anno ii #2 inquisizione Inviate gli articoli a questo individuo il lettore ideale... Home


  CALORE, GRAVITA' E TEMPO
di P. Cacchio, 11.03.2002
RACCE AMNESTICHE
Tom Waits...
Il mestro e Margherita


LINÀMI
Popper...
Zappa, Barba,...


IVACE INQUISIZIONE
Bruckner...
Il Malinteso...
Calore, gravità...


O EHIUOI
Tra musica e...
Damiano Tavoliere...

 

Pino Guzzetta
Riflessioni di un geologo su
CALORE, GRAVITA' E TEMPO

Alfredo Guida Editore, 2001
Napoli Via Port'Alba 19
libri@guida.it
www.guida.it

L'autore si interroga sulla possibile coniugazione di termodinamica e gravità, della spinta di Archimede e dell'attrazione di Newton, del Tempo dei Processi e del Tempo Matematico; Pefko, il marziano suo interlocutore, insinua dubbi su qualche modo terrestre di fare scienza. La scienza talora non sa usare il rasoio di Ockham: quanto più è complicato l'apparato di concetti usati, tanto più è ritenuta profonda; quanto più ramificata in miriadi di discipline, tanto più rigorosa; quanto più semplice la possibile l'interpretazione dei fenomeni, tanto più complicate le spiegazioni; quanto più elementare il linguaggio possa essere possibile, tanto più lo si rende pomposo; quanto più semplici gli esperimenti necessari, tanto più i finanziamenti pretesi per effettuarli; quanto più limitato il campo di applicabilità dei modelli scientifici, tanto più se ne estende la validità. E in più non si tiene conto della differerenza tra la durata delle verifiche sperimentali e quella enormemente più lunga dei tempi geologici. Nell'ultimo capitolo, colpo finale, si mette in dubbio la possibilità di tornare indietro nel tempo sulla base delle proprietà dello spazio tempo della relatività ristretta.

E, più in generale, una messa in guardia: "Se si considera un parametro fisico che rappresenta la realtà in una forma approssimativa e non si tiene conto della situazione naturale alla quale esso deve intendersi riferito, si può correre il rischio di ritenere verosimile, l'impossibile". (pag. 178).

Guzzetta non fa critica gratuita. Confrontando il modo di osservare di Pefko con quello dei terrestri, analizza alcuni aspetti della gravità, della termodinamica e del tempo; si fida di Aristotele (che spudoratezza!), non si fida della classica definizione di pressione; cerca dei nessi tra termodinamica e gravità. Non mi ritengo in grado di valutare la bontà delle sue proposte. Ma mi sono sembrati meno convincenti tanti altri libri di fisica. Per lo meno apprezzo il fatto che in questo libro Guzzetta si interroghi su qualche re nudo della scienza d'oggi.

 


torna alla rivista