8 MARZO

FESTA 

DELLA 

DONNA

 

LA VOCE DI STAITI

OGNUNO PUO' ESPRIMERE LIBERAMENTE IL PROPRIO PENSIERO

19 MARZO

FESTA 

DEL 

PAPA'

Associazione Pro Loco di Staiti

Marzo 2001

          INDICE

 

 

 

Il movimento femminista

Il movimento femminista, sorto per affermare i diritti della donna, ha origine o comunque notorietà in Europa alla fine del XVIII° secolo. La rivoluzione industriale in Inghilterra, 1’ illuminismo e la rivoluzione francese in Francia, crearono le condizioni ideali per lo sviluppo del femminismo. Sorgono in questo periodo in Francia le associazioni repubblicane delle donne le quali chiesero l'estensione dei diritti di libertà , eguaglianza e fraternità senza preclusioni di sesso, mentre in Inghilterra le donne riescono ad entrare in fabbrica come salariate. In Italia e nei paesi a religione cattolica il femminismo stentò a decollare anche per l'opposizione della chiesa che vedeva in questo movimento un nemico per l'unità della famiglia patriarcale. Intanto negli USA il movimento femminista guidato da donne colte e riformiste come Lucrezia Coffm Mott, Elizabeth Cady Stanton e la Pankhurst, raccoglieva piccoli ma significativi successi. La Convenzione di Seneca Falls del 1848 , in cui il movimento chiedeva la parità di diritti fra uomini e donne e l'estensione del suffragio, diventò una cassa di risonanza per una battaglia globale sempre più decisa e convinta. I movimenti delle donne si moltiplicavano in America come in Europa; il movimento delle suffragette , sorto intorno alla metà dell'800, nonostante riuscisse a mobilitare masse di donne sempre più numerose e talvolta violente, non riuscì ad ottenere quello che era divenuto l'irrinunciabile obiettivo comune di tutte le femministe: il diritto di voto. Il primo paese, che decise di estendere il diritto di voto alle donne fu la Nuova Zelanda nel 1893. Sull'esempio di questa lontana isola, dopo la prima guerra mondiale, molti paesi estesero alle donne il suffragio. In Italia le donne votarono per la prima volta nel 1945 e nella vicina e civile Svizzera solo nel 1971. Ma molti sono ancora i paesi in cui le donne non sono riuscite ad ottenere questo elementare ma importante diritto. La svolta si ebbe negli anni sessanta. Fu in questi anni che i movimenti femministi ebbero non solo il riconoscimento della parità dei sessi in senso socio-culturale ma anche e soprattutto l’affermazione della  specificità dell'identità femminile. Women Unite fòr Women’s Liberation ! Era questo lo slogan negli anni sessanta di quel famoso Movimento di Liberazione della Donna che, nato nei paesi anglosassoni, venne esportato in tutta Europa. Da allora la “Filosofia del Femminismo" ne ha fatta di strada e la condizione femminile in Europa e in tutto il mondo ha accelerato il passo raggiungendo quella consapevolezza dei diritti spettanti alle donne in tutti i campi: familiare, sociale, nel mondo del lavoro... Sembrano lontani i tempi in cui alle donne erano negati il diritto di voto, il diritto all'istruzione, L’accesso ad alcune professioni (si pensi alla carriera militare... ) o ad altre libertà fondamentali. Viene acquisito ed affermato il principio della parità dei sessi. Parità che non va intesa nel senso di "equivalenza", ma nel senso di valorizzazione della diversità. E' chiaro che devono essere tenuti in debito conto le differenziazioni tra uomo e donna vuoi dal lato fisico vuoi da quello fisiologico e psicologico. Oggi in una società dominata dalla mentalità tecnologica la donna è riuscita, superando tante resistenze, ad acquisire sempre nuovi spazi vitali abbattendo tabù e affrancandosi da vecchi ed errati stereotipi circa i ruoli dei due sessi. Allora 1’emancipazione della donna è completata? No, non sembra proprio. Certo nei paesi  industrializzati la donna ha raggiunto livelli di emancipazione elevati, nonostante l'abuso e la "mercificazione" sessuale che di essa se ne fa e nonostante subisca ancora residui di qualche atavico pregiudizio. E negli altri paesi del mondo?... Nei paesi “teocratici" ad esempio dove il potere politico si identifica con quello religioso (si pensi all’Iran, all’Afganistan ecc..) la donna purtroppo è ancora agli albori dell'emancipazione e la parità dei sessi é un sogno per la donna che ancora è costretta a portare lo "chador" e nascondere la propria immagine alla vista dei "blasfemi". E' quindi necessario oltre che auspicabile che il processo di emancipazione continui il suo cammino in una sfera di competenze naturali, "senza irrazionali spinte di prevaricazione e senza sentimenti di rivalsa, nell'ambito di un costruttivo spirito di solidarietà generale". La donna deve poter contare di più, soprattutto nei nostri paesi dove può recitare un ruolo importante e decisivo in tutti i campi, da quello sanitario a quello politico, a quello amministrativo locale dove ancora è, sottorappresentata nei processi decisionali. La condizione, la diversità femminile non può e non deve essere motivo di discriminazione, ma divenire elemento di arricchimento, nota lieta, utile, qualificante non solo in famiglia ma in, tutti i campi. E allora Women Unite.. chiedete a gran voce tutti i vostri diritti poiché non si tratta, di “conquistare lo stesso potere" in contrapposizione a quello degli uomini ma, significa imprimere alla società quel cambiamento che vuol dire "primato della reciprocità e del rapporto interpersonale".

