PRIAMO


FONDO NAZIONALE DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE PER I LAVORATORI ADDETTI AI SERVIZI DI TRASPORTO PUBBLICO E PER I LAVORATORI DEI SETTORI AFFINI

    Come è già sicuramente noto, entro Giugno 2001 anche per gli autoferrotramvieri partirà il fondo di previdenza integrativa PRIAMO.
    Col ruolo paga di Marzo o Aprile ogni agente riceverà un modulo di preiscrizione che dovrà essere compilato in ogni sua parte e riconsegnato all'azienda, tale prescrizione servirà solo per contare le persone interessate a PRIAMO in quanto solo successivamente si potrà dare il consenso informato all'adesione al FONDO DI PENSIONE INTEGRATIVO PRIAMO.
    La UILTrasporti intende mettere tutti i lavoratori in condizioni di decidere al meglio per una scelta che il sindacato confederale ha già compiuto a partire dal 1995; abbiamo pensato, per rendere più semplice l'informazione, di stilare il presente sotto forma di domande e risposte.

PERCHE' PRIAMO COME PENSIONE INTEGRATIVA ?
    Progressivamente negli anni la pensione INPS non coprirà più circa il 70 % della retribuzione (calcolata come media degli stipendi degli ultimi dieci anni), si prevede infatti che i per i nuovi assunti, per esempio, avranno una copertura massima del 50 % e pertanto sarà necessario avere una fonte integrativa alla pensione INPS per potersi garantire il medesimo tenore di vita anche quando, in pensione, l'incedere dell'età si farà sentire.

CHI CONTRIBUISCE A PRIAMO ?
    PRIAMO per ogni aderente aprirà una posizione ove confluiranno mensilmente i versamenti del:
· Datore di lavoro 2 %
· Lavoratore 2 %
· Quota del TFR variabile a secondo dell'anzianità di servizio
· Altri versamenti che il lavoratore intendesse effettuare

CHI NON ADERISCE A PRIAMO PUO' COMUNQUE RICEVERE IL CONTRIBUTO DEL 2 % DELL'AZIENDA ?
    NO, solo ed esclusivamente gli aderenti al fondo di previdenza integrativo complementare possono aver diritto al contributo aziendale.
    E' del tutto evidente pertanto come convenga associarsi in quanto i versamenti del lavoratore, calcolati sullo stipendio, raddoppiano col contributo aziendale, è del tutto evidente come sia conveniente in termini di capitale e rendimento finale.

SU QUALE BASE VIENE CALCOLATO IL 2 % DEL LAVORATORE E DELL'AZIENDA?
    La base contributiva è formata solo e soltanto dalla somma delle seguenti voci rilevabili dai ruoli paga:
1. retribuzione tabellare
2. indennità di contingenza
3. scatti di anzianità
4. trattamento distinto della retribuzione (TDR)

QUALE E' LA QUOTA MENSILE DEL TFR DA VERSARE A PRIAMO ?
    La quota da versare a PRIAMO varia a seconda dell'anzianità di servizio:
· chi è stato assunto dopo il 28 Aprile 1993 versa a PRIAMO tutto il TFR del mese considerato, (sono gli agenti che avranno la pensione INPS più bassa);
· chi aveva meno di 18 anni di servizio al 31/12/1995 versa una quota del 2,28 % calcolata come sopra con l'aggiunta dell'indennità di mensa;
· chi aveva più di 18 anni di servizio al 31/12/1995 versa una quota del 2 % calcolata come sopra con l'aggiunta dell'indennità di mensa.

COSA OFFRE PRIAMO ?
    PRIAMO somma nel tempo tutti i versamenti così come calcolati, li incrementa secondo un piano di investimenti predisposto col lavoratore che tenga però sempre presente la finalità di previdenza di PRIAMO, quindi NO ad investimenti avventati.
    Al momento di andare in pensione il lavoratore avrà così sul suo conto personale le somme derivanti dai versamenti e dai rendimenti dei propri versamenti.
PRIAMO offre:
1. Rendita vitalizia calcolata sulla base dei versamenti sui singoli conti individuali;
2. A richiesta è possibile rendere REVERSIBILE (previo calcolo) la pensione integrativa;
3. E' possibile ricevere in contante, al momento della pensione, parte del fondo.
4. Dopo otto anni di contribuzione è possibile avere anticipazioni su tutta la somma depositata sul proprio conto per:
· Acquisto prima abitazione per sè o per i propri figli;
· Ristrutturazione;
· Spese sanitarie.

A CHI CONVIENE PRIAMO ?
    A tutti in quanto, seppure non si maturerà la pensione integrativa (per i più anziani), al momento di andare in pensione si riceveranno tutte le somme versate con i relativi utili.
    Non dimenticando che nelle somme e negli utili vi è anche il 2 % aziendale che chi non è associato a PRIAMO non riceverà mai.

    A chi fosse interessato ad ulteriori informazioni può contattarci o rivolgersi ai propri rappresentanti sindacali per organizzare delle riunioni ove fornire ulteriori delucidazioni; inoltre su questo sito metteremo progressivamente a disposizione dell'ulteriore materiale informativo.

