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di Daniele Timpano, 15.03.2002
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IL MALINTESO regia di Mario Ferrero
con Ileana Ghione e Angiolina Quinterno
Roma 31/10/2001

Visto al Ghione. Il Malinteso di Camus, ovviamente con Ileana Ghione. Innanzitutto un bel testo, anche molto greco, a suo modo. Più greco che attuale, forse, cioè proprio il contrario di quello che si può dire di molti testi greci. Ma veniamo allo spettacolo: bei colori per vestiti e oggetti ma attori tutti vecchi e atmosfera ottocentesca
con tanto di sipario tra un atto e l'altro per i cambi di scena. Tipico teatro museo di un testo drammaturgico: attori tutti pagati e grande business per le scuole. Che palle 'sto mondo di vecchi... Il fatto più inquietante è la Ghione che sembrava senz'altro più anziana di quella che nella finzione avrebbe dovuto esserne la madre. Come all'Opera. Proprio un mondo di vecchi.


COEFORE regia di Antonio Calenda
Con Piera degli Esposti
Roma 5/12/2001

Visto Calenda, le coefore di Eschilo: una vera merda, ma veramente tanto; con tutti i soldi dello Stabile del Friuli non si possono fare spettacoli così banali e così noiosi e così sempliciotti e così recitati male e con musiche così brutte - a mezzo tra Nino Rota e il Nabucco, cantate su una base registrata con la tastierina - E porcaputtana, neanche il Romeo e Giulietta di Scaparro era così rivoltante. La scenografia però (o almeno) era simpatica, un cimitero con alte pareti di fornetti sui tre lati, tutto il resto molto mediocre. Odio gli spettacoli che mi fanno sentire presuntuoso. Vaffanculo anche a Calenda.


LA BUONA NOVELLA - regia di Giorgio Gallione
Con Claudio Bisio, Lina Sastri e Leda Battisti, dal disco di De André.
Roma 27/12/2001

La Buona Novella, uno spettacolo adattato dall'omonimo disco di De André. Ascoltato distrattamente alla radio mi era sembrato carino ma visto con attenzione nella sua interezza, soprattutto "ascoltato", si è rivelato una ciofeca. Una operazione disamorata e Bisio canta veramente male (vale a dire: piatto e cantilenante) e anche gli altri non è che mi siano piaciuti tanto (vale a dire: abominevoli). Proprio uno spettacolo d'occasione, provato poco. Siccome il disco è molto bello e molto delicato mi spiace un pò vederlo così squallidificato. Molto carina la semplicissima scena, con delle graziosissime proiezioni luminose sul fondale. Bisio narratore (racconta aneddoti dagli apocrifi) è molto simpatico e mi è piaciuto parecchio ma per il resto, riassumendo, lo spettacolo era oggettivamente parecchio brutto e Bisio canta proprio male male mentre la Sastri, che pure canta bene, interpretava come non avrebbe dovuto, cioè alla Mario Merola. Offensivo.

 


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