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Catania Calcio 1946

Storia della società

Nel 66-67 con Ballacci allenatore il Catania si piazzò al terzo posto, sfiorando la promozione. L'anno dopo, nel 67-68 Ballacci fu esonerato e gli subentrò Valsecchi (già secondo di Di Bella in A). Nel 68-69 arriva Rubino come allenatore che nel 69-70 insieme al nuovo presidente Angelo Massimino conquista la terza promozione in A. Il Catania, seguito da circa 20.000 tifosi affronta la Reggina a Reggio Calabria e vince per 3 - 1 rimontando la rete della mezzala reggina Giovanni Pirola (da non confondere con l'ex terzino rossazzurro anni 50') grazie ai gol di Volpato, Bonfanti e Zimolo. I rossazzurri sono matematicamente promossi in A. I giocatori protagonisti di quella stagione erano: Rado, Strucchi, Limena, Cherubini, Buzzacchera, Reggiani, Trombini, Vaiani, Cavazzoni, Pereni, Bonfanti, Visintini, Montanari, Volpato, Zimolo, Ventura, Gavazzi e Pasqualotto. Purtroppo nel 70-71 la formazione etnea retrocedeva di nuovo in B. Nel 71-72 la conduzione tecnica viene affidata all'accoppiata Calvanese-Valsecchi ma dopo il precampionato l'argentino va via e torna come allenatore Di Bella che rimane anche nel 72-73. Sono due stagioni opache. Nella stagione 73-74 viene nominato il dott. Coco presidente. Il Catania quell'anno cambia più volte conduzione tecnica (Mazzetti, Prenna, Valsecchi) ma nonostante tutto retrocede in serie C. Nel 74-75 ritorna come presidente Angelo Massimino, il quale, sceglie come allenatore il "vulcanico" Gennaro Rambone. Il tecnico campano fa in tempo a svolgere solo il precampionato della squadra etnea poi litiga con Massimino e va via. A quel punto il "cavaliere" chiama Egizio Rubino. Ingaggia subito un centravanti molto forte per la categoria: Claudio Ciceri e conferma Giampaolo Spagnolo. I due attaccanti segnano 36 gol, e riportano il Catania in B. Nella stagione  75-76 la società mantenne quasi inalterato l'organico dello scorso campionato ed ottenne una sofferta salvezza classificandosi appena al 17° posto. Nel 76-77 si allestì una formazione che, almeno sulla carta, doveva raggiungere obiettivi prestigiosi. In squadra c'era gente del calibro di Mutti, Barlassina, Bertini... ma le cose non andarono secondo i programmi e il Catania retrocede di nuovo in C per rimanerci tre anni. Nel 77-78 le novità sono: l'allenatore Matteucci (sostituito poi da Mazzetti), il mediano Righi dal Teramo e l'attaccante Frigerio dal Como, ma che aveva giocato ad Alessandria. Il Catania quell'anno, dopo un campionato mozzafiato, finisce a pari punti con la Nocerina il campionato di C e deve disputare uno spareggio a Catanzaro per la promozione in B. Purtroppo, i rossazzurri uscirono sconfitti da quella partita e per i tifosi ci fu un altro boccone amaro da digerire. L'anno successivo, nel 78-79 La Lega di serie C decide di ristrutturare i campionati che si suddividono in C1 e C2. Il Catania rinnova un po' il parco giocatori: arrivano Rappa, Labellarte, Raimondi, e c'è anche il ritorno del "vecchio" Ciceri su tutti ma in B vanno Pisa e Matera. Quel Catania allenato dal bravo Adelmo Capelli (l'anno dopo allenò il Taranto in B) si piazzo 3°. Nel 79-80 Angelo Massimino ha un ritorno di fiamma e riallaccia il rapporto con Gennaro Rambone. I due vanno d'accordo solo pochi mesi e dopo l'incontro in casa col Montevarchi (vinto 2 - 1 dal Catania) Rambone si dimette. Arriva il "saggio" Lino De Petrillo che all'esordio vince a Siracusa per 1 - 0 (gol di Marco Piga). Inizia una nuova era, il Catania conquista la Serie B con due giornate d'anticipo. Riconquistata la B dopo tre anni di sofferenze, nel 1980-81 la squadra ha un inizio di stagione non troppo esaltante. Addirittura, alla fine dell'incontro casalingo con la Sampdoria di Riccomini, perso malamente per 2 a 1 grazie anche alle belle parate di Garella. I tifosi, scontenti per la sconfitta, bruciano le bandiere e i vecchi gradoni. Mi ricordo che si uscì dallo stadio tutti con gli occhi tappati a causa di un fitto lancio di lacrimogeni da parte delle forze dell'ordine. Ne fa le spese il tecnico De Petrillo. Massimino rafforza la squadra al mercato di ottobre: arrivano Salvatori e Mosti dalla Pistoiese e De Falco dal Como e richiama come allenatore Guido Mazzetti. Quel Catania ottenne una tranquilla salvezza piazzandosi al 13° posto. 
       

 

 

 

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