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Fossalto e il suo dialetto

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5. La Sintassi

5.1. I Complementi

I complementi osservano, più o meno, le stesse regole dell’italiano. Vi sono però alcune particolarità sintattiche che val la pena di evidenziare.

5.2.1. L' Accusativo preposizionale

Il complemento oggetto che riguardi un essere animato viene di regola introdotto, come accade anche in spagnolo, in catalano, in portoghese ed in altre lingue romanze, nonché in molti dialetti meridionali, dalla preposizione "a": scì vìštə a màmməta?, hai veduto tua madre?; fa ndrà a ru cuónə, fai entrare il cane; aspǽtta a mmǽ, aspetta me; lə scì paghàtə a Frangìschə?, hai pagato Francesco?; vəjètə a jìssə!, beato lui!; ǽcchə a la štélla, ecco la stella; guórda a quìllə!, guarda quello lì!.

5.2.1. Il dativo adnominale

Il complemento di discendenza, di parentela o di relazione parafamiliare (cumbàrə, cummàra, ecc.) è reso con il dativo, simile al dativo possessivo latino, ed è introdotto dalla preposizione "a": Pasqualìnə jǽ figljə a Carmənìllə, Pasqualino è figlio di Carmine; a chìja scì figljə?, di chi sei figlio?; Cungǽtta jǽ sòra a ru sìnəchə, Concetta è sorella del sindaco; Rusina jǽ cummàra a màmma, Rosina è comare di (mia) madre.

Questa costruzione è, peraltro, limitata al caso in cui il sostantivo indicante il genere di parentela (fràtə, sòra, figljə, màmma, puótrə e così via) sia privo dell’articolo determinativo; nel caso, invece, che l’articolo sia presente, il fossaltese esige il genitivo introdotto dalla preposizione "də": Pasqualinə jǽ ru figljəCarmənillə, Pasqualino è il figlio di Carmine; Rusina jǽ la cummàra màmma, Rosina è la comare di (mia) madre; Cungǽtta jǽ la sòra ru sìnəchə, Concetta è la sorella del sindaco, ecc.

5.2.2. Il Caso Obliquo senza preposizione

E’ presente nel fossaltese il caso obliquo senza preposizione, quando il nome viene ad assolvere le funzioni del genitivo: ru Còllə don Cǽsərə, il Colle di don Cesare; Trəsìna don Ggiuuónnə, Teresina (fantesca) di don Giovanni; pǽnża rə gujè tì, òccupati dei guai tuoi.

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