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Storia dell'Ecstasy Psicosi e MDMA Attacchi di Panico
Neurodegenerazione Fenomenologia Overdose da Ecstasy
  Ecstasy dall'Olanda  
ATTACCHI DI PANICO INDOTTI DALL’ECSTASY
 
    L’ecstasy, una droga sintetica che è stata indicata come possibile strumento aggiuntivo della psicoterapia, è diventata molto popolare come droga ricreativa nonostante sia stata classificata   nel gruppo I• delle sostanze psicoattive. In effetti, una recente inchiesta informale fra gli studenti universitari della Standford University ha dimostrato che circa un terzo degli intervistati ha fatto uso di questa droga. L’MDMA produce solitamente un effetto euforico. in particolare un maggiore senso di autoconsapevolezza e di introspezione e un più intenso sentimento di vicinanza agli altri. Tali effetti sono normalmente veicolati attraverso il sistema dei neurotrasmettitori serotoninergici. Tuttavia, recentamente abbiamo avuto modo di studiare tre pazienti soggetti ad episodi di disforia provocati  dall’uso di questa droga. Nessuno dei pazienti aveva precedenti storie familiari o personali legate a disturbi da attacchi di panico. Tali episodi disforici dovrebbero essere presi in considerazione nelle future deliberazioni sulla legalità dell’MDMA.
    Ms. A. una donna di 26 anni, si era curata da sola con un farmaco per l’anoressia che non necessitva di prescrizione medica (fenilpropanolamina) per tre anni.
    Durante la sua prima ed unica esperienza con l’MDMA aveva ingerito una dose uguale a quella dei suoi amici; nessuno dei quali ha accusato effetti negativi. Dopo trenta minuti, mentre si trovava al ristorante la donna ha provato “un attacco nervoso e un tremolio interno” che è continuato con un senso di nausea, atassia, vertigini, paura di morte imminente, tachicardia ed iperventilazione. La donna è stata trasportata all’ospedale incapace di continuare la serata. Le è stato somministrato Diazepam per intramuscolo ed è stata dimessa dopo tre ore. L’episodio non si è ripetuto.
    Mr. B. un uomo di 25 anni che aveva fatto uso di MDMA con effetti positivi sei volte in precedenza, ha accusato un episodio di disforia simile a quello di Ms. A.
    Mezz’ora dopo aver ingerito la droga ha provato una “paura incontrollata” nella metropolitana, che in quel momento non era affollata. Questa reazione è stata accompagnata da disorientamento spaziale e desiderio di fuga e successivamente tachicardia (come un terrore improvviso), sudore alle mani, ipervigilanza, tensione, idee di riferimento e difficoltà a parlare. La sensazione è continuata fino al suo arrivo a casa, dove è scomparsa. L’episodio non si è ripetuto, anche se Mr. B ha fatto ancora uso di MDMA. Ms. C una studentessa del college di 22 anni che accompagnava Mr. B sulla metropolitana, ha avuto un episodio di disforia più intenso. Anche lei accusava mancanza di fiato e paura di essere aggredita. La sensazione è passata una volta giunta a casa e non si è più ripetuta.
    Concludendo, tutti e tre i soggetti hanno avuto attacchi di panico successivi all’uso di MDMA. Gli attacchi sono stati limitati nel tempo, Legati solo all’uso di quella droga e, nel caso di Mr. B e Ms. C, non sono ricomparsi nonostante l’uso della droga sia continuato. Nel caso di Ms. A l’episodio potrebbe essere stato indotto dall’uso del farmaco per l’anoressia. Casi simili di attacchi di panico sono stati rilevati con la cocaina ed altre sostanze collegate ad una iperattività del sistema noradrenegico. Nel caso del MDMA il sistema serotoninergico potrebbe essere coinvolto nell’episodio di panico dato che recenti studi hanno dimostrato che le alterazioni di questo sistema possono comportare anche questo tipo di reazioni.
(di Stony Brook)
 
IL DISTURBO DA ATTACCHI DI PANICO PRECIPITATO DALL’MDMA
 
    Gli autori descrivono i casi di 3 pazienti che hanno avuto attacchi di panico durante l’uso di MDMA ed il cui disturbo si è successivamente complicato per l’insorgere di agorafobia che è continuata anche dopo l’interruzione della droga.
    L’uso di antidepressivi serotoninergici ha dato buoni risultati. Vengono qui discusse le implicazioni teoriche e pratiche. L’uso di MDMA è solo raramente associato agli attacchi di panico ricorrenti e limitati nel tempo conseguenti all’uso di questa droga (Greer e Strassman 1985; Whitaker- Azmitia e Aronson 1989).
    Dati recenti dimostrano che l’MDMA può agire sia come agonista indiretto della dopamina sia come potente stimolante del rilascio di serotonina e del recettore agonista della serotonina (Lyon et al. 1986; Schechter 1986), ma i suoi effetti neurotossici sembrano essere circoscritti ai soli neuroni serotoninergici (Gold et al. 1989). Osservazioni cliniche sperimentali non hanno ancora chiarito la relazione ipotetica tra la funzione della serotonina e l’insorgere dell’ansia (Charney et al. 1987; Kahn et al. 1988).
    La peculiarità dell’MDMA, una droga sintetica, e la sua crescente popolarità tra i giovani, potrebbero fornire un modello sperimentale per lo studio di questo disturbo. Nel 1985 Greer sostenne che i sintomi di panico provocati dall’MDMA sparivano con un trattamento psicoterapeutico, ma non possediamo informazioni sul trattamento farmacologico degli attacchi di panico provocati dall’MDMA.
    Riportiamo qui di seguito tre casi di panico indotti da MDMA su un campione di 36 pazienti affetti da questo disturbo, studiati nella nostra clinica durante lo scorso anno. I soggetti hanno affermato che il loro disturbo si era evidenziato dopo l’uso di MDMA. Una volta iniziati, gli attacchi di panico sono continuati autonomamente anche in assenza di stimoli o droghe; in seguito abbiamo osservato una buona risposta alla terapia con farmaci antidepressivi serotoninergici.
(di S. Pallanti -Dip.to di Neurologia e Psichiatria
Facoltà di Medicina, Università di Firenze)
 

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