i documenti sul Restauro

| Home Page | Schede Tecniche | Forum | Consulenze | Invia un Commento |


Indietro Manteriali e Tecniche           Segue Materiali e Tecniche


Indice

Carta 1987 del Restauro degli oggetti d'Arte e di Cultura

Carta 1987

 

Gli Allegati:

Allegato A: La tutela dei Centri storici

 

Allegato B:opere di interesse architettonico

 

Allegato C: conservazione  e restauro delle antichità

 

Allegato D: conservazione e restauro su opere  a carattere plastico, pittorico, grafico e arti applicate

 

Allegato E: conservazione e restauro del libro

 

Allegato F: conservazione e restauro dei beni archivistici


Argomenti Correlati

Le altre Carte

  Carta di Cracovia 2000

  Carta di Nara 1994

  Carta del Restauro 1987

  Carta di Restauro 1972

  Carta di Venezia 1964

  Carta Restauro 1932

  Carta di Atene 1931

 

Altri documenti

Restauro Mobile Antico

Storia del Restauro

Principi di Restauro

Coscienza del Restauro

Metodologia e Restauro

Restauro Opere d'arte

Aggiunte e rifacimenti

L' Originale nel Restauro

La Patina


Link utili

 


1987

Carta della conservazione e del restauro 

degli oggetti d'arte e di cultura


Sesta  parte

Allegato C 

 

Istruzioni per la conservazione e il restauro delle antichità 

 

Oltre alle norme generali contenute negli articoli della Carta 1987 della Conservazione e del Restauro, è necessario nel campo delle antichità tener presenti particolari esigenze relative alla salvaguardia del sottosuolo archeologico e alla conservazione e al restauro dei reperti durante le ricerche terrestri e subacquee in riferimento all'art. 4.

Il problema di primaria importanza della salvaguardia del sottosuolo archeologico è necessariamente legato alla serie di disposizioni e di leggi riguardanti l'esproprio, l'applicazione di particolari vincoli, la creazione di riserve e parchi archeologici. In concomitanza con i vari provvedimenti da prendere nei diversi casi, sarà comunque sempre da predisporre l'accurata ricognizione del terreno, volta a raccogliere tutti gli eventuali dati riscontrabili in superficie, i materiali ceramici sparsi, la documentazione di elementi eventualmente affioranti, ricorrendo inoltre all'aiuto delle varie tecniche di rilevamento e di telerilevamento e delle prospezioni del terreno, in modo che la conoscenza quanto più completa possibile della natura archeologica del terreno permetta più precise direttive per l'applicazione delle norme di salvaguardia della natura e dei limiti dei vincoli, per la stesura dei piani regolatori e per la sorveglianza, nel caso di esecuzione di lavori agricoli o edilizi.

Per la salvaguardia del patrimonio archeologico sottomarino, collegata alle leggi e disposizioni vincolanti gli scavi subacquei e volta a impedire l'indiscriminata e inconsulta manomissione dei relitti di navi antiche e del loro carico, di ruderi sommersi e di sculture affondate, si impongono provvidenze particolarissime, a cominciare dall'esplorazione sistematica delle coste italiane con personale specializzato al fine di arrivare alla compilazione accurata di una Forma Maris con l'indicazione di tutti i relitti e i monumenti sommersi, sia ai fini della loro tutela, sia ai fini della programmazione delle ricerche scientifiche subacquee. Il recupero di un relitto di un'imbarcazione antica non dovrà essere iniziato prima di aver predisposti i locali e la particolare necessaria attrezzatura che permettano il ricovero dei materiali recuperati dal fondo marino, tutti quegli specifici trattamenti che richiedono soprattutto le parti lignee, con lunghi e prolungati lavaggi, bagni di particolari sostanze consolidanti, con determinato condizionamento dell'aria e della temperatura. I sistemi di sollevamento e di recupero di imbarcazioni sommerse dovranno essere studiati di volta in volta in relazione allo stato particolare dei relitti, tenendo conto anche delle esperienze acquisite internazionalmente in questo campo soprattutto negli ultimi decenni. In queste particolari condizioni di rinvenimento - come anche nelle normali esplorazioni archeologiche terrestri - dovranno considerarsi le speciali esigenze di conservazione e di restauro degli oggetti secondo il loro tipo e la loro materia: ad esempio per i materiali ceramici e per le anfore si prenderanno tutti gli accorgimenti che consentano l'identificazione di eventuali residui o tracce del contenuto, costituenti preziosi dati per la storia del commercio e della vita nell'Antichità; particolare attenzione dovrà inoltre esercitarsi per il riscontro e il fissaggio di eventuali iscrizioni dipinte, specialmente sul corpo delle anfore. Durante le esplorazioni archeologiche terrestri, mentre le norme di recupero e di documentazione rientrano più specificatamente nel quadro delle norme   la relative alla metodologia degli scavi, per ciò che con cerne il restauro debbono osservarsi gli accorgimenti che, durante le operazioni di scavo, garantiscono l'immediata conservazione dei reperti, specialmente se essi sono più facilmente deperibili, e l'ulteriore possibilità di salvaguardia e restauro definitivi. 

