Febbraio 1915
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FEBBRAIO 1915

“La Stampa” dichiara che: “L’ITALIA DOVRA’ INTERVENIRE O NON INTERVENIRE NEL CONFLITTO, MA NON PER IMPEDIRE UN ISOLAMENTO FUTURO, BENSI’ PER LA DIFESA DEL SUO INTERESSE PRESENTE, CONCRETO E IMMEDIATO”.

“La Stampa” è vicina a Giolitti tanto che il suo direttore Frassati viene accomunato con il politico piemontese con continui feroci attacchi (specialmente da parte de “Il Corriere della Sera” di Luigi Albertini e de “Il Popolo d’Italia” di Benito Mussolini)

“Il Corriere della Sera” risponde l’8 febbraio 1915 con questo articolo:

ISOLAMENTO  INELUTTABILE?

 IL CORRIERE DELLA SERA SI DICHIARA COSI’ INTERVENTISTA E DALLA PARTE DI UN' ALLEANZA PROFICUA: CON LA TRIPLICE INTESA. Smantella le intenzioni dei neutralisti, credendo impossibile trarre dalla neutralità qualsiasi profitto.

 

Alfredo Frassati, il risoluto proprietario-direttore vicino a Giolitti, è per una politica dai piedi di piombo, per una neutralità utile alla vita diplomatica, contro il rischio di un conflitto dai possibili pericolosi sbocchi rivoluzionari cui l’Italia parteciperebbe impreparata. Senza simpatie né per la Triplice né per la Francia che foraggia le iniziative interventiste, contro le manifestazioni di nazionalisti e irredentisti e ogni forma di isterismo patriottico, Frassati espone il giornale a ogni forma d’attacco. ”Con la Francia no: la Francia sarebbe debole per noi e noi saremmo deboli per la Francia…” La Stampa ipotizza circa la possibile alleanza con la Francia un raffreddamento piuttosto che un rinvigorimento. Rispetto all’alleanza con l’Inghilterra pensa che questa possa essere altamente desiderabile: ”…ma chi potrebbe assicurarci?…L’Inghilterra sempre declinò l’invito di partecipare all’intesa fra Russia e Francia. Esitò una settimana prima di decidere il suo intervento…” Rimane la Russia senza preoccupazioni di contrasti immediati di interessi e di insufficienza di forze come sarebbe con un' alleanza con la Francia, ma la Stampa prevede che entro un periodo non troppo lungo si sarebbe assistito ad un conflitto anglo-russo: ”…quando questo antico conflitto risorgerà cosa faremo noi che per la nostra posizione per l’assoluta mancanza di carbone e di metallo non potremo mai seguire una linea politica contraria agli interessi supremi dell’Inghilterra?…” La Stampa riconosce che queste sue conclusioni siano estremamente pessimistiche, perché qualsiasi sarà la scelta l’Italia rimarrà colpita a guerra finita dalla maledizione dell’isolamento. Le condizioni di tale stato in cui si trova l’Italia pare siano insanabili, il Corriere delle Sera sostiene che le obbiezioni mosse alla possibilità per l’Italia di accordarsi con la Triplice Intesa valgano non per l’oggi, ma per il futuro. Pensa che se si partecipasse ”oggi” al conflitto la Triplice si assocerebbe ben volentieri ma domani a guerra finita, così sostiene anche la Stampa, l’Italia non potrebbe essere alleata né della Francia, né dell’Inghilterra, né della Russia. Allora la sola potenza si potrà rimanere legati sarà la Germania. Il Corriere della Sera interpreta in questo modo il pensiero del quotidiano La Stampa. L’alleanza con la Germania presuppone che l’Italia si astenga dal conflitto, ed è questa la tesi più volte espressa dalla Stampa e da Giolitti. Secondo i neutralisti, l’Italia potrà avere tanto senza la guerra. Per il Corriere i rapporti tra la Germania e l’Austria non sono però tali da far sì che la Germania possa chiedere all’Austria “…gli enormi sacrifici che importerebbe la cessione all’Italia dei territori che gli italiani considerano necessari sulle Alpi o nell’Adriatico…”. Un tale accordo con la Germania potrebbe indurre l’Austria alla ribellione o questo tradimento della Germana ai danni dell’Austria potrebbe essere “…una di quelle reti che la diplomazia tedesca ha lanciato agli italiani per coglierli nel laccio meritato dalla loro diserzione dai patti della Triplice. Noi staremmo colle armi al piede sino a guerra finita e poi stringeremmo …il disprezzo di tutta l’Europa” Per il Corriere importa sapere se l’alleanza con la Triplice è quanto meglio convenga all’Italia, o se sarebbe preferibile un isolamento che lasci le mani libere nel giorno in cui si sarà creata in Europa una situazione di equilibrio. Il Corriere interpreta il pensiero della Stampa dicendo che le mani libere l’Italia non le avrà neanche in avvenire perché nel Mediterraneo deve fare i conti con l’Inghilterra, dunque aggiunge che è necessario parlarci con questa Inghilterra: ”…fissiamo le nostre esigenze per il presente e per l’avvenire”. Per il Corriere occorre dare al paese un posto nell’equilibrio europeo che sia consono al suo temperamento, di non scendere a patteggiamenti con le potenze alleate. ”Se non profitteremo, pur colla maggior prudenza, pur colla maggior circospezione, di quest’occasione…” intende di alleanza con la Triplice ”…vedremo a guerra finita i giorni più oscuri e difficili della nostra esistenza. È una crisi gravissima quella che stiamo superando: facciamo che sia crisi di sviluppo, non fenomeno di senilità irreparabile”.