LA VOCE DI STAITI            Ognuno può esprimere liberamente il proprio pensiero

AGOSTO 2000


Sommario


 

DOVE VA L'I.T.C.?

Terminate le lezioni, conclusi gli esami di stato si va in vacanza. Per qualche tempo non si parlerà più di problemi scolastici. Tuttavia, prima di staccare la spina qualche riflessione sull'anno scolastico appena trascorso va fatta. Perché i giovani non vengono a scuola o vengono sempre meno e coloro che frequentano lo fanno di malavoglia costretti dalle circostanze o dai genitori? Perché le masse studentesche disertano spesso le attività didattiche tendendo cosi a fare meno lezioni meno compiti, poco studio e poco dialogo? Sì, d'accordo, è un connotato generazionale comune a tutte le scuole, uno status fisiologico che si accentua sempre di più e che perciò rischia di diventare un preoccupante fenomeno sociale. Ma di chi è la colpa? Le motivazioni della disaffezione allo studio degli studenti dove vanno ricercate? In parte sicuramente in una scuola finora centralista e nozionistica; avulsa dal mondo esterno, Essa perciò deve cambiare: diventare scuola reale e meno formale. Ma tutto questo non basta a spiegare alcune affermazioni da parte degli studenti: frequentiamo una scuola non dell'obbligo, dunque non abbiamo l'obbligo di studiare" e ancora "veniamo perché ci fa comodo" e perché "costretti dai genitori". E già genitori superprotettivi, suergarantisti, permissivi, incapaci di gestire i comportamenti dei loro figli. Comportamenti che spesso rifuggono da qualsiasi regola. La "Carta dei diritti degli Studenti" ha allargato la gamma dei loro diritti e dei loro doveri? Doveri che non sono legati solo ai saperi, al saper fare, indispensabile per muoversi in una società sempre più esigente, ma anche e soprattutto ai comportamenti quotidiani: alla educazione alla legalità, al rifiuto dell'omertà verso i compagni che commettono violenze atti vandalici, al, gusto d'ignorare l'Istituzione o di screditarla con una serie di atteggiamenti che dall'indisciplina arrivano all'arroganza. Certo si contesta un certo modo di insegnare, i contenuti ormai superati. E allora ecco l'occasione che offre "l'autonomia", una scuola più leggera e n'offerta formativa comprensiva di contenuti multimediali, più interessanti, capaci di recuperare la fiducia nei nostri studenti restituendo loro la voglia di studiare. Una scuola aperta ad attività alternative senza tuttavia trasformarsi in scuola ludica o giocosa priva dieducativo.

Bruno Scaramozzino  

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  Edward Lear a staiti: “Diario di un viaggio a piedi”

