Il THEATRUM di Allifae.
" Le fonti letterarie, i rinvenimenti, le espoliazioni e le devastazioni fino al 1994 ”

I sec. a.C. (Ritrovamento 1964)
In età sillana (100 – 70, 89 - 79 a.C.), viene edificata la struttura della “Cavea” di tipo “ex aggerratum ” (scavi Johannowsky – 1964);

49 a.C.
In età di Cesare (70 – 44 a.C.), il teatro è nominato nel calendario alifano, datato da T.Momsen al 49 a.C.;

I sec a.C. - I sec d.C.
In età augustea (27 a.C. – 14 d.C.), viene completata la struttura della “Scaena” con il tipico “opus latericium ” (ritrovamenti scultorei augustei, Johannowsky – 1964);

II sec d.C. (Ritrovamento 1836)
All’età antonina (138 – 192 d.C.), vengono attribuite parti del Teatro: muro della scena, vomitori esteriori, cuneo, ecc. Il Teatro, per le dimensioni, è paragonato a quello di Miseno, di Pesto e di Pompei (Odeon, 80 a.C.) da D.C. Bonucci – 1836.
(Descrizione 1917)
L’archeologo allude pure alla presenza di " busti della famiglia imperiale " (Elenco degli Edifici Monumentali della provincia di Caserta – V.47 M.P.I. – “ Resti di un piccolo teatro romano del tempo degli Antonini, scoperti nel 1836, e di un’arcata di basilica romana nel giardino Vessella ”);

? sec.
All’età tardo – imperiale, sembrano risalire le strutture cosiddette “ termali ” integrate al Teatro (scavi Soprintendenza Colonna Passaro, 1990);

IV sec. d.C. (369)
Il terremoto distrugge le mura e le “Terme di Ercole” - le terme retrostanti il Teatro? (fonti letterarie e lapidi);

? sec.
All’età alto medievale, sembrano risalire le precarie strutture utilitaristiche (vasche, pozzi e molte tombe) edificate sui resti del Teatro e fuori della sua area (scavi Soprintendenza Colonna - Passero, 1990);

XII sec. (1132 – 1135)
All’età normanna (e prima), risalgono le consistenti spoliazioni di colonne, capitelli, fregi e materiali litoidi “ cavati ” dal teatro per la costruzione della cattedrale e cripta normanna ad opera di Rainulfo III De Qarrel Drengot (anche da fonti letterarie: G.F. Trutta, Finelli, ecc.)

XVIII sec. (1739)
E’ l’epoca della prima fonte letteraria relativa al THEATRUM di Allifae: " aveva questa città un bellissimo anfiteatro (Teatro) …il quale si vede tutto rovinoso, accosto al Duomo fabbricato con più eleganza di quello della città di Venafro… ", D.G. Antonini (II° lettera a Matteo Egizio – 14 settembre 1739);
(1776)
G.F. Trutta, nella diss. III delle “Dissertazioni Historiche delle Antichità alifane ”, chiarisce l’identità del monumento (erroneamente ritenuto “ anfiteatro ” dall’Antonini). Ne definisce l’orientamento, ne individua gli ordini delle arcate tra i ruderi, ne misura il diametro interno dell’emiciclo in “ palmi 140 ”;

