Sommario
Terminate le
lezioni, conclusi gli esami di stato si va in vacanza. Per qualche tempo non si
parlerà più di problemi scolastici. Tuttavia, prima
di staccare la spina qualche riflessione sull'anno
scolastico appena trascorso va fatta. Perché i giovani non vengono a scuola o vengono sempre meno e coloro che frequentano
lo fanno di malavoglia costretti dalle circostanze o
dai genitori? Perché le
masse studentesche disertano spesso le attività
didattiche tendendo cosi a fare meno lezioni meno
compiti, poco studio e poco dialogo? Sì, d'accordo, è un connotato generazionale comune a tutte
le scuole, uno status fisiologico che si accentua
sempre di più e che perciò rischia di diventare un
preoccupante fenomeno sociale. Ma di chi è la colpa? Le motivazioni della disaffezione allo studio degli studenti dove vanno ricercate? In parte sicuramente in
una scuola finora centralista e nozionistica;
avulsa dal mondo esterno, Essa perciò deve cambiare:
diventare scuola reale e meno formale. Ma tutto questo non basta a spiegare alcune affermazioni da parte degli studenti: frequentiamo una
scuola non dell'obbligo, dunque non abbiamo l'obbligo di studiare" e ancora "veniamo perché ci fa comodo" e perché "costretti dai
genitori". E già genitori superprotettivi, suergarantisti, permissivi, incapaci di
gestire i comportamenti dei loro figli.
Comportamenti che spesso rifuggono da qualsiasi regola. La "Carta
dei diritti degli Studenti" ha allargato la gamma dei loro diritti e dei loro
doveri? Doveri che non
sono legati solo ai saperi, al saper fare, indispensabile per muoversi in una società sempre più esigente, ma
anche e soprattutto ai comportamenti quotidiani: alla educazione alla legalità, al rifiuto
dell'omertà verso i compagni che commettono violenze atti
vandalici, al, gusto d'ignorare l'Istituzione o di screditarla con una serie di
atteggiamenti che dall'indisciplina arrivano all'arroganza. Certo si contesta un
certo modo di insegnare, i contenuti ormai superati. E allora ecco l'occasione che offre
"l'autonomia", una scuola più leggera e n'offerta
formativa comprensiva di contenuti multimediali, più interessanti, capaci di recuperare la fiducia nei nostri studenti restituendo loro la voglia di studiare. Una
scuola aperta ad attività alternative senza tuttavia trasformarsi in scuola ludica o giocosa priva
dieducativo. Bruno Scaramozzino
Edward Lear a staiti: “Diario di un v Domenica 4 giugno u.s. nella Biblioteca Comunale di Palizzi Marina è
stato organizzato un convegno su Edward Lear, il famoso viaggiatore inglese
nonché disegnatore, scrittore, poeta e giornalista che nei mesi di luglio,
agosto e settembre 1847 percorse a piedi le zone inteme della Calabria
Ulteriore, visitando tra l'altro anche Palizzi, Pietrapennata, Staiti, Bruzzano,
Ferruzzano, etc. Il convegno è stato molto interessante per il suo spessore
sociale, culturale e politico. Nell'ambito della manifestazione è stata
allestita anche una mostra di litografìe del viaggio di Edward Lear in Calabria
ed apposta una targa nel Centro storico, a ricordo del Suo passaggio da Palizzi
il 3 agosto 1847 prima di passare da Pietrapennata e dirigersi verso Staiti.
dove giunse la sera dello stesso giomo. Nel Suo "Diario di un viaggio a
piedi-Calabria" '.1847", ediz_PàralleIo38, R.C. 1976,; arricchito con 12 disegni
originali litografati, molto suggestive sono le impressioni riportate sui luoghi
visitati e le persone incontrate. "Qui anche trovammo i primi accenni del
costume di colore locale ; le donne indossavano chiari vestiti azzurrini con
larghe bordure arancione". Il Lear con l'amico Proby e l'inseparabile Ciccio di
Gallico, che fungeva da guida col cavallo carico di vettovaglie, giunti a
Staiti, raccomandati dal Consigliere De Nava di Reggio Calabria furono ospitati
in casa di "Don Domenico Musitani, capo urbano", le cui camere "erano così piene
di baco da seta da esserne fuori di ogni misura disgustati. All'allevamento di
queste creature domestiche tutta Staiti era dedicata...., i vermi di seta erano
la vita e l'aria ,il fine e la materia di tutta Staiti". Subito fu loro offerto
"l'usuale rinfresco di neve e vino". Poi a sera la cena, quindi a riposare "su
dei sofà". Il 4 agosto. svegliati, prima che ancora fosse giorno, da uno stormo
di piccioni entrato nella nostra camera dalla porta mal chiusa a cui "seguirono
galine e cani", "subito siamo andati ad eplorare la città. Staiti ha la sua
porzione di mistero calabrese nelle sue costruzioni, nelle cave.nelle rocce".