Domenica 4 giugno u.s. nella Biblioteca Comunale di Palizzi Marina è stato organizzato un convegno su Edward Lear, il famoso viaggiatore inglese nonché disegnatore, scrittore, poeta e giornalista che nei mesi di luglio, agosto e settembre 1847 percorse a piedi le zone inteme della Calabria Ulteriore, visitando tra l'altro anche Palizzi, Pietrapennata, Staiti, Bruzzano, Ferruzzano, etc. Il convegno è stato molto interessante per il suo spessore sociale, culturale e politico. Nell'ambito della manifestazione è stata allestita anche una mostra di litografìe del viaggio di Edward Lear in Calabria ed apposta una targa nel Centro storico, a ricordo del Suo passaggio da Palizzi il 3 agosto 1847 prima di passare da Pietrapennata e dirigersi verso Staiti. dove giunse la sera dello stesso giomo. Nel Suo "Diario di un viaggio a piedi-Calabria" '.1847", ediz_PàralleIo38, R.C. 1976,; arricchito con 12 disegni originali litografati, molto suggestive sono le impressioni riportate sui luoghi visitati e le persone incontrate. "Qui anche trovammo i primi accenni del costume di colore locale ; le donne indossavano chiari vestiti azzurrini con larghe bordure arancione". Il Lear con l'amico Proby e l'inseparabile Ciccio di Gallico, che fungeva da guida col cavallo carico di vettovaglie, giunti a Staiti, raccomandati dal Consigliere De Nava di Reggio Calabria furono ospitati in casa di "Don Domenico Musitani, capo urbano", le cui camere "erano così piene di baco da seta da esserne fuori di ogni misura disgustati. All'allevamento di queste creature domestiche tutta Staiti era dedicata...., i vermi di seta erano la vita e l'aria ,il fine e la materia di tutta Staiti". Subito fu loro offerto "l'usuale rinfresco di neve e vino". Poi a sera la cena, quindi a riposare "su dei sofà". Il 4 agosto. svegliati, prima che ancora fosse giorno, da uno stormo di piccioni entrato nella nostra camera dalla porta mal chiusa a cui "seguirono galine e cani", "subito siamo andati ad eplorare la città. Staiti ha la sua porzione di mistero calabrese nelle sue costruzioni, nelle cave.nelle rocce". "Il pranzo preparato dalla padrona di casa donn'Angela Misitani, fu consumato in compagnia del giudice della città, don Antonio Marzano e di un canonico o due". Il pomeriggio fu dedicato "a disegnare fra le rocce". Dirigendosi verso Pietrapennata "Quasi tutti i paesani ci salutavano mentre rientravano dal loro lavoro al tramonto Alcuni ci davano delle pere, che sembra sia il frutto base della Calabria, e una donna ci ha pregato di chiedere al mio re di domandare al suo se potesse avere del sale a un prezzo più basso; mentre un'altra ha chiesto di avere il letto rifatto, in compenso del fatto che suo nonno era stato ucciso in guerra. Giunti a Pitrapennata "L'Arciprete don Domenico Luciano, ci ha avvicinati e ci ha invitati a cena a casa sua". A tarda sera rientrarono a Staiti per riposare nella casa dei bachi. L'indomani, 5 agosto, all'alba, di nuovo verso Pietrapennata, passando per il mulino di Brasi: "Io non ricordo di aver visto un posto più bello di quello della - roccia alata-nominata appropriatamente piumata com'è sin dalla base alla cima. Tutta la mattina abbiamo disegnato in questo bellissimo posto". A sera ritornati a Staiti "al palazzo del baco da seta", "cena e bachi da seta ancora una volta". Il 6 agosto "mezz'ora prima del levar del sole: addio donn'Angela e don Domenico Misitani, Proby ed io abbiamo seguito il vecchio 'DÌghi, Doghi, Da' e il suo perfetto cavallo giù per la profonda collina verso la piana sottostante". Percorrendo la strada del Prato "Piano, piano siamo arrivati sotto Bruzzano (la vecchia Donn'Angela)" piazzata come se fosse sistemata da G.Poussin per una pittura al margine di una grande roccia (Rocca Armenia) che si eleva sopra la piana". Il Viaggiatore inglese e la sua troupe, dopo una breve sosta "alla porta di una cantina" si diressero verso Ferruzzano per raggiungere a tarda sera Sant'Agata del Bianco. Un'attenta lettura di questo capitolo di microstoria potrebbe servire da stimolo per lo sviluppo dello agriturismo e la valorizzazione storica dei siti. I vari Comuni, la Provincia, la le Comunità Montane e l'A.FO.R. potrebbero attivarsi a promuovere un seminario di studi, ristampare la produzione letteraria, apporre in omaggio a Lear, una targa ricordo in ogni paese e tracciare con dei pannelli indicatori il sentiero dell'Inglese, per tutto il suo percorso.

