Fasi
del salto in alto
La
tecnica di salto Fosbury portò grandi vantaggi di tipo
prevalentemente biomeccanico rispetto al ventrale che invece richiedeva
maggior forza esplosiva e la conoscenza di movimenti specifici più
complessi. Il Fosbury inoltra, risulta essere più naturale e di facile
apprendimento e se eseguito correttamente, sono sufficienti buone
capacità elastiche, doti naturali di ogni giovane atleta (Fig. 1).
Per una corretta esecuzione dello stacco è molto importante il
comportamento dell'atleta nel passaggio sul penultimo appoggio: a
seconda della tecnica, si poggerà il piede con tutta la pianta o con
anticipo del tallone facendo bene attenzione che prenda contatto con il
terreno collocato avanti rispetto alla proiezione del ginocchio sul
terreno stesso (fig. 2).
Nella fase finale della curva, l'atleta compie un'azione di
raddrizzamento che si compie con lo stacco. L'arto di stacco dovrà
essere disteso e ben avanti rispetto la proiezione del C.d.G. sul
terreno in modo da comportarsi come un'asta di salto per la successiva
operazione di stacco: ad una prima fase di ammortizzazione (non
eccessivo) segue una seconda fase costituita da un estensione decisa e
completa dell'arto di stacco. Il movimento degli arti liberi è molto
importante a seconda della tecnica usata. Quelli superiori possono
oscillare in modo alternato con braccia opposte o concordi al movimento
degli arti inferiori) o in modo sincrono (Fig. 3).
Fig.
4 - azione di stacco-valicamento
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