Il Restauro del Mobile Antico

 antico Armadio con alzata da Sagrestia

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Restauro armadio con alzata da Sagrestia      

Relazione

Descrizione

Restauro 1

 


 

Approfondimento

 

Anzola Emilia

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La colorazione

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La finitura del mobile

Finitura a cera

Finitura a Gommalacca

 


 

appartenente agli arredi della Chiesa dei Ss. Pietro e Paolo

di Anzola dell'Emilia

 

 

 

 

Intervento di Restauro

 

 

L’intervento di restauro eseguito in questa sede sarà prettamente conservativo-funzionale con lo scopo di riportare il mobile all’uso originario esaltandone di nuovo l’aspetto estetico.

Il primo obbiettivo  sarà pertanto quello di consolidare o reintegrare la parte strutturale limitando dove possibile il degrado della consistenza lignea provocato da attacchi xilofagi o da umidità.

 

Seguirà poi l’intervento di pulizia della superficie, con l’eliminazione dello sporco accumulatosi nei secoli e riportando alla luce la bella venatura del noce nazionale di cui è rivestito l’ntero mobile.

Inoltre tutti i cassetti e e i vani interni della parte superiore verranno rivestiti di carta bianca fermata con semplici puntine da ingegnere.

 

 

 

 

 

 

 

Nel dettaglio sono stati eseguiti i seguenti interventi :

 

Corpo inferiore:

Chiusura delle fessure laterali con sfilze di noce e reintegrazioni con listelli di noce di alcune parti mancanti sul profilo posteriore dei fianchi.

 

Sostituzione e consolidamento dello spigolo anteriore inferiore sia destro che sinistro oramai deteriorato dall’umidità e dall’azione dei tarli. Sugli spigoli reintegrati poggiano e sforzano le cerniere delle due ante laterali. Gli spigoli superiori sono stati consolidati con Paraloid B72 non apparendo in condizioni così pessime come quelli inferiori.

 

 

 

Reintegrazione e consolidamento delle parti mancanti delle bugne sulle ante. In questo caso si è proceduto per la reintegrazione con tasselli in legno nei casi in cui la lacuna era maggiormente estesa, mentre per le lacune più limitate si è proceduto alla reintegrazione tramite stucco bicomponente opportunamente colorato.

 

Reintegrazione delle parti di lastronatura in noce usata come rivestimento interno delle ante per tutte le tre cassettiere. La lastronatura di rivestimento interna delle ante si è rovinata a causa dello sfergamento continuo dei cassetti durante l’apertura. Si sono usati fogli di noce della stessa tonalità, parte dello spigolo in pioppo  interno dell’anta è stato reintegrato con stucco di legno composto da colla animale con segatura e parte di gesso di Bologna.

 

 

Reintegrazione dei frontalini dei cassetti della cassettiera di mezzo. Le reintegrazioni sono state realizzate con fogli di pioppo che poi sono state opportunamente armonizzate col colore del noce circostante.

 

Sostituzione di tutte le guide interne alla cassettiera di mezzo ormai inutilizzabili. Le guide dei cassetti che risultavano essere realizzate con una canaletta entro la quale scorreva la guida applicata sul fianco del cassetto, risultano inutilizzabili ed è stato inevitabile la loro sostituzione. Sono state realizzate guide in faggio con semplici listelli. Lo scorrimento della guida del cassetto è stato impostato sopra le guide stesse

 

Reintegrazione di alcune sbrecciature sui cassetti delle cassettiere laterali. In questo caso è stato utilizzato noce nazionale

 

 

Corpo superiore:

Chiusura delle fessure laterali con sfilze di noce e reintegrazioni di alcune parti mancanti sul profilo posteriore.

Reintegrazione del profilo della cornice laterale sinistra.

Reintegrazione di alcune parti di lastronatura mancante sul rivestimento delle ante.

