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Storia della
società
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Nel
1947-48
il Girone T del campionato di Serie C comprende 14 squadre più
la Reggina e la Gioese. La squadra etnea vince il girone dopo
un lungo ed appassionante duello con la Reggina. In base però
alla riforma dei campionati in applicazione proprio
quell'anno, i rossazzurri, pur vincitori del girone,
ottenevano soltanto la salvezza insieme alle altre squadre che
li seguivano in classifica, e cioè: Reggina, Barcellona,
Arsenal-Messina, Drapanum di Trapani, Acireale e Messina. Nel 1948-49
il Catania ottenne la promozione in B in un modo abbastanza
curioso. La squadra etnea arrivava a pari punti (45) con
l'Avellino ed era necessario uno spareggio per decidere chi
delle due squadre doveva andare in Serie B. Lo spareggio si
giocò a Milano. Il Catania ne uscì sconfitto e molto
rammaricato per aver mancato una ghiotta occasione per
approdare al campionato cadetto. La società etnea però
presentò un reclamo per un caso di corruzione nei confronti
dell'Avellino. Si arrivò alla CAF e la commissione di appello
sentenziò in maniera inappellabile che la società irpina era
colpevole di corruzione nei confronti dello Stabia e quindi
condannato alla retrocessione. La squadra rossazzurra, quindi,
fu promossa in Serie B. Nel 1952-53
ci fu un altro spareggio, questa volta in palio c'è la Serie
A. L'incontro si disputò a Firenze contro il Legnano e il
Catania perse per 4 - 1. Fu una partita molto brutta quella
giocata dai rossazzurri che si lasciò dietro tante polemiche.
L'allenatore del Catania era Fioravante Baldi, con Giulio
Cappelli Direttore Tecnico. Gli etnei rimangono in B ancora un
anno. Nel 1953-54
il Catania vinse il campionato di serie B e fu promosso per la
prima volta in A. Quell'anno il presidente era Rizzo
coadiuvato da Galli e D'Amico. La formazione era la seguente:
Seveso, Baccarini, Bravetti, Bearzot, Santamaria, Fusco,
Cattaneo, Manenti, Micheloni, Marin, Bassetti. Allenatore
Andreoli. Nel 1954-55
si parte dalla conferma di Andreoli mentre la squadra viene
rafforzata con alcuni elementi di valore: Karl Hansen e Spikofski fra tutti e disputa un campionato veramente coi
fiocchi. Alla fine però la società etnea fu penalizzata per
corruzione e finì all'ultimo posto in classifica. Infatti,
l'arbitro Scaramella di Roma si sarebbe fatto corrompere
(agevolando così la società catanese) con un assegno di 500
mila lire. Nel 55-56
entrano in società Pesce, Giuffrida e Orlando. Nel
56-57
al posto di Orlando subentra
Di Stefano. In quel periodo l'allenatore era Matteo Poggi che
aveva sostituito l'anno prima Andreoli. Nel
57-58
si alternarono diversi allenatori. Iniziò Poggi, ma a
campionato in corso fu sostituito da Carapellese (già
giocatore rossazzurro) poi fu la volta di Cocò Nicolosi ed
infine Capocasale concluse la stagione. Nel 58-59
ritorna in società Arturo Michisanti il quale sceglie come
tecnico lo jugoslavo Marjanovic e come suo vice il catanese
Carmelo Di Bella. La squadra ottenne la salvezza grazie a Di
Bella che aveva preso il posto di Marjanovic. Nel 1959-60
la squadra etnea conquista per la seconda volta la promozione
nel massimo campionato. La formazione era la seguente: Gaspari,
Michelotti, Boldi, Corti, Grani, Ferretti, Macor, Biagini,
Buzzin, Prenna, Morelli. Della rosa facevano parte anche
giocatori del calibro di Compagno, Bonci, Caceffo, Veglianetti
e Francia. Allenatore Di Bella. Per cinque anni consecutivi il
Catania rimase in A. Durante questo periodo il
"Cibali" era una polveriera per tutte le grandi
squadre del calcio italiano. Davanti ai rossazzurri cedettero
le armi un po' tutti gli squadroni. La squadra allenata dal
buon Carmelo Di Bella, che annoverava tra le proprie fila gente del
calibro di capitan Corti, Vavassori, Cinesinho, Szymaniak, Biagini, Facchin e
Calvanese, tanto per fare qualche nome, si tolse delle
belle soddisfazioni mettendo sotto anche la grande Inter di
Helenio Herrera. Questi i seguenti piazzamenti 60-61
ottavo posto; 61-62
decimo posto; 62-63
undicesimo posto,
63-64 ottavo
posto; 64-65
ottavo posto. Nel 65-66
invece, il giocattolo si ruppe, il Catania fu penultimo e tornò in B dove ci rimase
cinque anni, nel corso dei quali, si alternarono come allenatori
Ballacci e Valsecchi. |
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