Storia del salto
Le prime tecniche di salto in
alto prevedevano una rincorsa perpendicolare al piano dei ritti ed un
superamento dell'asticella a gambe rannicchiate "frontale"
tecnica non molto
economica, tuttavia Marshall Brooks, scozzese, ottenne una misura di 1.831 mm. prima e
1.892 mm. in seguito.
Si passò alla tecnica "forbici" con rincorsa
obliqua rispetto all'asticella che risultava essere molto veloce: ad
essa furono apportate molte modifiche specialmente per quanto riguarda
il momento del valicamento. E' proprio con questa tecnica, oltre ad una dote personale di distensione del corpo sull'asticella ("layout"),
che verso la fine del secolo scorso, Mike Sweeney, ritoccò più
volte il record mondiale fino a portarlo a 1.972 mm. (1895). Il suo
stile passò alla storia come "Eastern Cut-off"
perché vivendo sulla costa orientale degli Stati Uniti, si
divulgò prevalentemente in quelle regioni. In quei giorni il
regolamento prevedeva che l'asticella fosse oltrepassata prima con gli
arti inferiori e successivamente con il capo. Inoltre era sconsigliato
qualsiasi tipo di salto che non garantisse un atterraggio sicuro sugli
arti inferiori ( poca sabbia nelle zone di caduta, allo stesso livello
delle pedane di rincorsa). Seguì lo stile "costale"
o Horine (1° atleta ad applicarlo ed oltrepassare i due metri).
|
|