Jolanda Balas ( salto a doppia forbice ) 
 

L'evoluzione delle tecniche di salto in alto non deve essere valutata soltanto prendendo in considerazione gli atleti che hanno contribuito personalmente alla successione cronologica del record mondiale.

Un esempio su tutti arriva dalla tecnica usata negli anni trenta, in particolare da atleti di scuola giapponese, che prevedeva una rincorsa più frontale rispetto alle tecniche Horine e Straddle ed uno stacco molto simile alla "Forbice" con slancio della gamba più vicina all'asticella e salto con il fianco corrispondente alla gamba di stacco; un cambio repentino di gamba, consentiva di ricadere in piedi sull'arto di stacco.
Di qui il nome di "doppia forbice" o "Lewden" dal nome dell'atleta francese che ne esaltò caratteristiche tecniche e dinamismi.   


Storia del salto

Le prime tecniche di salto in alto prevedevano una rincorsa perpendicolare al piano dei ritti ed un superamento dell'asticella a gambe rannicchiate "frontale" tecnica non molto economica, tuttavia Marshall Brooks, scozzese, ottenne una misura di 1.831 mm. prima e 1.892 mm. in seguito.
Si passò alla tecnica "forbici" con rincorsa obliqua rispetto all'asticella che risultava essere molto veloce: ad essa furono apportate molte modifiche specialmente per quanto riguarda il momento del valicamento. E' proprio con questa tecnica, oltre ad una dote personale di distensione del corpo sull'asticella ("layout"), che verso la fine del secolo scorso, Mike Sweeney, ritoccò più volte il record mondiale fino a portarlo a 1.972 mm. (1895). Il suo stile passò alla storia come "Eastern Cut-off"  perché vivendo sulla costa orientale degli Stati Uniti, si divulgò prevalentemente in quelle regioni. In quei giorni il regolamento prevedeva che l'asticella fosse oltrepassata prima con gli arti inferiori e successivamente con il capo. Inoltre era sconsigliato qualsiasi tipo di salto che non garantisse un atterraggio sicuro sugli arti inferiori ( poca sabbia nelle zone di caduta, allo stesso livello delle pedane di rincorsa). Seguì lo stile "costale" o Horine (1° atleta ad applicarlo ed oltrepassare i due metri).
 



 

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