Rassegna stampa

La Repubblica   Funerali al campo rom

 La morte di Simone

29 agosto 2001

La Repubblica   Ucciso a cinque anni dall'auto impazzita   (Federica Angeli)
L'ambulanza non arrivava, ci impedivano di intervenire  
(Costanza Calabrese)

Me l'hanno portato via, perchè ?
(Salvo Palazzolo)

il Messaggero  Sordomuto investe e uccide un bimbo rom   (Marco De Risi)

Il Tempo   
Sordomuto investe e uccide bimbo di tre anni 
 
Sua mamma non sa niente ....  (Lu.Lan.)  -  

ilnuovo.it    

Investe e uccide bimbo di cinque anni
 
(Marco Pasqua)

Metro Roma    Travolto bimbo di 5 anni


La morte di Simone

Una tragica fatalità 
certo, ma quanto abbandono, quanto degrado, quanta indifferenza da parte di tutte le ultime amministrazioni locali, di destra e di sinistra.
Forse era destino che succedesse, forse sarebbe successo anche in presenza di un vero villaggio con acqua e servizi igienici per tutti, come Simone non ha mai avuto, forse il risanamento dell'intera area e con essa dello stradone fatiscente non avrebbe evitato la tragedia, forse .......
 

Bambini in tempo di pace 

Sembra il titolo di una bella mostra fotografica: bambini che giocano, bambini al mare, bambini con la mamma e il papà, bambini con altri bambini. Immagini di questo genere fanno pensare a fortunati bambini biondi e pallidi di questa fortunata parte di questo mondo. 
Ma qui parliamo di altri bambini che pur appartenendo a questo mondo non ne fanno parte, non sono così fortunati, vanno a piazza Navona ma non a vedere le bancarelle ma a vendere le rose. Perché questi bambini non piacciono a nessuno, perché sono olivastri e scuri di occhi e capelli, perché sono poveri e malcombinati, perché chiedono la carità o vivono come possono, perché questi bambini sono ZINGARI! 
A Nessuno piacciono, tanto meno a Storace, ma forse non piacciono neanche a Veltroni e non piacevano di certo a Rutelli se in una notte ne ha spediti in Kossovo un numero incredibile!

Uno di questi bambini si chiamava Simone, aveva tre anni ed era figlio di Radmilla, Rada. È stato travolto da una macchina martedi, ieri, sulle strisce davanti alla chiesa, in braccio alla sua mamma. Non è il primo che viene travolto dalla velocità irresponsabile di chi corre su una stretta strada maledetta, resa difficile da ingombri vari che il degrado e l’indifferenza hanno contribuito ad incrementare. Il problema è che questo bambino ucciso è figlio di un campo che non c’è. NON VOGLIO FARE IL GIORNALISTA nè il poeta, ma se avesse avuto un bel campo pulito, con i containers e gli spazi giusti e capaci, forse la madre non se lo sarebbe portato dietro per andare a fare la spesa alla Coop.

E così ci sono bambini che in tempo di pace vanno al mare e bambini che in tempo di pace vanno a morte, travolti da un campo che ancora non è stato fatto.

Silvio Cinque