Bruno Scaramozzino

 UP


DEDICATO ALLE DONNE

Gli uomini vorrebbero

essere sempre il primo amore

di una donna.

Questa è la loro sciocca verità.

Le donne hanno un istinto più sottile per le cose:

a loro piace essere l'ultimo amore di un uomo.

Oscar Wilde

'A FIMMINA

Quand 'u Signuri 'u mundu custruiu

dopo seijoma Igliu si rriposàu!

Però non sacciu 'i undi ‘nci hjurìu,

'i faci I 'omu chi tuttu spascjàu '

Però pensati quant 'è bbonu Ddiu:

vitti Adamu sulu e meditàu...

'Na bbella donna Igliu cuncepiu,

e llestu lestu 'ci la rrigalàu!

'A donna tuttu quantu poi spascjàu, 

rrinnegàu l'ordini di Ddiu: 

cufogghj dificàra si mmucciau,

pe la grandi virgogna chiffaciu!

Si fici cumbinciri du serpenti,

chi 'nci cuntava cosi stravaganti:

 'nei 'ntulupàva ca igli nta nnenti,

'u stessu 'i Ddiu parivanu 'mportantiì!

Comu 'na scecca tirata 'i capizza,

supr 'a pumara llongau li bbrazza:

l'omu perdiu cusì la cuntentìzza,

pa fìmmina pe' chista mala rrazza!

Però pensandu com 'è strana 'a vita,

di voti tantu brutta e sciagurata,

cunsigghju l'omu pe ' mi si marita,

si voli 'i passa 'o cardu la nottata'!

Senza da donna nenti vali 'a vita,

ed è pe' chistu chi fu perdunata:

'ndavi li carni lisci comu sita, non esti cchjù 'na rrazza hjastimata!

Pa donna malucori non tenimu.

'sti quattro jorna chi tuttì campamu:

cchiù si 'mbicina e cchiù beni 'a volimu,

e pò peccatu. ma sa fùtti....Adamu.

