Supremazia del ventrale
Sul
Finire degli anni trenta un altro americano Melvin Walter
riutilizzando la tecnica "Horine" portò il record del mondo
a 209 cm prima di lasciare spazio a Lester Steers, bianco che
eseguì un ventrale a corpo disteso raggiungendo i 211 cm nel 1941. Dopo
la guerra la ripresa fu lenta anche nel campo sportivo. Bisognerà
infatti attendere il 1952 per assistere ad un altro primato mondiale a
cura dell'ultimo importante interprete dello stile western: Walter
Davis (alto 204 cm) che saltò 212 cm (per la statistica ancora oggi
è il più alto primatista mondiale della storia).
Ma l'americano C. Dumas fu senz'altro l'atleta di maggior talento
che in quegli anni fu il primo a superare il muro dei 7 piedi ( 2.134
mm) e, successivamente 2.149 mm (1956).
Interpretava il ventrale con una rincorsa molto obliqua a velocità
bassa e uniforme conclusa da un improvviso aumento della frequenza negli
ultimi tre passi. Tra i più grandi rivali americani c'erano i russi:
ricordiamo Jury Stepanov che portò il record mondiale fino a 216
cm. La supremazia del ventrale verso la fine degli anni 50 non era messa
in discussione e si consideravano ormai superate le tecniche "Horine"
e "Lewden". Si discuteva invece sulla
posizione più conveniente per oltrepassare l'asticella: se fosse più
conveniente assumere una posizione con il busto allineato con gli arti
inferiori, se mantenere la gamba di slancio molto flessibile ("ala
di pollo"), o se anticipare la caduta con un'azione tuffata
("dive").
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