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in località Carcente

festa

16 Agosto

Da S. Maria, percorrendo la strada carrozzabile che serpeggia e sale lungo le pendici del monte Bregagno, si raggiunge la frazione di Carcente. Lasciata l’auto nella piccola «piazza», ci s’incammina su un’antica mulattiera che conduce nel piccolo agglomerato di case di pietra. Numerosi e tortuosi viottoli ciottolati si snodano tra le antiche abitazioni: essi sono la testimonianza dell’ingegnosità, laboriosità e tenacia degli abitanti della montagna.

L’antico oratorio, dedicato a S. Rocco e a S. Sebastiano, si trova “nel cuore” dell’abitato rurale. Secondo lo storico Turazza, fu edificato presumibilmente dopo la peste del 1425, pertanto è tra i più antichi del luogo.

L’edificio è di modeste dimensioni; alla facciata, verso sud, è addossato un portico ben conservato. Il 25 giugno 1949, proveniente dalla chiesa di S. Martino, la statua della Madonna Pellegrina, portata a turno da giovani e uomini di Carcente, ha sostato sotto questo portico per la benedizione agli ammalati e infermi.

Un piccolo campaniletto con campana è visibile sul tetto della chiesetta. Un’accreditata tradizione orale narra che la campana fu tenuta a “battesimo” da Fernanda e Giovanni Protti (della Chitina), a riguardo dei quali si tramanda il detto popolare «cinc e cinquanta in unur a Ferdinanda e cinc e tri vot in unur del Giuan Prott».

L’oratorio presenta un’unica navata con volta a botte e il presbiterio è sovrastato da una volta a crociera; le pareti sono imbiancate.

Entrando, a destra si trova: un’acquasantiera sorretta da una colonnetta di pietra, realizzata in seguito alle disposizioni del Vescovo Archinti, dopo la Visita pastorale del 31 luglio 1599; quindi la porta d’entrata della sacrestia e, sul piano rialzato del presbiterio, una croce processionale. Il presbiterio è illuminato da una finestra, collocata sulla parete destra.

Sulla parete di fondo del presbiterio, ci sono tre nicchie: nella centrale si ammira la statua della Beata Vergine, trasportata da S. Martino nel pomeriggio dell’8 dicembre 1958, nelle altre due ci sono le statue, di minori dimensioni, di S. Rocco (a sinistra) e di S. Sebastiano (a destra). La mensa dell’altare è di legno, di recente costruzione. Dalla sommità dell’arco trionfale pende una lampada.

Sulla parete di sinistra della navata, si notano antichi affreschi frammentari e, incassata nel muro, un’acquasantiera già menzionata nelle Visite pastorali del ‘500. Alla festa patronale in onore di S. Rocco partecipano anche molti turisti che, nel periodo estivo, riempiono la frazione.

Il nome Carcente, risale, secondo l’Olivieri (studioso dell’origine dei nomi propri dei luoghi dell’800) a «carsènt», termine che significa «crescente».

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Chiesa di San Rocco - l'esterno

interno

interno

Crocefisso

campanile

dipinto