 

Piano:

Reintegrazione dello spigolo sinistro posteriore

 

 

 

 

 

Pedana:

la pedana è stata tagliata in occasione del trasporto del mobile per il restauro.

E’ stata consolidata con l’inserimento di un rinforzo nel punto in cui un asse dava cenni di cedimento.

Sono state ricavate internamente sul fianco  le sedi per i righetti che verranno utilizzati in fase di fissaggio in fase di messa in opera del mobile.

Si sono stuccati alcuni fori di varie dimensioni

 

Trattamento Antitarlo

Dopo la fase di reintegro e ripristino strutturale, si è sottoposto  il mobile ad un trattamento antitarlo con abbondante bagnatura tramite idoneo prodotto . Nelle parti grezze si è poi dato olio di lino crudo addizionato con acqua ragia allo scopo consolidare e rendere in parte inattaccabile dal tarlo.

 

Sverniciatura e stuccatura

 

Al termine di questa fase inizia quella destinata a riportare il mobile al suo aspetto estetico originale, nel rispetto della patina valorizzando così le belle venature noce che allo stato attuale risultano completamente nascoste .

Si è passati ad una prima struccatura della parte rifinita tralasciando le parti grezze.

Una volta che lo stucco si è presentato bene asciutto, si è cominciato ad asportare lo sporco. Si sono effettuati alcuni test per verificare quale metodo fosse il più idoneo considerando l’elevata estensione della superficie interessata.

Nella prima prova si è tentato di apsortare lo sporco in modo meccanico con l’aiuto di un graffietto.

Nella seconda prova si è utilizzato sverniciatore chimico.

 

Il risultato estetico mirato a riportare la patina alla luce è sembrato pressochè equivalente. Si è optato per l’utilizzo dello sverniciatore in quanto si è valutato che col raschietto si sarebbe rischiato comunque di lasciare segni lavorando su ampie superfici.

 

Dopo un lungo lavoro di sverniciatura si è passati in fasi successive a stuccare definitivamente tutte le parti rifinite.

Sono state poi rimosse le maniglie improprie e sostituite con maniglie fatte su modello originale o quantomeno molto simili.

Inoltre è stata pulita la ferramenta e rese  funzionali le serrature.

 

Messa in opera

La messa in opera ha richiesto l’intervento di una cooperativa di facchini che hanno portato i pesanti mobili in Sagrestia.

 

 

Una volta posizionata la base su nuovi righetti (infatti i fianchi poggiano su righetti in legno tenero alti 6 cm. I vecchi righetti erano praticamente disfatti) ci si è assicurati che fosse “a bolla” dopo di che si è detto posizionata, con un certo sforzo, la parte superiore che è stata assicurata  al muro tramite un gancio predisposto.

Si sono  questo punto registrate le ante, in particolare  quelle della base che tendevono a sfregare contro la pedana o non rimanevano completamente chiuse. La registrazione si è effettuata agendo sul gioco che le cerniere fatte a mano hanno di proprio, oppure si e leggermente limata la parte inferiore dell’anta.

Si è poi fissata la pedana. Come si è detto, di questa era stata tagliata la cornice a filo con la base per permettere di passare dalle porte per portare il mobile nei locali dove si è eseguito il restauro.

I righetti nuovi che si sono realizzati in sostituzione di quelli vecchi, li ho fatti sporgere 20 cm dal profilo del mobile cosi è stato sufficiente  avvitare la pedana alla sporgeza dei listelli e lo zoccolo tra fianco e listelli. In questo modo si è assicurata adeguatamente la pedana al mobile. Le viti sono state affogate nel legno e i fori sono stati stuccati.

 

Dopo questo si è passati al rivestimento con carta bianca dei cassetti e della parte interna.

Il lavoro si è concluso con la lucidatura a cera di tutte le parti rifinite.

 

 

Restauro armadio con alzata da Sagrestia

     

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Ultimo Aggiornamento: 16/05/08.