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Nel
periodo compreso tra le due guerre, i tecnici erano convinti che
occorreva migliorare la tecnica di valicamento per poter raggiungere
prestazioni ottimali domandandosi quale fosse la posizione migliore per
superare l'asticella, mentre veniva praticamente trascurata la struttura
della rincorsa. Solo negli anni 50 si comprese che per salire più
in alto fosse necessario incrementare la velocità verticale
e concentrare il movimento al momento dello stacco: la rincorsa non era
ancora considerata importante. La scuola russa diede molta importanza
agli ultimi passi della rincorsa sottolineandone la fase di "caricamento"
con una compressione degli arti inferiori ed un abbassamento delle anche
(e del C.d.G. centro di gravità) prima dello stacco.
L'accentuato caricamento degli arti comportava una rincorsa lenta e
cadenzata con appoggi marcati e realizzati di tutta pianta con
conseguente perdita di velocità. Il problema è risolto dal signor
Fosbury nel 1968 grazie all'innovazione della corsa in curva
e della conseguente inclinazione verso l'interno che consentiva al tempo
stesso di ottenere un notevole abbassamento del centro di gravità e
mantenere un'elevata velocità di rincorsa. Ritornando indietro nella
storia secondo coloro che l' hanno vissuta direttamente sembra che la
specialità si sia evoluta per stadi successivi e le parti sottolineate
ne evidenziano le 4 fasi principali. La
velocità, parametro dominante della
tecnica odierna, fattore importante per il futuro.
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