Il segretario        


Per saperne di più:
_Lo Statuto del Fondo Pensione PRIAMO (Formato Word - 162KB)
_La Scheda Informativa per i potenziali aderenti al Fondo PRIAMO (Formato Word - 50KB)
_Una Presentazione multimediale su Priamo (Formato Power Point - 515KB)
_Una presentazione multimediale sul D.L. n.47 del 18 febbraio 2000:
  La nuova fiscalità della previdenza complementare (Formato Power Point - 790KB)

_Scarica la Tabella per il calcolo dei rendimenti di Priamo
(Si ipotizzano inflazione ed interessi costanti) (Formato Excel - 98KB)

_Informativa del 5 Settembre 2001 sulle elezioni per la costituzione della prima Assemblea dei Rappresentanti di Priamo.


• PENSIONI ALLA PROVA DEL DIECI
Per il calcolo entrano in gioco le retribuzioni dell'ultimo decennio
Inizio pagina

    Giunge al capolinea un altro dei provvedimenti cardine della riforma Amato del '92, quella che ha inaugurato l'austerity previdenziale. Il dipendente che va in pensione da domani, martedì 1° maggio 2001, avrà una rendita liquidata sulla base degli stipendi incassati negli ultimi 10 anni di lavoro. I trattamenti pensionistici, quindi, d'ora in poi saranno un po' più bassi perchè, di norma, lo stipendio medio calcolato su un arco temporale di 10 anni è più basso di quello ottenuto prendendo in considerazione, come avveniva in origine, gli ultimi cinque anni di attività.
    Fino al 31 dicembre 1992, infatti, la base per il conteggio della pensione era data dalle retribuzioni dell'ultimo quinquennio. Il passaggio dalle precedenti cinque annualità ai nuovi dieci anni è stato operato in maniera graduale tanto che ci sono voluti quasi nove anni per completare il cammino. In pratica è stato aggiunto un anno in più ogni due dal gennaio '93 al dicembre '95. Il cammino è stato poi accelerato dalla riforma Dini del '95 al ritmo di un anno in più ogni diciotto mesi dal 1° gennaio 1996. Molto semplicemente, nella fase di transizione, ai 5 anni di partenza è stata aggiunta la metà (50%) del periodo temporale compreso tra il gennaio 1993 ed il dicembre 1995, più i 2/3 (il 66,6%) del periodo compreso tra il 1° gennaio 1996 e la data del pensionamento. Per chi si pensiona da maggio, quindi, conterà solo la media retributiva dell'ultimo decennio.
    La novità interessa la stragrande maggioranza dei dipendenti che hanno la pensione calcolata con il criterio retributivo. In questo caso l'assegno dipende da due elementi: il numero degli anni di contribuzione e la media delle retribuzioni, aggiornate, percepite nell'ultimo periodo di attività. L'ammontare della pensione viene determinato applicando alla retribuzione pensionabile l'aliquota del 2% per ogni anno di contribuzione: con 25 anni si ha quindi diritto al 50%, con 35 anni al 70% e così via, fino all'80% in presenza di 40 anni, massima anzianità presa in considerazione.
    Sempre la riforma Amato stabilisce che dal 1° gennaio 1993 la misura della pensione sia costituita dalla somma di due distinte quote: la prima (A) corrispondente all'importo relativo all'anzianità contributiva maturata sino al 1992; la seconda (B) corrispondente all'anzianità acquisita dal 1993 in poi.
    Per cui, al dipendente che chiede, ad esempio, la pensione con decorrenza 1° luglio 2001, la misura del trattamento sarà determinata dalla somma dei seguenti valori:
  • quota A: anzianità maturata a tutto il 31 dicembre 1992, in considerazione della retribuzione media annua del quinquennio luglio 1996/giugno 2001 (ultimi 5 anni);
  • quota B: l'ulteriore anzianità contributiva maturata dal 1° gennaio 1993 al 30 giugno 2001, in considerazione della retribuzione media annua del periodo luglio 1991/giugno 2001 (ultimi 10 anni).
    Le retribuzioni utilizzate per il calcolo non sono quelle effettivamente percepite, ma quelle rivalutate tenendo conto dell'inflazione.
    Il motivo è semplice: tutti gli stipendi che concorrono a determinare la misura della rendita devono corrispondere allo stesso valore della lira. Per trasformare il vecchio stipendio in uno rivalutato, basta moltiplicarlo per un coefficiente, secondo una tabella che ogni anno viene aggiornata dall'lstat. Dalla rivalutazione sono escluse le retribuzioni dell'anno di decorrenza della pensione e di quello precedente.
    Per chi si pensiona nel 2001 restano, quindi, al paIo le retribuzioni dell'anno in corso e del 2000.
(Articolo pubblicato sul Corriere della Sera del 30 Aprile 2001)




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Sito ufficiale PRIAMO (http://www.fondopriamo.it)
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