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Fossalto e il suo dialetto

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La Sintassi

I Modi di dire

I Proverbi

La Bibliografia

0. Fossalto e il suo dialetto

Fossalto è un piccolo borgo, di circa 1.600 anime, arroccato sulla cima di una modesta collina di 510 m, in provincia di Campobasso, nel Molise.

Confina con Pietracupa, Salcito, San Biase, S. Angelo Limonano, Torella e, nella parte a valle, con il Biferno, nel quale confluiscono le acque del Torrente Fossalto (detto anche Vallone delle Cese) che scorre ai piedi della collina.

Le sue origini, non ostante molti studi condotti da numerosi ricercatori, sono ancora tutte da scoprire; si è ipotizzato, dalle tracce archeologiche sopravvissute, che il borgo esistesse già alla metà del 1200, e il dato sembra essere confermato dal fatto che nel 1269 Fossalto (che allora si chiamava Santa Maria di Fossaceca) fu assegnato dal re Carlo I d’Angiò, insieme con altre terre, al Gran Contestabile Guglielmo Stendardo.

Da allora il borgo passò da un feudatario all’altro, cambiando anche il nome –due volte: prima in Santa Maria della Fossa, e, dopo, in Fossaceca- finché alla morte del conte Antonio Pellegrino, nel 1738, per mancanza di eredi legali, il territorio feudale passò allo Stato che, dopo poco, lo mise all’asta. Se lo aggiudicarono, per 24.120 ducati dell’epoca, due ricchi fratelli di Torella, Berardino e Nicola Mascione.

Nel 1862 il Consiglio comunale deliberò il cambio del nome da Fossaceca a Fossalto, e la delibera consiliare divenne esecutiva con Decreto del Re il 4 gennaio 1863.

Si disse allora che il motivo del cambiamento del nome fosse ispirato al desiderio di evitare fastidiose omonimie con altri toponimi simili (Fossacesia, Fossaseca ecc.), ma ai solerti amministratori del tempo sfuggì l’esistenza di altre Fossalto, Fossalta, Fossato ecc. sparsi per l’Italia.

Il dialetto di Fossalto appartiene al vasto gruppo dei dialetti molisani che i dialettologi suddividono in due "varietà": 1) di "tipo adriatico"; 2) di "tipo napoletano"1; il dialetto fossaltese coniuga il primo con il secondo tipo per tre fattori che vedremo meglio in avanti: gli "esiti di /a/ tonico", la "metafonia di <e>, <o> stretti e aperti", il "turbamento delle vocali toniche"2.


1 Cfr. Marcello de Giovanni, Molise dialettale, in Profili di Dialetti Italiani , Pisa, 1975 -  Giovan Battista Mancarella, Nino L. Bagnoli, Ipotesi di Lessico fossaltese - segnalazione in Studi linguistici salentini, Lecce, 1992
2 G.B. Mancarella, op. citata

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