TERAPIA
DELL'OVERDOSE DA ECSTASY
- L'uso del MDMA
come droga da discoteca può avere una temibile complicanza: gli
effetti tossici si aggravano in presenza di affaticamento muscolare e di aumento della
temperatura corporea causati da danze sfrenate in ambienti
affollati con scarsa ventilazione. Il tipico caso si presenta
con collasso, iperpiressia (>40°C), tachipnea, tachicardia, agitazione psicomotoria
che rapidamente possono complicarsi con rabdomiolisi, convulsioni, coagulopatie (C.I.M.)
ed insufficienza renale per portare al decesso nel giro di 2-60 ore.
- Attualmente non sono
note valutazioni sulla percentuale di sopravvivenza ad una intossicazione da ECSTASY.
La prognosi non dipende infatti dai livelli ematici di MDMA, che vanno
comunque monitorizzati, ma dalla sensibilità agli effetti tossici, che potrebbe essere
determinata su base genetica. Il paziente deve essere avviato al più vicino reparto di
anestesia e rianimazione. Una lavanda gastrica con carbone attivato va eseguita
prontamente, altri presidi terapeutici sono quelli di supporto respiratorio, bilanciamento
idroelettrolitico e immediata riduzione dell'iperpiressia. La temperatura corporea va
abbassata per mezzo di spugnature di acqua tiepida e ventilazione forzata per aumentare la
dispersione del calore.
La somministrazione di dantrolene (1-4mg per Kg) è consigliata per
temperature corporee superiori ai 40°C e nel caso in cui i mezzi precedenti non abbiano
avuto rapidamente successo. E' stato descritto l'uso di neurolettici (clorpromazina), che
comporta tuttavia il rischio di abbassare la soglia convulsiva; gli alfa e beta-bloccanti
sono indicati per ridurre il tono simpatico. Si deve inoltre tener
conto che in presenza di rabdomiolisi l'acidificazione delle urine, che faciliterebbe la
cleareance dei composti amfetaminici, è invece controindicata perché favorisce la
precipitazione di mioglobina. Anche l'utilità di altre terapie quali calcio antagonisti,
bromocriptina, amantadina e fluoxetina(quest'ultima per ridurre la neurotossicità da
MDMA) sebbene abbia logiche premesse teoriche non ha ancora la conferma di studi clinici
controllati.
- (Tratto da: Medicina delle
Tossicodipendenze)
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