Tratto da: "I miti nordici" di Gianna Chiesa Isnardi, edizioni Longanesi&C., 1991; 1997

E' la figura eccellente del mondo nordico, quella in cui meglio si incarna la molteplicità del concetto di assoluto e dunque di divinità. [...] Egli può con facilità trascorrere dall'uno all'altro livello dell'esistenza, è dio dei vivi e contemporaneamente dei defunti, è piacevole e terribile, soccorrevole o letale. Per questo è per eccellenza il dio della magia. [...]

La figura di Odino ha per molti aspetti un carattere innovatore e talvolta sconvolgente. Egli è dotato di un'individualità prepotente e spregiudicata, di un temperamento ingannatore e imprevedibile. Odino ha moltissimi appellativi i quali non solo alludono alle sue diverse qualità e manifestazioni, ma altresì servono spesso a celare l'identità terribile, misteriosa e inafferrabile del dio. Di Odino è raccontato che ha un triplice aspetto. Nell'«Inganno di Gylfi» Snorri racconta di un mitivo re svedese, Gylfi appunto, il quale camuffatosi da vecchio era entrato nel Paese degli Asi e qui era stato ammesso al cospetto di una triade divina che lo aveva istruito sulle antiche storie del mondo e degli dei. Nelle figure di questi tre dei è celato Odino. [...] Nei miti della creazione è detto che Odino diede agli uomini «spirito e vita». Egli è perciò considerato padre di tutti, uomini e dei. [...]

Snorri riferisce che Odino era figlio di Bestla, donna della stirpe dei giganti, e di un essere primordiale di nome Borr. In questa origine è inteso, verosimilmente, che nel suo essere si combinarono il patrimonio di saggezza e di ricchezza dei giganti e la capacità di avvalersene a fini proficui: Odino è cioè la materia affidata all'intelligenza. Per questo il mito ricorda che egli sottrasse ai giganti il sacro idromele che rende poeta chi lo beva: solo nelle sue mani infatti esso sarà reso proficuo per gli uomini. Di Odino, la Saga degli Ynglingar ricorda che parlava sempre in versi. E' riferito inoltre che lui e i suoi sacerdoti erano detti «fabbri di canti» poiché diedero inizio nel Nord all'arte della poesia. [...]

La qualità magica di Odino è intimamente connessa alla natura mutevole del suo essere: egli è esperto di quella magia detta seiðr, legata a rituali di carattere estatico, che rende capaci di mutare aspetto a volontà e di influire sul corso degli eventi. A seconda delle circostanze Odino sa essere piacevole o tremendo, soccorrevole o funesto.

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