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Le
invasioni barbariche avevano provocato uno spopolamento della campagna,
la costruzione di fattorie fortificate, con murature rialzate o addirittura
raddoppiate, nelle quali il carattere militare difensivo si affiancava
a quello abitativo e lavorativo, e l'edificazione di torri segnaletiche
di controllo, le quali, oltre a segnare il confine tra i diversi possedimenti,
avevano la funzione di segnalare l'avvicinarsi dei nemici. Ma, superati
i secoli delle invasioni straniere, un diverso tipo di costruzione va
diffondendosi nei secoli che ruotano attorno all'anno mille: le case -
torri. Inizialmente ideate per la difesa dell'abitazione negli anni che
vedono il contrasto tra le famiglie nobili per il controllo del territorio,
con il susseguirsi di anni relativamente calmi dal punto di vista militare,
diventeranno sempre più solo un un simbolo della posizione sociale,
economica e politica della potente famiglia a cui appartenevano. A partire
dall'età medioevale il territorio è diviso in tenute appartenenti
a famiglie nobili come gli Orsini, i Frangipane, i Borghese e molti altri
ancora, esponenti della nobiltà locale il cui nome è indissolubilmente
legato a quello della città.
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Tor S. Giovanni
Costruita
nel Medioevo sulle rovine di una villa romana, venne utilizzata in quel
periodo come torre di vedetta sia per l'avvistamento di nemici, sia per
controllare il territorio per la riscossione dei pedaggi e dazi. Ancora
nel XVII secolo la sua sommità era dotata di merli sostituiti in
seguito da un tetto spiovente. Ricordata per la prima volta in un documento
del 1012 con il nome di Capitignano assunse il nome di Torre di S. Giovanni
solo dopo il 1564 quando fu acquistata dall'Ospedale di S. Giovanni.
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