L a specificità d' Israele rispetto alle altre sapienze è che la sua è la Sapienza che si sviluppa in relazione al Dio della Rivelazione.
Allora, essere all'interno di una storia di rivelazione essere all'interno di una storia di salvezza, cambia il modo di vedere la realtà, cambia il modo di interpretarla, rende specifico l'essere saggio.
Ma chi è il saggio? Il saggio sembra essere quello che va alla ricerca di una chiave di comprensione della realtà. Quello che si confronta con la realtà e con il mondo e che si interroga Sul senso del vivere e che, quindi, in questo modo, in questa lotte a volte, pensate a Giobbe, con il reale impara a vivere e allora, poi, insegna agli altri ciò che ha imparato.
E' assolutamente determinante nel fatto sapienziale che la Sapienza che si acquisisce viene sempre immediatamente donata ad altri. Il saggio non è colui che capisce per sé ma colui che, avendo capito, insegna anche agli altri a capire e a vivere.
Il sapiente vive, riflette su ciò che vive, pensa , s'interroga, accumula esperienza, osserva i fenomeni e li classifica, incomincia ad accorgersi che ci sono delle costanti, incomincia ad accorgersi che c'è un certo ordine, qualche piano nel cosmo e nella storia che egli vive.
Trova delle leggi che governano l'esistere, trae le conseguenze e, in questo modo, scopre la propria via di comportamento che è quella della sapienza. |