Fig. 1 - rincorsa

 

  Fig. 2 - entrata-stacco

 
  Fig. 3 - stacco

 

Abbandonato il terreno, l'atleta inizia la sua fase di volo che avviene con tre movimenti di tipo rotatorio (Fig. 4).
1° - movimento intorno al proprio asse longitudinale per disporre l'atletica con la schiena parallela all'asticella. 
2° - movimento sull'asse trasversale o di ribaltamento in avanti.
3° - movimento sul proprio asse sagittale o di ribaltamento laterale per poter eseguire l'azione tecnica di valicamento.

Superata con il bacino l'asticella, l'atleta completa il valicamento richiamando gli arti inferiori, per mezzo di una flessione delle cosce sul bacino ed una estensione delle gambe sulle cosce. Per reazione, il capo si flette in avanti come le braccia che si avvicinano agli arti inferiori (posizione di chiusura). Fine della fase di volo ed inizio fase di atterraggio con il contatto del dorso e della nuca con i materassini (Fig. 1).


Fasi del salto in alto

La tecnica di salto Fosbury portò grandi vantaggi di tipo prevalentemente biomeccanico rispetto al ventrale che invece richiedeva maggior forza esplosiva e la conoscenza di movimenti specifici più complessi. Il Fosbury inoltra, risulta essere più naturale e di facile apprendimento e se eseguito correttamente, sono sufficienti buone capacità elastiche, doti naturali di ogni giovane atleta (Fig. 1). 
Per una corretta esecuzione dello stacco è molto importante il comportamento dell'atleta nel passaggio sul penultimo appoggio: a seconda della tecnica, si poggerà il piede con tutta la pianta o con anticipo del tallone facendo bene attenzione che prenda contatto con il terreno collocato avanti rispetto alla proiezione del ginocchio sul terreno stesso (fig. 2). 
Nella fase finale della curva, l'atleta compie un'azione di raddrizzamento che si compie con lo stacco. L'arto di stacco dovrà essere disteso e ben avanti rispetto la proiezione del C.d.G. sul terreno in modo da comportarsi come un'asta di salto per la successiva operazione di stacco: ad una prima fase di ammortizzazione (non eccessivo) segue una seconda fase costituita da un estensione decisa e completa dell'arto di stacco. Il movimento degli arti liberi è molto importante a seconda della tecnica usata. Quelli superiori possono oscillare in modo alternato con braccia opposte o concordi al movimento degli arti inferiori) o in modo sincrono (Fig. 3). 

Fig. 4 - azione di stacco-valicamento
 



 

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