Per la fine del XVIII secolo, con le esportazioni inglesi di oppio indiano, il saldo commerciale girò a favore dell'Occidente.
Precedentemente di almeno una ventina d'anni, le fabbriche europee furono in grado di soddisfare la domanda interna di beni di lusso alla cinese quali porcellane, tessuti e sete, producendo ad un costo più basso rispetto al prezzo dei beni importati direttamente dalla Cina.
La Cina, che aveva avviato produzioni di massa di lacche, tessuti e porcellane, e di altri prodotti industriali ed agricoli in un tempo in cui l'Europa aveva ancora un industria sviluppata su piccole basi locali, non poté competere con la rivoluzione industriale inglese ed europea.
La produzione di massa divenne un fenomeno anche occidentale. Anche se molti successi nel campo della modernizzazione dell'industria europea provenirono da conoscenze cinesi, per esempio l'uso intensivo della manodopera, specializzata per singole fasi di lavorazione, attuata nelle fabbriche di Jing De Zhen, adottato nell'organizzazione della produzione nelle fabbriche inglesi di Wedgwood, l'Occidente rapidamente sorpassò la Cina in campo scientifico e tecnologico.
Sorretti da un irrefrenabile desiderio di migliorare le proprie condizioni economiche, con l'aspirazione ad una vita basata sull'utilizzo e consumo di beni d'alta qualità, spinti dai cambiamenti che si verificarono in Europa dalla fine del secolo e, non ultimo, dal necessario sostegno ideologico che doveva essere dato all'espansione coloniale, per la quale non potevano esistere nazioni culturalmente o socialmente avanzate da idealizzare quali patria del 'governo perfetto', gli occidentali deposero la Cina dal piedistallo ideale dove era stata posta da Gesuiti ed Illuministi. Conseguentemente le influenze sul gusto e sulla moda si spostarono dalla Cina ad altre fonti d'ispirazione.
Anche se nel corso del XIX secolo furono ancora realizzati ambienti alla cinese (per esempio a Brighton o nel Castello di Miramare a Trieste) si trattò di ripetizioni senza una base di supporto codificato nel pensiero e nelle opere di scrittori, filosofi, ammiratori, architetti o pittori.
In tutta l'Europa la moda delle cineserie, intesa come fattore incidente il costume ed il gusto di intere classi sociali, dopo circa un secolo di vita, era oramai definitivamente tramontata.
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