È il cinque di gennaio del 1984. Sono appena
arrivata alla stazione centrale di Berlino Ovest, allo Zoo, con
uno zaino e una "Bianchi", una bicicletta da corsa nuova fiammante.
Le riserve finanziarie possono bastare per un massimo di sei mesi,
non ho un lavoro ma non dispero di trovare qualcosa.
Comincio a battere a tappeto i luoghi di donne, setacciando in
lungo e in largo i diversi quartieri della città. All'inizio di
febbraio entro a far parte del gruppo italiano dell'archivio lesbico,
lo Spinnboden. A metà marzo il posto part-time dell'archivio, finanziato
dall'amministrazione cittadina, è mio e resterà tale per quattro
anni. La sopravvivenza è assicurata, e anche la possibilità di scoprire
la città da un osservatorio privilegiato. Sono passati molti anni
da allora, la Berlino Ovest degli alternativi e dei "Frauenprojekte"
non esiste più, tutto è più professionale, più specializzato, più
mirato a soddisfare richieste ed esigenze estremamente diversificate.
Anche i luoghi storici delle donne hanno spesso subito grandi mutamenti,
cambiando più volte di sede e assumendo volti completamente nuovi.
Ce n'è per tutti i gusti e per tutte le esigenze, ma proprio per
questo dare consigli risulta difficile. Ci sono caffè e discoteche,
scuole di ballo e centri sportivi, gallerie, un hotel, un centro
d'informazione e consulenza, un'agenzia di viaggi e molto altro
ancora, ovviamente tutto quanto sempre e rigorosamente per sole
donne. Uno alla volta, visiteremo questi spazi e daremo conto di
piccoli e grandi eventi.
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