Sardegna
Sposi vi propone la raccolta della produzione della poesia in lingua sarda,
in tema di matrimonio,
famiglia, amore.
La
passione per la poesia, è diffusa, in tutta la Sardegna, e la s’incontra
dappertutto, specie nel parlato quotidiano spontaneo in limba.
E’
facile in Sardegna, incontrare o assistere a chiacchiere, che posseggono la
musicalità profonda della poesia, quella che ti colpisce dentro, quella che
t’interrompe il passo, quella che piace per la semplicità, intensità e
originalità delle cose quotidiane, per la ricchezza dell’espressione, che in
una sola parola o frase, racchiude l’intensità dell’amore, la fatica del
lavoro, l’impegno sociale e la satira costruttiva.
L’appagamento
che si ha nel godere della poesia sarda, contrasta con la sua traduzione, che
non riesce a rendere pienamente i concetti, a differenza di traduzioni
dall’italiano al sardo che riesce a mantenere, l’armonia formale ed intatta
la sostanza, dell’opera originale.
Ci
proponiamo, per dare l’evidenza a chi scrive poesie in limba sarda, in
tutte le sue varianti ed espressioni, e a chi si diletta nel tradurre da altre
lingue, al sardo.
È
importante anche l’interpretazione della poesia, e delle più belle, vogliamo
che sia presente, anche la versione recitata, in formato mp3.
L’appello
è rivolto a tutti i poeti o parenti di poeti, che vogliono pubblicare le loro
opere, gli editori che vogliono presentare un libro, gli attori o interpreti,
che vogliono recitare le poesie.
Tutti
coloro che vogliono contribuire al progetto “Sa Poesia Sarda”, possono
inviare il loro materiale, all’indirizzo e-mail: sapoesia@sardegnasposi.com
o
alla CASELLA POSTALE: SardiniaNETWORK
- 09012 CAPOTERRA – CA.
Il
materiale sarà inserito nel sito, e sarà a disposizione di tutti.
Sardegna
Sposi lancia il concorso “Vota
Sa Poesia d’Amore”
I
lettori avranno la possibilità di votare la poesia più bella.
Ottone
Bacaredda (1849-1921)
Ottone
Bacaredda nato a Cagliari nel 1849, figlio d’arte poiché il padre
Efisio scrisse: Cagliari ai miei tempi, un’opera che raccontava
la Cagliari dell’ottocento.
Studiò
a Cagliari conseguendo la laurea in giurisprudenza, per poi intraprendere
la carriera universitaria come professore.
Si dedicò alla
politica attiva, diventando deputato al Parlamento della Repubblica, e per
molti anni fu sindaco di Cagliari. Lasciò nei cagliaritani un ricordo
indelebile, diventando quasi un personaggio leggendario.
Oltre
alla figura politica, emerge quella dello scrittore e del poeta, con la
quale Bacaredda, raggiunse la notorietà nazionale con opere come il
romanzo “Casa Corniola” e “L’ottantanove cagliaritano”.
La
produzione poetica del Bacaredda fu in lingua italiana e in limba sarda.
Le
poesie “A Lugori” e
“Sa rivoluzioni”, è ciò che c’è pervenuto della
produzione poetica in sardo, la prima è una bella poesia d’amore, la
seconda è una feroce satira in cui ridicolizza un modo di fare
precipitoso e irrazionale, che porta a realizzare, eventi privi di
contretti ideali. |
A
LUGORI
1
Happu ingiriau su
mundu cant’
est mannu
E’ nc’ happu bistu cosas de fai spantu
Happu
suffertu dognia
sort’ è
dannu,
Conosciu
it’ est s’ arrisu, it’
est su
prantu ;
Prus
feroci ses
tui, bella
Lugori.
2
Is ogus tuus,
alluttus che
su fogu,
Sa
bucca tua,
prus frisca
de una
rosa,
In
su coru
m’ hant fattu
cussu giogu
Chi
no assimbilat
a nisciuna
cosa,
Chi
spizzulat e
poburu e
signori,
E
chi ddi
nanta, sino
sbagliu, amori.
3
Tui
sola biu,
Lugori, in
dognia parti,
Stella
lucenti in
notti de
beranu;
Sempri
ti sigu, e
no conosciu
s’ arti
Mancu
de lompi
a ti stringi sa
manu…
Comenti
su profumu
de unu flori,
t’intendu
e non
ti toccu, o
mia Lugori.
4
E
seu feliçi
de ti contemplai
che
una Nostrassignora in processioni,
e
suffru e
timu de
non m’ammacchiai
a
biri che
no intendis
arrexoni,
ma
po ti
fai comprendi
it’ est amori
T’hem’
a bolli
basai, bella Lugori.
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A
LUGORI
1
Ho
girato il mondo quant’esso è grande
e
ci ho visto cose da far meraviglia,
ho
sofferto ogni sorta di guai
e
so bene cosa è il riso e cosa è il pianto;
ma
di tutto sei più dura tu, bella Lugori.
2
I
tuoi occhi fiammeggianti,
la
tua bocca più fresca di una rosa
mi
hanno fatto in cuore quello scherzo
che
non rassomiglia a nessun’altra delle cose che ti possano capitare,
che
pizzica sia il povero che il signore
e
che, se non sbaglio, si chiama amore.
3
Dovunque
non vedo che te, Lugori,
stella
lucente in una notte di primavera,
ti
sogno sempre, ma non so neppure
come
si fa a stringerti la mano…
Io
ti aspiro come il profumo di un fiore,
sei
nell’aria eppure non ti tocco, o mia Lugori.
4
E
sono felice di contemplarti
come
una madonna in processione
e
soffro e temo di impazzire
poiché
mi accorgo che non riesco a convincerti,
anche
se per farti capire cos’è l’amore
vorrei
baciarti, bella Lugori.
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