Pasqauale Favasuli

 

UP

 


 

Il Volontariato

L' uomo non sempre è stato vittima dell'interesse economico ed è sempre stato in grado di far prevalere il vantaggio altrui sull'egoismo personale mediante il circuito del "dono". Infatti parlare di dono significa incontrare concetti diffusi di altruismo, reciprocità, solidarietà, carità, volontariato. L' invecchiamento della popolazione emigrazione, la diffusione dell'AIDS oltre alle calamità naturali hanno determinato un aumento dei bisogni nella società che lo Stato non è in grado di fronteggiare con 1e proprie forze istituzionali. Di qui 1a necessità di un volontariato che negli ultimi anni è diventato quasi insostituibile. Certo il termine volontariato non va inteso in senso di assistenzialismo o peggio ancora di pietismo, per volontariato s'intende una maggiore sensibilità verso chi soffre, farsi carico dei problemi psicologici degli emarginati,  svolgere  attività  personale spontanea e gratuita a sostegno di altri senza scopo di lucro Esso coinvolge tutte le età  e tutte le fasce sociali, non è più un movimento di giovani o di gente più o meno ricca; il volontariato sta cambiando nel tempo, adeguandosi alle nuove esigenza della  società.   Ad un  iniziale  ruolo puramente sostitutivo si vanno aggiungendo iniziative   con   possibilità   nuove   di convivenza in modo che i bambini, portatori di handicap, malati, anziani trascurati ritrovino il loro spazio di comunicazione, il senso del vivere e il riconoscimento della loro dignità di cittadini. Anche se il nucleo dell'attività dei volontari resta il campo socio-sanitario il volontariato ha occupato tuttavia spazi completamente nuovi come la protezione    civile,    la     protezione dell'ambiente e della natura. In tutto i mondo esistono associazioni in grado di offrire solidarietà e sostegno per lo sviluppo e il superamento delle barriere economiche e sociali che si sono creati in alcuni paesi del terzo mondo. Appartengono al volontariato internazionale   le   Organizzazioni   non governative che sono sovvenzionate (ONG) e le Realtà Associative di Cooperazione (RAC) che si autofìnanziano Tra queste organizzazioni possiamo ricordare Amnesty International,  Mani Tese,  Greenpeace. I insieme  al  volontariato  internazionale dobbiamo citare quello italiano che negli ultimi vent' anni ha cominciato ad acquistare un cerio rilievo con circa quindicimila organizzazioni più o meno strutturate a cui tutti i volontari fanno riferimento. Per potergli dare un riconoscimento normativo l'undici agosto 1991 è stata varata la legge n 266. Essa. riconoscendo la validità e la funzione sociale del volontariato 'come espressione di partecipazione solidarietà e pluralismo" , ne precisa la sua funzione integrativa dei servizi dello Stato e indica principi e criteri cui devono ispirarsi le Regioni. Nell'ambito nazionale possiamo ricordare associazioni come la Caritas,. la Croce Rossa, l'Avis. il WWF, l'Arci, la Legambiente, la Lipu ecc. Anche nel nostro comprensorio , nonostante la filosofìa del volontariato non sia ben radicata come al nord, si è notato in questi ultimi anni un certo  dinamismo.   Sono   sorti   infatti parecchie associazioni turistiche e culturali con l'intento di riscattare economicamente le nostre zone e affrancarle dall'inerzia dello Stato. E' il caso di ricordare l'attività che i volontari   delle   Pro   Loco   e   delle Associazioni Culturali hanno svolto e svolgono. E' questo un volontariato che, spesso con sacrifìci anche economici, cerca di inserire il comprensorio Bova-Siderno nei circuiti   tunstico-culturali   nazionali   e internazionali tentando di dare uno sbocco  alla disoccupazione giovanile.   In campo sanitario   notevole   e   l'opera   che  l'Associazione "Europa Unita", con sede a Galati di Brancaleone, presta nel settore delle unità mobili di pronto intervento  comunemente chiamata Ambulanza. In essa sono impegnati,  24 ore su 24, giovani e meno giovani con un ricambio continuo e qualificato. Il 2001 è stato proclamato  l'anno internazionale dei volontari per  iniziativa dell’ ' Assemblea Generale delle Nazioni Unite.  Obiettivi di quest'anno i internazionale sono: il riconoscimento del ruolo del volontariato, il suo sostegno attraverso la formazione e il riconoscimento giuridico, la messa in rete dei diversi  volontari  a livello locale, nazionale e  internazionale.  Tutto ciò ci deve far  riflettere che la cultura del volontariato deve . crescere, farsi strada dentro di noi, lievitare.  L'impiegare liberamente e gratuitamente  parte del proprio tempo libero, deve divenire  fenomeno culturale. Il piacere di essere utile  agli altri, alla natura, all'ambiente è  sinceramente     gratificante.      Vincere  l'egocentrismo di cui spesso restiamo  schiavi non è una scommessa ma deve  essere un impegno, un impegno costante che  contagia  parenti amici e conoscenti coinvolgendoli in una gara di solidarietà il  cui premio finale è l'amore per se per gli altri. Infatti  amare  significa  aiutare,  conoscere ma e pur vero che la persona,  l'altro è il p delle volte un mistero per noi.  Allora l'unico modo che ci resta per  conoscerlo è amarla in uno scambio  reciproco "donare e donarsi".              

