Tratto da: "I miti nordici" di Gianna Chiesa Isnardi, edizioni Longanesi&C., 1991; 1997

Contengono il segreto stesso dell'esistenza, poichè in ciascuna di esse è concentrata e posseduta una delle essenze fondamentali della vita e del mondo, sia essa benefica o nefasta. Hanno perciò potere creatore o distruttore. Le rune sono, prima che segni alfabetici, entità magiche vere e proprie. Di esse è detto che hanno origine divina. [...] rún (f., pl. rúnar) è infatti «segreto», «mistero» [...] Essa suggerisce perciò l'idea della formula magica che veniva recitata a bassa voce. Ma il termine rún indica anche, forse in un momento successivo, il segno grafico, cioè l'entità visibile nella quale il potere della formula veniva concentrato. E' significativo che nessuna lingua germanica abbia usato la parola «runa» per indicare le lettere latine o greche. Ciò indica che esse erano sentite di natura assai differente, prive cioè di carattere magico. [...]

Le rune appaiono dunque come simbolo di conoscenza superiore e potere magico espressi nella capacità dello scrivere. Esse vengono incise o dipinte dal mago-sacerdote, talora col sangue; in esse egli possiede l'antica saggezza delle cose. [...]

Le rune sono potenti nel bene come nel male perchè sono ricolme di forza sovrannaturale. Di esse è precisato che sono incise su tutte le entità più sacre; inoltre sono mescolate all'idromele e con esso trasmettono saggezza e potere [...] La capacità di usare le rune è dunque estremamente importante, così come quella di interpretarle. [...]

L'origine dei segni runici è tuttora incerta. Essi potrebbero essere pervenuti al mondo germanico dall'area latina, greca o più probabilmente etrusca (con essi avrebbero potuto essere trasmessi anche rituali di carattere magico).

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