, ma il sorgere della nuova potenza determinò vari tentativi da parte di questa di assicurarsi l'area palestinese attraverso serrati confronti militari che costarono molte vite umane ai due piccoli regni. Così, per sopravvivere, si alleavano ora all'una, ora all'altra potenza. Le caratteristiche principali del popolo assiro erano l'abilità militare, la crudeltà e la politica di trasferimento della sua popolazione nelle terre conquistate.
Il massimo splendore arrivò sotto Tiglat Pileser III (VIII sec.), in cui l'Assiria impone il suo imperialismo, e anche sotto Asarhaddon, ma vi è più eterogeneità e debolezza. Durante il suo regno si combattè la guerra siro-efraimita contro Giuda. A questa minaccia il Regno di Giuda, alla cui testa c'era Acaz , rispondse appellandosi all'Assiria (contro il parere di Isaia ) ed il pericolo fu temporaneamente scongiurato.
Israele, dietro pagamento di gravi tributi, divenne vassallo d'Assiria e, quando infine cercherò di svincolarsi chiedendo invano aiuto all'Egitto, fu efinitivamente assorbito da Salmanassar V . E' il 721, quando ha fine il Regno del Nord.