XIX sec. (1836)
E’ l’epoca dei primi scavi sull’area del Teatro, nati occasionalmente per esigenze di “cavamento” di pietre, intrapresi dal vescovo Puoti; si rilevano sei gradini della parte superiore di un cuneo della cavea. Prosegue gli scavi l’architetto D.C. Bonucci, inviato dalle autorità, che rivela i “ vomitori esterni ”, il “ muro della scena ”, che gli consentono di definire le dimensioni del Teatro, assimilato a quelli di Miseno, Pesto e di Pompei (Odeon, 80 a.C.). Bonucci indica la mancanza di opere reticolate e laterizie e riferisce il monumento all’epoca degli Antonini (138 – 192 d.C.), mentre lo “ stile delle fabbriche ”, riferisce al principio della decadenza delle arti.. Con saggi di “cavamento” praticati in varie direzioni rileva le gradinate in travertino "assai spesso interrotte e rovinate"; egli rileva nelle murature la mancanza degli ornati e delle cornici e "financo del suo intonaco, soprattutto nella scena". Conclude poi alludendo ad avanzi di statue: “Patrono della Colonia ”o di “ individuo della famiglia imperiale ”;
(1864)
Il Consiglio Comunale di Alife cedeva l’intero Anfiteatro (il Teatro) al Signor Luigi Vessella, per farne abitazioni (il comune in cambio riceveva una piccola zona di giardino). Ciò comportò le prime ed irrimediabili demolizioni o trasformazioni del monumento (Archivio Comunale di Alife);

XX sec. (1917)
Il monumento risulta nell’“Elenco degli Edifici Monumentali della provincia di Caserta ” (V. 47 M.P.I.) nel quale sono citati “resti di un piccolo teatro romano, probabilmente del tempo degli Antonini (scoperti nel 1836) e di un’arcata creduta di basilica romana, nel giardino Vessella ”;
(1928)
F.S. Finelli indica tracce di ruderi: " una doppia fila di archi della lunghezza di circa 33 metri " sul lato Sud della P.za Vescovado, nell’orto del farmacista Pietro Vessella. Ricorda ancora che l’esistenza in Alife del Teatro, è rivelata dal calendario alifano, in cui si nomina il monumento;
(1964)
Parte dell’orto di proprietà Vessella fu venduto a privati che iniziarono scavi per una abitazione. Werner Johannowsky accerta: "notevoli avanzi del Teatro sistemati in vista nello scantinato del nuovo fabbricato; essi appartengono alla Cavea di epoca sillana - (100 – 70; 89 – 79 a.C.) e - alla Scena, che nella forma attuale risale ad età augustea "; la Cavea " più che semicircolare – è sistemata su una massicciata e – poggiava verso l’esterno sui muri radiali in parte incorporati nei fabbricati adiacenti ". L’archeologo poi rileva " il pulpitum era del tipo normale a nicchie curve e rettangolari, la scena davanti in laterizio, aveva una nicchia curva fra due rettangolari - essa era decorata con – elementi sagomati in calcare pertinenti al podioe con – un torso togato e due teste ritratto di età augustea ”. Al termine dei sondaggi, su tutto ciò fu piantato un fabbricato. In questo anno scomparvero strutture architettoniche del Teatro;
(1978)
In Aprile, uno studioso francese viene a visitare i resti del nostro Teatro, ma non trova sul luogo più nulla. Egli mostrò due pubblicazioni ove erano notizie sul nostro THEATRUM;

( 1990)
Escono alla luce nuovamente i resti del Teatro, in seguito a “saggi” archeologici in P.za Vescovado; la parodos sinistra (Ovest) e parte del post-scaenam integrate ed utilizzate da strutture termali e altomedievali (le Terme di Ercole ?). In conseguenza di una raccolta di firme, fu tutto interrato, e vani furono i miei tentativi di lasciare alla vista i resti;
(1994)
Accerto l’esistenza di un torso togato acefalo, alto 2 mt., in un’abitazione nei pressi del Teatro: è certamente da riconnettere con una delle due teste augustee ed un altro torso togato trovato negli scavi del ’64;
Scavi nella cripta della cattedrale sembrano legarsi alle strutture termali sviluppate intorno al Teatro; si pùò ipotizzare un complesso “Teatro Terme” ?
Tutto quanto conosco sul THEATRUM di ALLIFAE.

Alessandro Parisi
novembre 1994.
Documenti
Torso togato. Acefalo, di altezza 2 mt. Rinvenimento A. Parisi, 1994.
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