"Il pranzo preparato dalla padrona di casa donn'Angela Misitani, fu consumato in
compagnia del giudice della città, don Antonio Marzano e di un canonico o due".
Il pomeriggio fu dedicato "a disegnare fra le rocce". Dirigendosi verso
Pietrapennata "Quasi tutti i paesani A cura di Leone Campanella Giunto alla IV Edizione il Festival Paleariza approda festosamente anche
a Staiti per vivacizzare l'estate in questa zona dell'area greco-bizantina della
Bovesia. Palea Riza che in greco di Calabria significa Antica Radice,
costituisce il frutto di un' attiva e fattiva collaborazione tra il G.A.L." Area
Grecanica", il Med Media Comunicazioni lntegrate e l'Ente Parco Nazionale
dell'Aspromonte. L'obiettivo di questo Festival si inquadra in un processo di
valorizzazione, di salvaguardia e tutela della cultura agropastorale e della
civiltà contadina del Versante Jonico Meridionale dell'Aspromonte, fortemente
permeato di grecità. Quest'anno le varie manifestazioni programmate da Paleariza
si sono sviluppate "Su un territorio in cui e possibile vivere rimanendo legati
a un'idea o ad un sogno: il sogno della storia e della lingua (grecanica) che si
fa identità", dichiara Leo Autelitano presidente del G.A.L. Ed Ettore Castagna,
direttore artistico del Festival afferma: "La Grecia è il sogno ricorrente di
quest'anno. Ma è una Grecia in idea, il paese del sogno e del cuore. Ai Greci di
Calabria come a tutti coloro che resistono nella battaglia per la difesa di ogni
diversità culturale e della propria preziosa memoria storica è dedicata Palea
Riza di quest'anno". A Staiti, la manifestazione svoltasi in un'atmosfera
alquanto festosa, sera di mercoledì 9 c.m. è stata caratterizzata dai prelibati
sapori della tradizionale "sagra dei maccheroni, già ben conosciuta per il suo
alto livello qualitativo" e dai divertenti suoni della "Cittanova Brass Cmpany.
una ironica, divertente, numerosa, soleggiata banda di ottoni, legni e
percussioni". Tanti Cittadini e
numerosi Turisti, pur tra carenze organizzative e difficoltà logistiche, hanno
avuto modo di soddisfare e deliziare, sia il palato con i classici maccheroni di
casa conditi con "ragù" di capra e "incasati" di formaggio pecorino, sia i
timpani con il movimentato concerto dell'estrosa orchestra bandistica di
Cittanova. I circa 50 musicanti-animatori, guidati dal maestro Giovanni Romano,
si sono esibiti in una serie di performance da teatro di strada, vestiti in
maniera alquanto particolare. In effetti si è trattato di una g interessante
esperienza del tutto originale, dato che in Calabria si è adusi al classico
concerto bandistico da palco e non alle, tipiche esibizioni degli artisti di
strada. Tutta la Piazza è stata
coinvolta in una kermesse socializzante, all'insegna dell'arte, della cultura e
della tradizione paesana.
STAITI
TERRA DI MUSICA” così s'intitola una composizione poetica, scritta dal signor
Angelo Monoriti nel lontano 1983, per esaltare la cultura musicale che a Staiti,
si tramanda da. una generazione all'altra, sin dall'anno 1900, attraverso
l'attività della Banda Musicale costituitesi precisamente in quell'anno. Per
circa un secolo la Banda Musicale di Staiti è stata un fiore all'occhiello per
il Paese, e tra alterne vicende è riuscita a mantenersi in vita con il concorso
volontario dei suoi componenenti e con la generosità di tanti benefattori.