A cura di Leone Campanella

   


IL PALEARIZA E LA TRADIZIONE

Giunto alla IV Edizione il Festival Paleariza approda festosamente anche a Staiti per vivacizzare l'estate in questa zona dell'area greco-bizantina della Bovesia. Palea Riza che in greco di Calabria significa Antica Radice, costituisce il frutto di un' attiva e fattiva collaborazione tra il G.A.L." Area Grecanica", il Med Media Comunicazioni lntegrate e l'Ente Parco Nazionale dell'Aspromonte. L'obiettivo di questo Festival si inquadra in un processo di valorizzazione, di salvaguardia e tutela della cultura agropastorale e della civiltà contadina del Versante Jonico Meridionale dell'Aspromonte, fortemente permeato di grecità. Quest'anno le varie manifestazioni programmate da Paleariza si sono sviluppate "Su un territorio in cui e possibile vivere rimanendo legati a un'idea o ad un sogno: il sogno della storia e della lingua (grecanica) che si fa identità", dichiara Leo Autelitano presidente del G.A.L. Ed Ettore Castagna, direttore artistico del Festival afferma: "La Grecia è il sogno ricorrente di quest'anno. Ma è una Grecia in idea, il paese del sogno e del cuore. Ai Greci di Calabria come a tutti coloro che resistono nella battaglia per la difesa di ogni diversità culturale e della propria preziosa memoria storica è dedicata Palea Riza di quest'anno". A Staiti, la manifestazione svoltasi in un'atmosfera alquanto festosa, sera di mercoledì 9 c.m. è stata caratterizzata dai prelibati sapori della tradizionale "sagra dei maccheroni, già ben conosciuta per il suo alto livello qualitativo" e dai divertenti suoni della "Cittanova Brass Cmpany. una ironica, divertente, numerosa, soleggiata banda di ottoni, legni e percussioni".  Tanti Cittadini e numerosi Turisti, pur tra carenze organizzative e difficoltà logistiche, hanno avuto modo di soddisfare e deliziare, sia il palato con i classici maccheroni di casa conditi con "ragù" di capra e "incasati" di formaggio pecorino, sia i timpani con il movimentato concerto dell'estrosa orchestra bandistica di Cittanova. I circa 50 musicanti-animatori, guidati dal maestro Giovanni Romano, si sono esibiti in una serie di performance da teatro di strada, vestiti in maniera alquanto particolare. In effetti si è trattato di una g interessante esperienza del tutto originale, dato che in Calabria si è adusi al classico concerto bandistico da palco e non alle, tipiche esibizioni degli artisti di strada. Tutta  la Piazza è stata coinvolta in una kermesse socializzante, all'insegna dell'arte, della cultura e della tradizione paesana.  

 


UN SECOLO DI MUSICA A STAITI

STAITI TERRA DI MUSICA” così s'intitola una composizione poetica, scritta dal signor Angelo Monoriti nel lontano 1983, per esaltare la cultura musicale che a Staiti, si tramanda da. una generazione all'altra, sin dall'anno 1900, attraverso l'attività della Banda Musicale costituitesi precisamente in quell'anno. Per circa un secolo la Banda Musicale di Staiti è stata un fiore all'occhiello per il Paese, e tra alterne vicende è riuscita a mantenersi in vita con il concorso volontario dei suoi componenenti e con la generosità di tanti benefattori. Grande merito hanno avuto tanti musicanti di ieri e di oggi ed in particolar modo tutti i maestri-direttori di banda che si sono susseguiti nell'arco di un secolo, come Vincenzo Matteis, Michele Nardi, Jervolino, Pasquale Fontana, Mariano Calabrò, Umberto Cali, Luigi Codispoti, che nel 1921 la dotò di statuto e Giuseppe di Dato che la diresse sino al 1939, anno in  cui andò in crisi e si sciolse a causa degli 1) eventi bellici del secondo conflitto 2) mondiale. Ma nel 1956, la Banda risorse 3) come l'araba fenice, grazie alla "magica bacchetta" del solerte maestro, prof. Domenico Carisì, che la dirige tutt'ora, per cui la Pro Loco gli riconosce il merito di aver alacremente lavorato con passione e professionalità, facendo della  Banda Musicale di Staiti il vessillo della sua vita per quasi mezzo secolo. Da ciò l'augurio di svolgere ancora un lungo periodo di feconda, e laboriosa attività a favore di tutti quei giovani ispirati dall'arte di Euterpe. Nell'occasione non va dimenticato l'impegno profuso dal prof. Arcangelo Papalia che tanto si prodigò per la ricostituzione della stessa banda, dotandola di un nuovo statuto nel 1958 e di un Comitato Organizzatore, di cui fu il primo presidente. Attualmente la Banda, denominata "Complesso Bandistico -Francesco Cilea- è composta da 33 'suonatori' tra cui tante belle ragazze, che con le loro brillanti esibizioni nei vari strumenti, a fiato e a percussione, arricchiscono la Banda stessa "II popolo è virtuoso ama il bello vive per la musica" recita Monoriti. La Banda musicale di Staiti è un patrimonio socio-culturale che appartiene all'intera Comunità, perché ogni staitese, vicino o lontano che sia porta con sé nel cuore, "un pezzo di Banda", chi per partecipazione diretta, chi per riflesso. Ne tantomeno può essere considerata cosa privata di una fazione politica, di un circolo chiuso. Dovrebbe essere un centro di educazione musicale permanente, di formazione culturale, di qualificazione professionale, di promozione umana, aperto "a tutti gli uomini di buona volontà". A questo punto nasce spontanea un'esternazione che vuole essere anche un messaggio per significare a tutti che "La musica è un'arte che affratella gli uomini e unisce gli animi all'unisono", così •ripeteva un vecchio docente di musica, tanti e tanti anni fa. Il 2000 doveva essere l'anno giubilare anche per il Complesso Bandistico "Francesco Cilea" di Staiti, però sin' ora non lo è stato. Perché?....... Infine per rendere un migliore servizio ai lettori e per arricchire la microstoria di Staiti, citiamo qui di seguito i nomi degli attuali musicanti:

 1) Carisì Domenico: maestro-direttore;

2) Dieni Francesca: flauto in do;

3) Dieni Fortunato: sax contralto;

4) Fosso Anna: sax contralto mi b. ;

5) Grecò Caterina: sax contralto;

6) laria Angelo: flicorno contr. mi b. ;

7) lelo Carmelo: flicorno contr. mi b. ;

8) lelo Daniele: sax contralto ;

9) Latella Giuseppina: flauto in do ;

10)Macrì Federica: clarinetto mi b. ;.

11)Macrì Stcfania: tromba si b. ;

12)Margariti Domenico: clarinetto si b;

13)Misitano Domenico: sax contralto ;

14)Misitano Giuseppe: cìanneito si b. ;

15)Misitano Leone: cassa;

16)NemoAnna: clarinetto si b. ,

17)PangalloAnna: clarinetto si b. ;

18)Pangallo Roberto: basso mi b. ;

19)Pellicanò Antonella: sax soprano ;

20)Pellicanò Elisa: sax soprano ; 

2 l)Pellicanò Giovanna: flauto in do;

22)Portogallo Maria: tromba si b. ;

23)Principato Antonio: clarinetto si b. ;

24)Pucci Loredana: sax soprano ;

25)Pucci Renata: tromba in si b. ;

26)Sidari Antonino: clarinetto in si b. ;

27)Sidari Francesco: sax contralto ;

28)Sidari Maria: Tromba in si b. ;

29)Stelitano Fortunato: clar/tto in si b.;

30)Stellitano Domenico: flicorno t/re ;

31)Stellitano Leone: sax tenore ;

32)Tuscano Giovan Battista: tamburo ;

33)Violi Giuseppe: clarinetto mi b. .

 Ed ora "Ad majora semper" per tutti!!!.

Bertoldo  

 


NOTE

  • Un lieto evento: mercoledì 9 agosto è nato Domenico Campanella. Auguri

  • UN APPELLO A TUTTI I NAVIGANTI: amici vicini e lontani a cui piace ricevere e leggere il nostro "foglio", Vi invitiamo a sostenere LA VOCE DI STAITI con qualsiasi contributo:  scritti di qualsiasi genere da pubblicare, carta per fotocopia formato A4, francobolli, nastri per stampante, etc. Sarebbe molto gradita anche la collaborazione nella stesure del "giornale",attualmente sostenuta solo da tre persone. Per sopravvivenza tra tante difficoltà è necessario anche un assiduo impegno sinergico. 

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