 Nel caso del ritrovamento di elementi disaggregati di decorazioni in stucco o in pittura o in mosaico o in opus sectile è necessario, prima e durante la loro rimozione, tenerli uniti con colate di opportuni leganti (ovviamente reversibili), con garze e adeguati collanti, .a   in modo da facilitarne la ricomposizione e il restauro in laboratorio. Nel recupero di vetri è consigliabile non procedere ad alcuna pulitura durante lo scavo, per la facilità con cui sono soggetti a sfaldarsi. Per quel che riguarda ceramiche e terrecotte è indispensabile non pregiudicare, con lavaggi o affrettate puliture, l'eventuale presenza di pitture, vernici, iscrizioni. Particolari delicatezze s'impongono nel raccogliere oggetti o frammenti di metallo, specialmente se ossidati, ricorrendo, oltre che a sistemi di consolidamento, eventualmente anche ad adeguati supporti. Speciale attenzione dovrà essere rivolta alle possibili tracce o impronte di tessuti. Rientra nel quadro soprattutto dell'archeologia pompeiana l'uso, ormai largamente e brillantemente sperimentato, di ottenere calchi dei negativi di piante e di materiali organici deperibili mediante colate di gesso nei vuoti rimasti nel terreno. Ai fini dell'attuazione di queste istruzioni si rende necessario che, durante lo svolgimento degli scavi, sia garantita la disponibilità di restauratori pronti, quando necessario, al primo intervento di recupero e fissaggio.

Con particolare attenzione dovrà essere affrontato il problema del distacco e successiva ricollocazione in situ delle opere di pittura e di mosaico. L'esperienza ha insegnato infatti che non sempre il distacco è praticabile senza danni, e la ricollocazione non è opportuna, specie se non si sono modificate adeguatamente le condizioni ambientali e di fruizione delle opere stesse. Il distacco e la ricollocazione nella sede originaria dovranno essere considerati eccezioni e non regola. In caso di riconosciuta necessità del distacco o dello strappo, e della successiva ricollocazione, si raccomanda che il supporto sia realizzato con materiali chimicamente e fisicamente compatibili con l'opera.

Particolari esigenze di salvaguardia dai pericoli derivanti dall'alterazione climatica richiedono gli interni con pittura parietale in situ (grotte preistoriche, tombe, piccoli ambienti); in questi casi è necessario mantenere costanti due fattori essenziali per la migliore conservazione delle pitture; il grado di umidità ambiente e la temperatura-ambiente. Tali fattori vengono facilmente alterati da cause esterne eri estranee all'ambiente, specialmente dall'affollamento dei visitatori, da illuminazione eccessiva, da forti alterazioni atmosferiche esterne; si rende perciò necessario studiare particolari cautele anche nell'ammissione di visitatori, mediante camere di climatizzazione interposte fra l'ambiente antico da tutelare e l'esterno. Tali precauzioni vengono già applicate ai monumenti preistorici dipinti in Francia e in Spagna e sono auspicabili anche per molti nostri monumenti (tombe di Tarquinia).