Grande merito hanno avuto tanti musicanti di ieri e di oggi ed in particolar
modo tutti i maestri-direttori di banda che si sono susseguiti nell'arco di un
secolo, come Vincenzo Matteis, Michele Nardi, Jervolino, Pasquale Fontana,
Mariano Calabrò, Umberto Cali, Luigi Codispoti, che nel 1921 la dotò di statuto
e Giuseppe di Dato che la diresse sino al 1939, anno in cui andò in crisi e si sciolse a causa
degli 1) eventi bellici del secondo conflitto 2) mondiale. Ma nel 1956, la Banda
risorse 3) come l'araba fenice, grazie alla "magica bacchetta" del solerte
maestro, prof. Domenico Carisì, che la dirige tutt'ora, per cui la Pro Loco gli
riconosce il merito di aver alacremente lavorato con passione e professionalità,
facendo della Banda Musicale di
Staiti il vessillo della sua vita per quasi mezzo secolo. Da ciò l'augurio di
svolgere ancora un lungo periodo di feconda, e laboriosa attività a favore di
tutti quei giovani ispirati dall'arte di Euterpe. Nell'occasione non va
dimenticato l'impegno profuso dal prof. Arcangelo Papalia che tanto si prodigò
per la ricostituzione della stessa banda, dotandola di un nuovo statuto nel 1958
e di un Comitato Organizzatore, di cui fu il primo presidente. Attualmente la
Banda, denominata "Complesso Bandistico -Francesco Cilea- è composta da 33
'suonatori' tra cui tante belle ragazze, che con le loro brillanti esibizioni
nei vari strumenti, a fiato e a percussione, arricchiscono la Banda stessa "II
popolo è virtuoso ama il bello vive per la musica" recita Monoriti. La Banda
musicale di Staiti è un patrimonio socio-culturale che appartiene all'intera
Comunità, perché ogni staitese, vicino o lontano che sia porta con sé nel cuore,
"un pezzo di Banda", chi per partecipazione diretta, chi per riflesso. Ne
tantomeno può essere considerata cosa privata
di una fazione politica, di un circolo chiuso. Dovrebbe essere un centro di
educazione musicale permanente, di formazione culturale, di qualificazione
professionale, di promozione umana, aperto "a tutti gli uomini di buona
volontà". A questo punto nasce spontanea un'esternazione che vuole essere anche
un messaggio per significare a tutti che "La musica è un'arte che affratella gli
uomini e unisce gli animi all'unisono", così •ripeteva un vecchio docente di
musica, tanti e tanti anni fa. Il 2000 doveva essere l'anno giubilare anche per
il Complesso Bandistico "Francesco Cilea" di Staiti, però sin' ora non lo è
stato. Perché?....... 2)
Dieni Francesca: flauto in do; 3) Dieni Fortunato: sax contralto; 4) Fosso Anna: sax contralto mi b. ; 5) Grecò Caterina: sax contralto; 6) laria Angelo: flicorno contr. mi b. ; 7) lelo Carmelo: flicorno contr. mi b. ; 8) lelo Daniele: sax contralto ; 9) Latella Giuseppina: flauto in do ; 10)Macrì Federica: clarinetto mi b. ;. 11)Macrì Stcfania: tromba si b. ; 12)Margariti Domenico: clarinetto si b; 13)Misitano Domenico: sax contralto ; 14)Misitano Giuseppe: cìanneito si b. ; 15)Misitano Leone: cassa; 16)NemoAnna: clarinetto si b. , 17)PangalloAnna: clarinetto si b. ; 18)Pangallo Roberto: basso mi b. ; 19)Pellicanò Antonella: sax soprano ; 20)Pellicanò Elisa: sax soprano ; 2 l)Pellicanò Giovanna: flauto in do; 22)Portogallo Maria: tromba si b. ; 23)Principato Antonio: clarinetto si b. ; 24)Pucci Loredana: sax soprano ; 25)Pucci Renata: tromba in si b. ; 26)Sidari Antonino: clarinetto in si b. ; 27)Sidari Francesco: sax contralto ; 28)Sidari Maria: Tromba in si b. ; 29)Stelitano Fortunato: clar/tto in si b.; 30)Stellitano Domenico: flicorno t/re ; 31)Stellitano Leone: sax tenore ; 32)Tuscano Giovan Battista: tamburo ; 33)Violi Giuseppe: clarinetto mi b. . Ed ora "Ad majora semper" per tutti!!!. Bertoldo
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