Rina Valastro

 UP


ATTUALITÀ

Da sempre abbiamo pensato che, vivendo lontano dalle grandi città, dalle industrie, dallo smog e dal caos generalizzato, mangiando prodotti alimentari da noi stessi confezionati come carni di animali da cortile, salumi tradizionali, pomodori di giardino, conserve ed erbette di campagna e pesce pescato al mattina stessa, non avremmo mai e poi mai corso alcun rischio alimentare per la nostra salute. Tutto questo certo fino all'avvento di "mucca pazza". L'impiego irresponsabile e massiccio di pesticidi, il confezionamento di cibi con involucri  contenenti  sostanze  tossiche, cattiva e superficiale igiene nella procedura di conservazione di bibite ed alimenti, l'uso di mangimi innaturali e proibiti, restano come  fonte primaria dei  rischi che quotidianamente corriamo, anche noi che viviamo in provincia. Ma se il problema mucca pazza e afta potrebbe riguardarci solo in quanto problema generalizzato, di cui direttamente non corriamo alcun rischio, la stessa cosa non possiamo dire per quanto concerne l'avvelenamento dei terreni e delle acque con pesticidi e concimi altamente tossici, che proprio nel nostro interland ha causato il mutamento della flora e della fauna un tempo ricca. A questo bisogna aggiungere    la    sempre    crescente manipolazione genetica.   A che serve crescere con paterno amore piante di pomodoro.    zucchine    e    peperoni, nellorticello davanti casa quando non si conosce la provenienza delle sementi e delle piantine, spesso comprate dove capita? Stessa cosa per alberi da frutta e pergole di viti che tutti noi abbiamo davanti l'uscio e che per portarne a maturazione il frutto, bombardiamo di "lavaggi" con sostanze chimiche. Per secoli i nostri avi hanno allegato il proprio bestiame con prodotti naturali, seguendo il mutare delle stagioni, ed hanno versato fiume di sudore nel coltivare terreni aridi ed aspri Adesso abbiamo fretta nel vedere crescere a dismisura frutta ed ortaggi, mentre il pensiero dovrebbe riportarci ai ritmi lenti dei nostri nonni che con la zappa sulla spalla partivano per l'orticello come la "Donzelletta" di Leopardiana memoria tra l'odore noioso dello stallatico ed i voli di rondini e passerotti che, ahimè, stanno irrimediabilmente sparendo dai nostri cicli. E noi si sta a guardare? No!! E’ necessaria una presa di coscienza da parte di tutti per salvaguardare la salute nostra e dei nostri figli bandendo dai nostri campi i concimi chimici e dalle nostre tavole i cibi transgenici. E' poco? E' solo l'inizio

 Bruno Vigilanti

 

UP


Precedente Su Successiva

 

 

Home ] Panorama ] Chiese ] Tridetti ] Sant'Anna ] Tradizioni ] Banda ] Pro Loco ] La Voce di Staiti ]