Per il restauro dei monumenti archeologici, oltre alle norme generali contenute nella Carta 1987 della Conservazione e del Restauro e nelle istruzioni per la condotta dei restauri architettonici, saranno da tener presenti alcune esigenze in relazione alle particolari tecniche antiche. Innanzitutto, quando per il restauro completo di un monumento, che ne comporta necessariamente anche lo studio storico, si debba procedere a saggi di scavo, allo scoprimento delle fondazioni, le operazioni debbono essere condotte col metodo stratigrafico, che può offrire preziosi dati per le vicende e le fasi dell'edificio stesso.

Per il restauro di cortine di opus incertum, quasi reticulatum, reticulatum e vitatum, se si usano la stessa qualità di tufo e gli stessi tipi di tufelli si dovranno mantenere le parti restaurate su un piano leggermente più arretrato, così pure le cortine laterizie.

Quale alternativa all'arretramento della superficie  nelle integrazioni di restauro moderno, si può utilmente praticare un solco di contorno che delimiti la parte restaurata o inserirvi una sottile lista di materiali diversi.

Sarà infine opportuno collocare in ogni zona restaurata targhette con la data o imprimervi sigle o speciali contrassegni. In ambiente romano, il marmo bianco può essere integrato con travertino o calcare, in accostamenti già sperimentati con successo (restauro del Valadier all'arco di Tito).

Nei monumenti antichi e particolarmente in quelli di epoca arcaica o classica è da evitare l'accostamento di materiali diversi e anacronistici nelle parti restaurate, che risulta stridente e offensivo anche dal punto di vista cromatico, mentre si possono usare vari accorgimenti per differenziare l'uso di materiale uguale a quello con cui è costruito il monumento e che è preferibile mantenere nei restauri. Un problema particolare dei monumenti archeologici è costituito dalle coperture dei muri rovinati. E consigliabile realizzare tali coperture, rinunciando all'estetica puramente scenografica del rudere, con lastre possibilmente di coccio pesto a doppio spiovente e munite di gocciolatoio in modo da evitare il per colamento sulle sottostanti facce del muro.

Riguardo al problema generale del consolidamento dei materiali architettonici e delle sculture all'aperto, sono da evitare sperimentazioni con metodi non sufficientemente comprovati, tali da recare danni irreparabili.

Per i reperti archeologici a carattere architettonico si raccomanda di evitare, per quanto possibile, consolidamenti con iniezioni cementizie e cuciture armate, in quanto è praticamente impossibile evitare rigurgiti di cemento fluido che comunque deturperebbero le parti a vista delle strutture.

Nel caso di murature in concrezioni rivestite di laterizio è da preferirsi la ricostituzione del rivestimento, ove mancante, con murature in mattoni di valore anche strutturale che si adatti per spessore e tessitura alle anfrattuosita delle lacune delle pareti in tutta la loro profondità. Per ulteriori dettagli relativi alla protezione dei manufatti a faccia vista si veda l'allegato B.

Nella formulazione di un programma di scavo devono esser previste le spese per un'adeguata copertura e la provvisoria conservazione in situ dei reperti scavati, nonché le spese per la pubblicazione dei rilievi eseguiti e di una speciale memoria sull'insieme dei reperti stessi. Poiché una copertura di fortuna e comunque transitoria ha unicamente lo scopo di impedire un rapido deterioramento dei reperti e del sito per effetto delle intemperie e delle infestazioni biologiche, qualora non sia possibile trasformare il sito in ambiente stabilmente protetto è preferibile, a pubblicazione avvenuta, procedere al riempimento degli scavi eseguiti.

Tale riempimento dovrà essere oculatamente realizzato con un sistema di drenaggio funzionale e con materiali sterili, inerti e leggeri (miscele di pozzolana e lapillo ecc.).

In ogni caso ogni progetto e la relativa attuazione dovranno esser studiati tenendo conto delle differenti esigenze climatiche dei vari ambienti, particolarmente differenziate in Italia.  

Indietro Manteriali e Tecniche           Segue Materiali e Tecniche


| Home Page | Schede Tecniche | Forum | Consulenze | Invia un Commento |

Liberamente tratto dalla rete Ultimo Aggiornamento: 23/11/07. -